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1 Aprile 2025
14:35

Trump vuole la Groenlandia, ma può annetterla? Le possibili conseguenze di un eventuale attacco USA

Donald Trump insiste sull'annessione della Groenlandia, minacciando persino l'uso della forza, per motivi di sicurezza nazionale. Il vicepresidente J.D. Vance accusa la Danimarca di trascurare l’isola e incita all’indipendenza, nonostante la resistenza del governo locale. Ma gli Stati Uniti possono davvero invadere l'isola?

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Trump vuole la Groenlandia, ma può annetterla? Le possibili conseguenze di un eventuale attacco USA
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Come promesso in campagna elettorale, il Presidente statunitense Donald Trump continua a minacciare la Danimarca con l'intenzione di annettere la Groenlandia anche con la forza militare. Per Trump, infatti, l'isola sarebbe fondamentale per «la sicurezza nazionale e internazionale». La Groenlandia, pur facendo parte geograficamente del continente americano, è controllata dal Regno di Danimarca da quasi 300 anni, anche se dal 1979 sono state trasferite al governo locale competenze in ambito legislativo, giudiziario e nella gestione delle risorse naturali. Il governo danese, però, controlla ancora le finanze, la politica estera e la Difesa dell'isola, ed è per questo che l'amministrazione statunitense minaccia la Danimarca di non aver fatto abbastanza per i groenlandesi nel campo delle politiche sociali e per la loro difesa dall'influenza crescente di Russia e Cina nell'Artico.

L'accordo di governo per frenare l'aggressività USA

Durante la sua visita in Groenlandia del 28 marzo, il vicepresidente statunitense J.D. Vance ha dichiarato:

Il nostro messaggio alla Danimarca è molto semplice: non avete fatto un buon lavoro con il popolo della Groenlandia. Avete investito sempre meno per loro e per creare un'architettura di sicurezza per questa incredibile e splendida massa continentale abitata da persone incredibili. Questo deve cambiare.

Vance ha anche aizzato l'opinione pubblica groenlandese perché ottenga l'indipendenza dalla Danimarca, nonostante alle elezioni parlamentari dell'11 marzo abbia vinto il partito dei Democratici, centrista liberale con un approccio molto attendista sul tema dell'indipendenza da Copenaghen. La volontà di frenare su una possibile secessione definitiva dalla Danimarca è diventata ancora più evidente quando il 28 marzo i Democratici, il partito ambientalista di sinistra Comunità Inuit, i socialdemocratici di Avanti e Solidarietà (che difende l’unione con la Danimarca) hanno annunciato un accordo di governo escludendo Naleraq, l'unico partito favorevole all'indipendenza immediata.

A guidare questa alleanza è anche il timore verso le mire espansionistiche di Donald Trump, che sabato 29 marzo ha ribadito la sua convinzione che ci siano buone possibilità di ottenere la Groenlandia per vie diplomatiche, senza però escludere la soluzione militare. Questa aggressività di certo non paga tra gli abitanti dell'isola: se l'80% di loro è favorevole a un processo che porti all'indipendenza dalla Danimarca, l'85% non vuole saperne di diventare parte degli USA, contro appena il 6% a favore.

trump e vance
Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il suo Vice J.D. Vance

La presenza militare USA in Groenlandia: la situazione

L'opzione militare minacciata da Trump suona molto irrealistica, dato che la Groenlandia è sotto la sovranità danese, ossia quella della NATO, di cui la Danimarca fa parte dall'istituzione dell'Alleanza Atlantica nel 1949. Inoltre, come ha fatto notare il ministro degli Esteri danese Lars Løkke Rasmussen, dal 1951 è in vigore un trattato di Difesa reciproca tra Danimarca e Stati Uniti che permette a Washington di avere in Groenlandia basi e installazioni militari. Nel 1945 Washington aveva dislocati in Groenlandia migliaia di militari distribuiti in 17 basi, ma nel corso degli anni questa cifra è diminuita fino agli attuali 200 della base spaziale Pituffik, fondamentale per integrare il sistema di difesa missilistica USA. Per Rasmussen, l'accordo del 1951 «offre agli Stati Uniti la possibilità di avere in Groenlandia una più massiccia presenza militare. Se è questo il loro desiderio, basta discuterne».

Nel tentativo di smontare la propaganda "muscolare" statunitense, Rasmussen ha ricordato che la Danimarca ha aumentato gli investimenti per la Difesa dell'Artico: a gennaio 2025 ha annunciato un investimento da quasi 2 miliardi di euro per dislocare nella regione tre nuove navi da guerra, droni e satelliti.

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L’aurora boreale sopra la base spaziale Pituffik. Fonte: Wikipedia

Cosa succederebbe se Trump invadesse la Groenlandia: il ruolo della NATO

Volendo prendere in considerazione la peggiore delle ipotesi, ossia che le dichiarazioni di Trump sulla Groenlandia non siano un'arma di distrazione di massa ma una volontà politica precisa, gli Stati Uniti possono davvero annettersi la Groenlandia, magari dopo uno scontro con la Danimarca? L'evento metterebbe in crisi le fondamenta su cui si basa la NATO, con il suo principale finanziatore e Paese fondatore che attacca un altro membro dell'Alleanza Atlantica. Senza contare l'articolo 5, che prevede l'impegno reciproco degli Stati membri a considerare un attacco armato contro uno o più di essi come un attacco diretto contro tutti.

L'articolo si riferisce al caso in cui l'aggressore sia uno Stato esterno all'Alleanza. Ma cosa succede se sono due membri della NATO a dichiararsi guerra? L'unico esempio storico a disposizione è quello dello scontro tra Grecia e Turchia (entrambe parte della NATO dal 1952) per l'isola di Cipro del 1974. Durante il breve conflitto che portò alla divisione dell'isola in due, la NATO evitò di intervenire tra i due contendenti e attese la mediazione delle Nazioni Unite. Se gli USA la attaccassero la Groenlandia, quindi, a tutti gli sarebbe come invadere la Danimarca.

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