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21 Ottobre 2025
12:31

Un detrito spaziale di 500 kg è caduto in Australia: probabilmente è il serbatoio di un razzo cinese

Secondo l'Agenzia Spaziale Australiana, il detrito ritrovato nella regione di Pilbara potrebbe essere il serbatoio del razzo cinese Jielong-3 lanciato nel 2024.

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Un detrito spaziale di 500 kg è caduto in Australia: probabilmente è il serbatoio di un razzo cinese
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Un’immagine del detrito spaziale caduto in Australia. Credit: Australian Space Agency

Nella remota regione di Pilbara, in Australia Occidentale, è stato ritrovato un detrito spaziale di 500 kg ancora avvolto dalle fiamme: la segnalazione è arrivata attorno alle 14:00 di sabato 18 ottobre, quando alcuni minatori hanno riportato di aver visto una «palla spaziale» cadere dal cielo. Come confermato dall'Agenzia Spaziale Australiana in un post su X, questo detrito di spazzatura spaziale potrebbe essere «un serbatoio di propellente o un recipiente a pressione proveniente da un veicolo di lancio spaziale». Secondo diversi esperti, è probabile che il detrito in fibra di carbonio provenga da un razzo cinese, anche se questa versione non è ancora stata ufficialmente confermata.

Pur non avendo causato danni, la caduta di questo detrito spaziale ha riacceso i riflettori sui possibili rischi legati al rientro incontrollato degli oggetti spaziali, riportando alla memoria alcuni precedenti, come quello del razzo Lunga Marcia – sempre dell'agenzia spaziale cinese – caduto sulla Terra nel 2022.

Cosa sappiamo sulla dinamica della caduta

I detriti spaziali sono stati ritrovati in fiamme nelle vicinanze di una miniera di ferro nell'Australia Occidentale, a circa 30 km dalla città di Newman, nella regione di Pilbara: le fotografie rilasciate dalla polizia sembrano confermare anche dalla forma che si tratti effettivamente di un serbatoio.

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Una delle immagini del detrito spaziale rilasciata dalla polizia australiana. Credit: WA Police

Anche se l'Agenzia Spaziale Australiana ha confermato l'avvio di nuove analisi tecniche per individuarne l'origine del detrito, secondo vari esperti – tra cui Jonathan McDowell, astronomo specializzato in lanci spaziali – sembrerebbe trattarsi di parte dell'ultimo stadio del razzo cinese Jielong-3 (in inglese Smart Dragon 3) lanciato il 24 settembre 2024. Effettivamente, il tracciamento della traiettoria dell'oggetto spaziale (visibile qui sotto) è perfettamente compatibile con un passaggio sopra la regione di Pibara nelle prime ore del 18 ottobre.

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Il tracciamento della traiettoria dell’oggetto spaziale Jielong–3.

Da sottolineare, poi, c'è il fatto che il serbatoio fosse in fibra di carbonio, un materiale in grado di resistere ad altissime temperature: era quindi prevista la possibilità che l'oggetto non si disintegrasse completamente durante il rientro in atmosfera.

La questione dei rientri incontrollati

La vicenda solleva nuovamente un tema sorto con la “questione Lunga Marcia” di tre anni fa, cioè il rientro incontrollato di alcuni razzi cinesi: a differenza delle agenzie spaziali occidentali, infatti, quella di Pechino non prevede il rientro controllato di tutti i razzi che lancia in orbita.

Tra gli esempi più recenti c'è sicuramente l'episodio del razzo cinese Lunga Marcia 5B, che nel 2022 è rientrato a Terra in modo incontrollato, senza però causare danni e finendo nel mare tra Malesia e Filippine. La questione sollevò una polemica anche perché l'attività spaziale di Pechino è sotto il controllo del Dipartimento Militare, quindi coperta da segreto militare: questo significa che molti dettagli della loro attività non vengono rivelati alla comunità internazionale.

Ma cosa significa che un razzo rientra in modo controllato? Da anni ormai è prassi far rientrare quanto più possibile del materiale lanciato in orbita, per evitare l'accumulo di spazzatura spaziale. Nel momento del rientro, però, per evitare che finisca in zone abitate o produca danni, viene immesso in una traiettoria a spirale precedentemente calcolata così da finire in zone sicure. Spesso il punto prescelto dalle agenzie spaziali è il Punto Nemo, nel cuore dell'Oceano Pacifico, ossia il luogo più lontano da qualsiasi terra emersa.

Questa procedura, tuttavia, nel caso del Lunga Marcia non è stata messa in pratica, e questo ha sollevato alcune preoccupazioni – anche se in buona parte infondate – su un reale pericolo che qualche detrito potesse cadere in testa a qualcuno o provocare danni a proprietà.

L'Australia Occidentale non è nuova a impatti di detriti spaziali di grosse dimensioni, anche in caso di rientro controllato: nel 2022 un allevatore si ritrovò nella sua proprietà un frammento alto 3 metri del trunk della capsula usata da SpaceX per portare 4 astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale durante la missione Crew-1 nel 2020. Quell'episodio fu uno dei più emblematici nella zona dopo il rientro della stazione spaziale Skylab nel 1979, i cui detriti finirono tra l'Australia e l'Oceano Indiano, senza però provocare alcun danno.

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Frammento di una capsula SpaceX rientrato in Australia occidentale nel luglio 2022.
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