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Coltan, il minerale essenziale per gli smartphone estratto da minatori sfruttati in Congo

Il coltan, contrazione di columbite-tantalite, è un minerale dal quale si estraggono niobio e tantalio, due minerali indispensabili per i nostri smartphone. La sua estrazione però è legata allo sfruttamento di minatori in Congo.

24 Aprile 2023
18:30
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Coltan, il minerale essenziale per gli smartphone estratto da minatori sfruttati in Congo
coltan congo cellulari

Il coltan (contrazione di columbite-tantalite) è un minerale, di solito di colore nero metallico, estremamente prezioso ed essenziale per il funzionamento dei nostri smartphone e ampiamente utilizzato nell'industria elettronica, informatica e automobilistica. La sua estrazione però è spesso associata a condizioni di sfruttamento, soprattutto nella Repubblica Democratica del Congo. Vediamo quindi di cosa si tratta, perché è così importante e qual è la situazione nelle miniere congolesi.

Cos'è e come è composto il coltan?

Coltan è una sigla che sta per columbite-tantalite, un'associazione di minerali ricchi rispettivamente di niobio e tantalio che spesso si presenta come sotto forma di sabbia o frammenti rocciosi di colore scuro. Sono due metalli estremamente importanti per la nostra società, tanto che l'UE li ha inseriti nell'elenco delle materie prime critiche, cioè quei materiali il cui approvvigionamento potrebbe essere a rischio. Ma a cosa serve il coltan e i metalli in esso contenuti?

Il tantalio

Il tantalio è quello più prezioso e viene usato nella produzione di cellulari e dispositivi elettronici. Nello specifico, ci permette di creare condensatori molto performanti e compatti. I condensatori – per intenderci – sono come piccoli contenitori di energia elettrica a forma di cilindretto o goccia che si inseriscono nei circuiti, che al momento del bisogno liberano l'energia accumulata in precedenza. Al momento quindi questo metallo è insostituibile e mediamente un cellulare ne contiene circa 40 mg.

Il niobio

Il niobio invece viene usato principalmente in leghe metalliche per il settore aerospaziale ed energetico. Alcune aziende stanno però brevettando condensatori con questo metallo al posto del tantalio, visto che è relativamente più comune.

Dove si trova il coltan nel mondo

Il coltan è un minerale piuttosto raro e l’80% viene estratto nella Repubblica Democratica del Congo. Un paese ricchissimo di risorse come ad esempio oro, cobalto, diamanti ma che, proprio per questo motivo, è sfruttato da più di un secolo, restando uno dei 10 Paesi più poveri del mondo.

La maggior parte delle miniere di coltan si trovano nella porzione orientale del Paese, nelle regioni del Kivu settentrionale e meridionale. Qui il Paese è sostanzialmente fuori dal governo nazionale e sotto il controllo di gruppi armati che fanno la gara a chi possiede più miniere. Ci sono sia gruppi di militari congolesi che miliziani provenienti dai vicini Rwanda e Uganda, ciascuno dei quali vuole mettere le mani su quanto più coltan possibile per arricchirsi. Questo scontro tra milizie e il conseguente sfruttamento illegale delle miniere ha portato il Paese nel baratro, causando oltre 11 milioni di morti e almeno 5 milioni di sfollati negli ultimi decenni.

Come viene estratto nella R.D. del Congo

L’estrazione di coltan in Congo viene spesso definita “artigianale”, anche se è una dicitura molto azzardata. Vediamola in 4 semplici passaggi.

1. Individuazione del coltan

Il primo passo è individuare il giacimento di coltan e abbattere la foresta che ci sta sopra. Preservare la biodiversità in questo contesto è proprio l’ultima delle preoccupazioni,

2. Iniziare a scavare

Dopo aver abbattuto la foresta i minatori iniziano a scavare con pale e picconi una grande buca dalla quale possono a sua volta partire dei tunnel stretti, pericolanti e non illuminati. I minatori sono quasi tutti uomini – anche se per i cunicoli più stretti è necessario sfruttare i bambini.

3. Il trasporto del coltan

Il materiale estratto viene dato a donne e bambini che lo caricano sulle spalle e lo portano al centro di raccolta più vicino per la successiva fase di raffinazione.

4. La raffinazione del coltan

Una volta raccolto il coltan grezzo, subisce una prima fase di raffinazione per togliere le impurità più grossolane. A questo punto è pronto per essere spedito a tutta una serie di intermediari – soprattutto verso Kigali, la capitale del Rwanda – e da qui poi venduto a compratori esteri, come cinesi e kazaki.

L'estrazione spesso costa la vita ai minatori

Ogni giorno muoiono molti minatori per fatica, stenti e malattie. Non esiste un numero esatto, ma le nazioni unite parlano di circa 1000 minatori congolesi morti ogni giorno, inclusi quelli delle miniere di oro, cobalto, diamanti e altri materiali preziosi – visto che le condizioni spesso sono simili a quelle del coltan.

Nel caso del coltan la pericolosità dell’estrazione deriva dal fatto che le norme di sicurezza sono inesistenti. Poi, come se il lavoro non fosse già abbastanza massacrante di per sé, gli uomini vengono a contatto con elementi radioattivi presenti nelle rocce e nel sottosuolo come radon, uranio, radio e torio. Da qui, tutta una terribile serie di malattie.
Anche la paga, ovviamente, è quasi inesistente. Queste persone vengono pagate meno di 2 dollari al giorno – quando vengono pagate – e si ritrovano a lavorare qui per disperazione.

Ad esempio nei primi anni 2000 c’è stato un boom di dispositivi elettronici e questo ha causato un'impennata nei prezzi del coltan che è passato dai 15 euro al kg fino ai 180 euro al kg. E sapete quanto veniva pagato agli operai? circa 0,18 centesimi al kg.

Soluzioni al problema

Fortunatamente la situazione è sempre più nota a livello internazionale e, per questo motivo, esistono numerose leggi che impongono alle aziende di acquistare niobio e tantalio provenienti da rivenditori autorizzati, così da limitare al minimo il finanziamento ai gruppi di miliziani che controllano le miniere. In teoria questo dà la certezza che il niobio e il tantalio provengano da miniere “ufficiali”, anche se ogni a volte saltano fuori aziende con apparenti forniture proveniente dal Congo che vengono accusate di finanziare indirettamente i miliziani locali.

Anche noi singoli cittadini, però, possiamo fare la nostra parte. Cambiare meno cellulari, comprare meno dispositivi elettronici e soprattutto riciclarne molti di più. Questo permette di abbattere la domanda di niobio e tantalio e, quindi, migliorare le condizioni di vita dei minatori più sfruttati.

Sono un geologo appassionato di scrittura e, in particolare, mi piace raccontare il funzionamento delle cose e tutte quelle storie assurde (ma vere) che accadono nel mondo ogni giorno. Credo che uno degli elementi chiave per creare un buon contenuto sia mescolare scienza e cultura “pop”: proprio per questo motivo amo guardare film, andare ai concerti e collezionare dischi in vinile.
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