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10 Novembre 2023
16:27

Perché i diamanti costano tanto se non sono così rari? Breve storia del monopolio De Beers

Per decenni l'azienda De Beers ha avuto il monopolio dell'estrazione di diamanti, fissando i prezzi alle stelle e diffondendo l'idea che questa pietra sia l'unica adatta per gli anelli di fidanzamento.

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Perché i diamanti costano tanto se non sono così rari? Breve storia del monopolio De Beers
diamanti costosi

Nell'immaginario collettivo i diamanti sono costosi perché estremamente rari: per la loro formazione sono necessari miliardi di anni, molte delle zone di estrazione sono decisamente impervie e inoltre sono molto difficili da produrre in laboratorio. Ma se vi dicessi che non è così? Non fraintendetemi, non si tratta certo di gemme comuni, ma non è solo la rarità a dettare il loro prezzo. Come vedremo ci sono altre motivazioni e una su tutte è quella legata al monopolio della De Beers, una compagnia mineraria che negli anni ha controllato il mercato dei diamanti scegliendone a tavolino i prezzi.

Il successo della DeBeers

La De Beers Corporation è un'azienda fondata nel 1888 e in poco tempo è riuscita a controllare la quasi totalità del settore dei diamanti. Pensate che furono i primi ad aprire una miniera di diamanti su larga scala in Sudafrica e nei successivi anni realizzarono progressivamente impianti anche in Botswana, Canada e Namibia, giusto per nominare qualche Paese. Considerate che durante gli anni '80 l'azienda aveva sostanzialmente il monopolio nel settore, visto che avevano in mano il 75-85% della produzione di diamanti a livello mondiale.

Parallelamente all'attività estrattiva, la DeBeers iniziò a realizzare enormi campagne pubblicitarie per convincere la popolazione mondiale che il diamante fosse la pietra da fidanzamento per eccellenza. Questo fu possibile grazie all'uso di slogan intramontabili – come «un diamante è per sempre» – e anche grazie ad alcuni film, come Gli uomini preferiscono le bionde con Marilyn Monroe che canta Diamonds are a Girl's Best Friend.

Il costo dei diamanti

Arrivati a questo punto è necessario spendere due parole in merito alla condotta della De Beers e al modo in cui è riuscita ad ottenere il monopolio. Negli anni '50, per esempio, l'azienda disseminò le aree attorno alle proprie miniere in Sierra Leone con mine antiuomo per assicurarsi di tenere lontani i nativi, oppure nel corso dei decenni pare sono stati accusati di aver acquistato ingenti quantità di diamanti grezzi dalle milizie locali, andando di fatto a finanziare guerre civili in diverse aree del mondo, soprattutto in Africa.

guerre civili africa diamanti

A questo si aggiunge anche una condotta commerciale scorretta, definita nel 2001 dal Washington Post come «un cartello globale che controlla l'estrazione, la distribuzione e i prezzi». L'azienda, infatti, per far salire i prezzi dei diamanti decise di ridurre al minimo la quantità di pietre immesse sul mercato. Così facendo l'offerta restava molto bassa e, vista l'alta domanda, i prezzi si alzavano alle stelle. Questo è proprio uno dei motivi per cui i diamanti costano così tanto!

Quindi non dovrebbe stupirci il fatto che la DeBeers abbia conservato per anni nei propri magazzini londinesi enormi quantità di diamanti. Proprio a causa di questa condotta negli anni passati l'antitrust statunitense gli revocò il diritto di vendita nel Paese.

Attenzione: non stiamo dicendo che i diamanti sono così costosi solo a causa della De Beers. Si tratta comunque di gemme preziose e quindi a prescindere il loro valore è legato alla loro rarità e alle proprietà intrinseche di ciascuna gemma, come colore, brillantezza, taglio e così via. Quello che è certo, però, è che il valore medio così alto è stato senza dubbio influenzato nel corso del tempo dalle scelte intraprese da questa azienda.

Il mondo dei diamanti oggi

Dagli anni 2000 in poi sono state scoperte nuove riserve di diamanti, come ad esempio in Australia, e dopo il crollo dell'Unione Sovietica la Russia ritirò il precedente contratto con la De Beers, iniziando a vendere autonomamente i propri diamanti. Questo ha fatto sì che sul mercato iniziarono ad affacciarsi altri competitor. Inoltre in quegli anni prese forma il Kimberly Process, cioè una serie accordi di certificazione che serve a garantire che i profitti ricavati dal commercio di diamanti non vengano usati per finanziare guerre civili. Non si tratta di un'accordo perfetto, sia chiaro, però è sicuramente un passo avanti per certificare l'origine di queste pietre.

Tutto questo fece sì che l'azienda non solo iniziò a dichiarare che le sue pietre non rientravano nei cosiddetti conflict diamonds, ma iniziò anche a svuotare progressivamente le proprie riserve, valutate nel 1999 circa 5,2 miliardi di dollari. Nel 2004 si dichiarò colpevole alla corte federale statunitense per aver fissato i prezzi in modo criminale: questo fu necessario per riprendere la vendita di diamanti negli Stati Uniti. Attualmente l'azienda controlla "solo" il 35-40% della produzione di diamanti grezzi e si deve interfacciare sempre più con un nuovo settore: quello dei diamanti sintetici.

Sono un geologo appassionato di scrittura e, in particolare, mi piace raccontare il funzionamento delle cose e tutte quelle storie assurde (ma vere) che accadono nel mondo ogni giorno. Credo che uno degli elementi chiave per creare un buon contenuto sia mescolare scienza e cultura “pop”: proprio per questo motivo amo guardare film, andare ai concerti e collezionare dischi in vinile.
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