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HPC5, come funziona e a cosa serve il supercomputer industriale di Eni più potente al mondo

L’HPC5 di Eni è il supercomputer industriale più potente del mondo, in grado di calcolare 51 milioni di miliardi di operazioni al secondo. Ma a cosa serve? E come fa questo computer italiano a essere così potente?

19 Dicembre 2022
18:30
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HPC5, come funziona e a cosa serve il supercomputer industriale di Eni più potente al mondo
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Una persona molto allenata riesce a fare una semplice operazione matematica a mente – come ad esempio 480 + 713 – in circa 1 secondo.. Nella stessa quantità di tempo uno smartphone ne può fare 45 miliardi di operazioni, mentre un pc professionale più di 100 miliardi. E un supercomputer? Beh, in quel caso si parla di oltre decine di milioni di miliardi di operazioni al secondo! In questo video vi racconteremo come funzionano i supercomputer – anzi, di come funziona il supercalcolatore industriale più potente del mondo, l’HPC5 di Eni. 

Come funziona il supercomputer HPC5

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Installato a Ferrera Erbognone, in provincia di Pavia, questo supercomputer riesce a raggiungere una potenza di calcolo di 51 petaflops (cioè 51 milioni di miliardi di operazioni al secondo) e tutto questo è possibile grazie a due parametri fondamentali.

Il primo di questi è l’architettura a “cluster”: ciò vuol dire che non c’è un unico computer ma piuttosto un insieme di tanti “nodi” che consentono di fare calcoli in parallelo.

In secondo luogo è importante la presenza di processori CPU affiancati a processori GPU, che richiedono una capacità di calcolo molto alta. In altre parole equivale ad aver installato sistemi e computer fisici e virtuali riassumibili in 13 mila server.

A cosa serve il supercalcolatore HPC5?

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Possiamo riassumere gli obiettivi di questo supercomputer in 4 punti principali:

– analisi geologiche e geofisiche; 

– studi sulla fusione nucleare a confinamento magnetico;

– progettare nuovi impianti per le energie rinnovabili;

– altri campi (es. simulare comportamento proteine).

L’impatto ambientale

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Per funzionare l’HPC5 richiede grandi quantità di energia ma, trovandosi all’interno del Green Data Center di Eni, è stato progettato per ridurre al minimo il suo impatto ambientale. Ad esempio si utilizza l’aria esterna per raffreddare il sistema, oppure si alimenta parzialmente tramite un campo fotovoltaico da 1 MW.

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