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18 Giugno 2024
7:00

A Centralia, negli USA, c’è un incendio nel sottosuolo che brucia dal 1962: com’è possibile?

Il 27 maggio 1962, nel sottosuolo di una piccola cittadina mineraria della Pennsylvania scoppiò un incendio che ancora oggi non è stato possibile domare, tanto che Centralia è stata soprannominata "la vera Silent Hill". La città, prontamente evacuata, ha ancora cinque residenti attualmente, ma per esaurire il combustile ci vorranno almeno altri 250 anni.

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A Centralia, negli USA, c’è un incendio nel sottosuolo che brucia dal 1962: com’è possibile?
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Potrebbe sembrare incredibile, ma a Centralia, piccola cittadina mineraria della Pennsylvania, c'è un incendio che va avanti dal 27 maggio 1962 che ha trasformato l'insediamento in una città fantasma. I residenti pensavano che l'incendio – scoppiato in una miniera di antracite sotto la cittadina – si sarebbe spento rapidamente da solo, ma nel sottosuolo le fiamme hanno continuato ad ardere. Gli unici segni visibili in superficie, però, sono delle nuvole di fumo che fuoriescono dalle crepe nell’asfalto.

Le origini esatte dell'incendio non sono state ancora chiarite, ma secondo le indagini la causa più probabile è quella di uno sversamento di cenere calda nella fossa della discarica, che non essendo perfettamente sigillata ha lasciato che il materiale arrivasse nei cunicoli sotterranei ricchi di antracite.
Ma questo incendio non si poteva domare? Forse sì, ma avrebbe avuto costi straordinari, e in ogni caso sarebbe stato difficile da spegnere a causa della conformazione geologica del territorio.

Cosa è successo a Centralia nel maggio del 1962?

Prima di raccontarvi che cosa è successo a Centralia, è doveroso dire che questa piccola cittadina nella contea di Columbia (Pennsylvania nordorientale) era conosciuta in tutt'America per essere una delle città minerarie della zona, visto che si trova su un grande filone di antracite (minerale in cui il carbone è presente in alte percentuali), ma soprattutto perché ospitava la sede principale dei membri di Molly Maguires, una società segreta irlandese composta principalmente da minatori di carbone che a causa dell'immigrazione irlandese era arrivata anche in Pennsylvania e che si era macchiata di una serie di omicidi, sabotaggi e attentati contro le forze dell'ordine e dei proprietari di miniere, loro acerrimi nemici. A Centralia fu responsabile della morte di Alexander W. Rea, sovrintendente della Locust Mountain Coal & Iron Company a cui alcuni membri volevano sottrarre del denaro (che il malcapitato peraltro non aveva con sé) e per cui vennero impiccati nel marzo del 1878.

Nel 1950, il Consiglio di Centralia acquisì i diritti sul carbone di antracite sotto la cittadina grazie a una legge statale approvata l'anno precedente. Le attività minerarie continuarono normalmente fino agli anni '60, anche se dopo la grande crisi del '29 la maggior parte delle aziende avevano chiuso e i minatori clandestini ebbero la possibilità di estrarre carbone e rivenderlo.

Alla fine di maggio del 1962, tutto cambiò irrimediabilmente quando alcuni cittadini si resero conto che era scoppiato un incendio in una miniera di antracite a cielo aperto poco fuori la cittadina. Le fiamme si erano poi rapidamente espanse per i cunicoli sotterranei, dando il via a una catena veramente difficoltosa da spegnere.

Diagramma dell'incendio
Diagramma che illustra il ciclo termico dell’incendio in una miniera di carbone. Credits: Dipartimento degli Interni degli Stati Uniti.

Sebbene l'antracite sia un minerale davvero difficile da incendiare, una volta che le fiamme attecchiscono le speranze di spegnere un incendio sono praticamente vane. E così è stato: molti cunicoli avevano infatti delle aperture sulla superficie, e l'ossigeno ha continuato a tenere vivo il fuoco, che produce molto calore ma poche fiamme e una quantità limitata di fumo che si può vedere grazie alle spaccature nell'asfalto da cui sale.

Uno scorcio dell'incendio fotografato nel 1969. Credits: US Bureau of Mines
Uno scorcio dell’incendio fotografato nel 1969. Credits: US Bureau of Mines

A onor del vero, una possibilità di spegnere l'incendio ci sarebbe stata, ma non venne presa in considerazione: sarebbero serviti 50mila dollari per domarlo, ma le autorità federali e statali volevano che questi soldi li spendesse la contea della Columbia, che non aveva abbastanza denaro. Per di più, certo, Centralia aveva la sua importanza, ma non era l'unica città mineraria. Poteva dunque essere "sacrificata".

Le ipotesi sulla causa dell'incendio

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Ok, la storia è chiara. Ma chi ha causato l'incendio? Secondo le ricostruzioni più probabili, il 27 maggio c'era stato uno sversamento di cenere calda (o il carbone scartato dai bruciatori di carbone) nella discarica di Centralia, e la fossa, che non era completamente sigillata, avrebbe lasciato che penetrasse nel sottosuolo, dando il via all'incendio che va avanti ancora oggi. In quei giorni, oltretutto, il comune aveva reso pubblica l'intenzione di ripulire la discarica in occasione del Festival del Memorial Day, e voleva ripulire la discarica bruciando tutto.

Queste sono le ipotesi più probabili, soprattutto se consideriamo che era stato segnalato solo poche settimane prima al comune il fatto che la copertura delle fosse avesse bisogno di essere risigillata.

Secondo una teoria meno accreditata, invece, sarebbe stato un incendio del 1932 mai completamente domato a raggiungere l'area della discarica nel 1962 e ad alimentare a poco a poco il grande incendio. Un minatore però contestò questa teoria, dicendo che dal 1960 a marzo 1962, anno dell'incendio, aveva gestito una miniera di contrabbando con suo fratello in quell'area, e che se così fosse stato i due probabilmente sarebbero stati uccisi dai gas nocivi presenti nei tunnel sotterranei.

Centralia, una città fantasma

Prima dello scoppio dell'incendio, la città ospitava quasi 3000 persone, e molte di loro abitavano lì proprio perché dipendevano in un modo o nell'altro dalla miniera. Dopo lo sfortunato fatto, la città venne evacuata, perché inizialmente continuavano a formarsi doline e sfiati termici che facilitavano il rilascio di gas nocivi come il monossido di carbonio e il biossido di zolfo direttamente nelle case. Anche quando la situazione tornò a regime e un migliaio di persone tornarono nelle loro case le cose non andarono meglio: se nel 1980 erano poco più di un migliaio i residenti rimasti, nel 2020 – anno dell'ultimo censimento – si erano ridotti a cinque.

Alla morte delle cinque persone rimaste le loro case verranno espropriate, e nessuno potrà più abitare a Centralia per almeno altri 250 anni. Questo perché secondo i calcoli ci vorrà tutto questo tempo per consumare tutto ciò che alimenta l'incendio.

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Scorcio di Centralia

Quando lo sceneggiatore del film Silent Hill vide i fumi che uscivano dalle crepe nell'asfalto pensò che Centralia gli aveva offerto la miglior ambientazione possibile per il suo film (tratto dall'omonimo videogioco), ma questo fatto non è né il primo né l'ultimo incendio di questo genere. In tutto il mondo infatti ce ne sono molti simili, anch'essi quasi impossibili da spegnere, essendo esposti all'ossigeno. Fra i paesi che hanno più incendi di questo tipo ci sono gli Stati Uniti, la Cina e l'India.

A Centralia comunque non mancano i turisti, incuriositi da questa città abbandonata o semplicemente fans del film. Sulle strade più sicure alcuni di loro hanno lasciato anche delle scritte o dei graffiti colorati, che rendono il posto meno desolato e più accogliente.

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Veronica Miglio
Storyteller
Innamorata delle parole sin da bambina, ho scelto il corso di lingue straniere per poter parlare quante più lingue possibili, e ho dato sfogo alla mia vena loquace grazie alla radio universitaria. Amo raccontare curiosità randomiche, la storia, l’entomologia e la musica, soprattutto grunge e anni ‘60. Vivo di corsa ma trovo sempre il tempo per scattare una fotografia!
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