È al momento di 5 morti e 5 feriti il bilancio del tragico incidente avvenuto verso le 14:30 del 9 aprile 2024 alla centrale idroelettrica di Bargi sul lago di artificiale di Suviana, in provincia di Bologna. Durante una manutenzione programmata, le prime testimonianze parlano di una violenta «esplosione» presso una delle due turbine della centrale, a circa 40 metri di profondità rispetto al livello del lago, e di un incendio. A seguito del danno sarebbe crollato un solaio e si è allagato il piano –9 della centrale insieme a parte del piano –8, rendendo molto complesse le attività di ricerca e salvataggio dei Vigili del Fuoco. In questo video tentiamo di descrivere la dinamica più probabile dell'incidente in base alle – poche – informazioni che abbiamo a disposizione.
La centrale idroelettrica di Bargi, gestita da Enel Green Power, è una centrale a pozzo, che trasforma l'energia potenziale dell'acqua in arrivo dal vicino lago di Brasimone (distante circa 5 km e a una quota più alta di 375 metri) in energia elettrica. Sostanzialmente, l'acqua arriva tramite due grosse condotte che alimentano altrettante turbine collegate attraverso alberi meccanici a due alternatori che generano l'energia elettrica. La centrale, alta 54 metri, si sviluppa per tre quarti sotto la superficie dell'acqua ed è divisa in due parti principali: più in alto (cioè più vicino al pelo dell'acqua) ci sono i due alternatori, mentre più in basso troviamo le due turbine (ai piani –8 e –9).
Quindi abbiamo giù la parte idraulica della centrale e su la parte elettrica. Questo è importante perché la zona delle turbine è prevalentemente meccanica e dunque c'è ben poco che possa esplodere. Quindi non è certo che ci sia stata tecnicamente un'esplosione: un problema meccanico alla turbina potrebbe aver provocato un grande “botto” che è stato scambiato poi per un'esplosione.
L'incendio invece potrebbe essere avvenuto ai piani più alti della centrale, nella zona dell'alternatore: per esempio, il danno alla turbina, propagandosi attraverso l'albero, potrebbe aver provocato un corto circuito all'alternatore che avrebbe a sua volta innescato l'incendio. Ricordiamo infatti che le vittime accertate e le macerie sono state rinvenute nella parte inferiore della centrale. Il danno alla turbina avrebbe inoltre provocato la rottura di alcuni tubi per la refrigerazione, provocando così l'allagamento dei piani bassi della centrale.
Un'ipotesi alternativa è quella che l'esplosione abbia coinvolto direttamente l'alternatore. Uno dei soccorritori avrebbe infatti dichiarato che «è scoppiato l'alternatore al piano [meno] 8», ma il –8 dovrebbe essere il piano in cui si trova la turbina, mentre l'alternatore si troverebbe più in alto.
Ribadiamo che al momento non abbiamo certezza che la dinamica sia stata effettivamente queslla che abbiamo ricostruito. Questo è un possibile scenario con una logica tecnico-scientifica che al momento appare più probabile in quanto è compatibile sia con le informazioni diffuse sia con la struttura della centrale. La verità su quanto è accaduto emergerà solamente con le indagini ufficiali, che sono già state predisposte.