Un violento incendio ha colpito le isole principali delle Hawaii e in particolare Maui che, per dimensioni, rappresenta la seconda isola dell’arcipelago. Al momento, secondo i dati riportati dalla BBC, le vittime accertate sono 96 (bilancio provvisorio) a cui si aggiungono ancora 1.000 dispersi e oltre 2.000 edifici danneggiati o distrutti. Questi numeri ne fanno il peggior incendio negli Stati Uniti negli ultimi cento anni e ora la priorità è quella di assistere le persone ferite ed evacuate con cibo, cure mediche e ripari. In questo articolo facciamo chiarezza sulle cause dell’incendio, sulle sue dimensioni e il suo impatto grazie all’ausilio di immagini satellitari.
In termini di copertura vegetale, le Hawaii sono una zona molto predisposta a incendi: oltre l’80% del suo territorio é ricoperto da vegetazione – che è rappresentata dai colori verde, giallo, oro e marrone nella figura in basso. Questi dati sono creati e regolarmente aggiornati grazie all’analisi ed interpretazione di dati satellitari della costellazione Landsat.
A questo si deve aggiungere la siccità: secondo i dati dell’US Drought Monitor (un consorzio di vari istituti americani che monitora il problema), quasi il 14% delle Hawaii si trova in condizioni di moderata/severa siccità mentre l’80% del territorio é classificato come anomalamente secco. Proprio in questi ultimi giorni poi, l’arcipelago é stato attraversato dall’Uragano Dora che con i suoi venti oltre i 100 km orari ha contribuito a spargere le fiamme velocemente. Anche in questo caso l’estensione e intensità di un periodo secco e il suo impatto sulla vegetazione vengono misurate e calibrate attraverso dati satellitari.
Purtroppo ancora non sappiamo con certezza cosa abbia innescato l’incendio ma ne conosciamo gli effetti. L’immagine sottostante ci mostra infatti la situazione incendi dell’8 agosto. In questa immagine notturna del satellite Landsat-8, notiamo che la gran parte di Lahaina, una cittadina di circa 13.000 persone si trova nella morsa delle fiamme. L’immagine é stata prodotta con la banda infrarossa del satellite, cioè una porzione dello spettro elettromagnetico sensibile a superfici con temperature elevate.
Grazie al livello di risoluzione inferiore al metro del satellite WorldView-2, operato da Maxar, siamo anche in grado di svelare i danni nel dettaglio per la cittadina di Lahaina. In questa località si concentra la gran parte delle 2.000 strutture danneggiate dal fuoco – anche perché rimane al momento il principale centro abitato colpito dall'evento. Il resto degli incendi di Maui riguardano zone scarsamente o per nulla abitate.