
Un nuovo studio paleoclimatico condotto su una stalattite dell’isola di Flores, in Indonesia, mostra un marcato declino delle piogge tra 76.000 e 55.000 anni fa, con un picco di aridità poco prima della scomparsa di Homo floresiensis, una delle più curiose e note specie umane estinte, vissuta tra 700.000 e 50.000 anni fa e considerata un esempio di nanismo insulare applicato a una specie umana. Sebbene la sua origine rimanga oggetto di dibattito, le nuove evidenze suggeriscono che il drastico cambiamento climatico, insieme all’arrivo di Homo sapiens, abbia probabilmente contribuito all’estinzione di questi antichi cugini alti poco più di un metro.

Un gruppo di ricerca internazionale, con capofila Michael K. Gagan dell'Università di Canberra, ha recentemente pubblicato su Communications Earth & Environment un nuovo studio che potrebbe far luce sulla scomparsa di Homo floresiensis. Gli studiosi hanno svolto delle analisi chimiche su una stalattite proveniente dalla grotta di Liang Luar, nei pressi della grotta di Liang Bua, dove è stato ritrovato il numero maggiore di resti ascrivibili a questo ominide.
L'analisi chimica sulla stalattite ha permesso di individuare il deposito minerale e il suo rapporto isotopico nel corso del tempo, entrambi elementi che variano a seconda dell'intensità stagionale delle precipitazioni. Attraverso la variazione di questi parametri, è stato possibile distinguere nettamente tra stagioni secche e stagioni monsoniche, potendo stimare il quantitativo di precipitazioni in un determinato lasso di tempo.

I dati raccolti dal gruppo di ricerca a proposito delle precipitazioni sono molto interessanti: viene messo in evidenza come ci sia stato un costante declino della quantità di pioggia in un periodo che va dai 76.000 ai 61.000 anni fa. Il picco di aridità massimo, col minimo delle precipitazioni, si sarebbe toccato tra i 61.000 e i 55.000 anni fa, poco prima dell'attestazione degli ultimi resti di Homo floresiensis di nostra conoscenza.
Questa diminuzione delle precipitazioni trova corrispondenza anche nel dato archeologico del sito di Liang Bua. Per quanto riguarda gli strati di sedimento riferibili a questo lungo periodo, si può notare una progressiva diminuzione delle quantità di resti associati alla frequentazione del sito: non solo diminuiscono drasticamente i resti fossili di Homo floresiensis, ma anche e soprattutto quelli dell'animale che era probabilmente una sua preda, ovvero Stegodon florensis, una specie di elefante nano estinto, anch'esso un esempio di nanismo insulare.
Sebbene non si possa affermare con certezza che l'estinzione di Homo floresiensis e di altre specie endemiche di Flores sia stata causata dall'aridificazione del loro habitat, questa deve aver di certo causato maggiori difficoltà di sopravvivenza alle comunità dell'isola. La criticità della situazione appare poi evidente, se si considera che a partire da 60.000-50.000 anni fa, anche la nostra specie, Homo sapiens, raggiunse le isole del sudest asiatico, avendo probabilmente, assieme al clima, un ruolo concomitante nell'estinzione di Homo floresiensis.