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24 Gennaio 2024
17:30

Telmo Pievani ci racconta di più sull’origine di Homo sapiens

In un'intervista a Geopop Telmo Pievani ha raccontato le origini di Homo sapiens, della nostra storia, e di come nel tempo abbiamo convissuto con numerose specie cugine. Telmo Pievani ci ha raccontato i misteri e le teorie più accreditate sulle origini della nostra specie, Homo sapiens.

A cura di Arianna Izzi
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Telmo Pievani ci racconta di più sull’origine di Homo sapiens
Intervista a Telmo Pievani
Filosofo della biologia, evoluzionista e saggista
homo sapiens intervista pievani

Fino a poche migliaia di anni fa, sulla Terra convivevano numerose specie appartenenti al genere Homo. Oggi, tuttavia, noi Homo sapiens siamo gli unici ancora viventi e le ipotesi del perché (e del come) questo sia accaduto sono varie. Per indagare le origini della nostra specie abbiamo intervistato Telmo Pievani, docente presso l'Università di Padova (dove ricopre la prima cattedra italiana di Filosofia delle Scienze) e autore di numerosi saggi sulla storia dell'evoluzione umana. Abbiamo parlato dei punti interrogativi che ancora segnano alcuni momenti dell'evoluzione umana e le curiosità che ci legano, ancora oggi, ai nostri antenati e alle specie "cugine", più lontane nel tempo.

Non siamo l'unica specie del genere Homo ad aver abitato la Terra. Ma perché, oggi, siamo l'unica rimasta?

Questo è il mistero più interessante di tutti. Se torniamo un po' indietro nel tempo troviamo Homo naledi a circa 300.000 anni fa, Homo floresiensis e Homo luzonensis, vissute fino a tempi molto recenti, poi, ancora, Homo denisova e Homo neanderthalensis. Come vedete, abbiamo già un bel numero di specie umane. Però, noi ricercatori, non capiamo ancora bene cosa sia successo tra 40.000 e 50.000 anni fa, quando sparirono tutte le specie tranne la nostra. Al momento l'ipotesi più plausibile prende in considerazione il cambiamento ambientale e l'arrivo e l'espansione della nostra specie, Homo sapiens.

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L’albero cespuglioso degli Ominini. Credits: Geo4Map–Libreria Geografica.

Come potrebbe essere andata?

Quando due specie molto simili finiscono per occupare lo stesso territorio, si può parlare di competizione demografica. Chiaramente, si tratta di un'ipotesi. Oggi abbiamo un elemento nuovo su cui riflettere. Si è visto, infatti, che Homo neanderthalensis, verso la fine della sua storia evolutiva ha perso molta variabilità genetica, e questo succede quando una specie, per esempio, si frammenta in tanti piccoli gruppi. Questo lascerebbe supporre che sul piano ecologico e ambientale, il numero dei Neanderthal era già un po’ ridotto. Successivamente, l'arrivo di Homo sapiens potrebbe aver rappresentato la fase finale di una specie già in crisi.

Prima della comparsa di Homo sapiens, da dove venivano tutte le specie che abbiamo nominato poc'anzi? 

Pensate: proprio qualche mese fa, i ricercatori hanno scoperto che tra 800.000 e 900.000 anni fa, sul nostro pianeta c’è stata una glaciazione molto forte, che avrebbe portato a una riduzione della specie umana di oltre il 98%. Un collo di bottiglia (così si dice in gergo tecnico) davvero drammatico. Addirittura, gli scienziati hanno calcolato quanti individui fertili sarebbero sopravvissuti alla glaciazione e ai suoi effetti: soltanto 1280 individui, che poi hanno trasmesso il proprio DNA alle generazioni successive. Come potrete immaginare, si tratta di un dato molto controverso e interessante perché, in pratica, significa che abbiamo rischiato l’estinzione. Ad ogni modo, al di là dei numeri, ciò che sappiamo con certezza è che c’è stato un collo di bottiglia drammatico, alla cui uscita, tra 800.000 e 700.000 anni fa, ha fatto la sua comparsa una specie nuova, molto mobile, con un cervello più grande, con una nuova tecnologia (quella acheuleana) dal nome Homo heidelbergensis. 

Homo heidelbergensis si è espanso fuori dall’Africa e quindi le sue popolazioni si sono frammentate. Fuori dall'Africa ha dato origine a Homo neanderthalensis in Europa e a Homo denisova in Asia. Quello che è poco chiaro, è capire cosa sia successo nel frattempo in Africa, perché lì non conosciamo bene quello che accadde tra 500.000 e 300.000 anni fa, un periodo che corrisponde proprio a quando cominciano a comparire i primi caratteri tipici di Homo sapiens.
Ciò che sappiamo è che Homo heidelbergensis è una nuova specie, che si diffonde in tutta l’Eurasia e l’Africa. In Eurasia, come abbiamo visto, dà origine a due specie, mentre in Africa, tra 300.000 e 200.000 anni fa, dà origine a Homo sapiens. Questo è quello che sappiamo finora, chiaramente vero fino a prova contraria.

Sappiamo in quale parte dell'Africa iniziò la nostra storia?

L'origine di Homo sapiens è un grande, enorme, tema della biologia evoluzionistica e della storia dell'evoluzione umana. Riguardo il dove sia accaduto, esistono al momento due scuole di pensiero differenti. La prima, molto consistente, vede Homo sapiens comparire circa 200.000 anni fa in Africa orientale. I caratteri tipici di Homo sapiens, secondo lo studio dei reperti finora trovati, sarebbero nati lì. Tuttavia, recentemente, il paleoantropologo francese Jean-Jacques Hublin (vincitore del rinomato Premio Balzan per l'antropologia nel 2023) ha scoperto il sito marocchino di Jebel Irhoud. I fossili umani ritrovati, apparterrebbero a una forma di Homo sapiens piuttosto arcaica, non ancora pienamente sviluppata, datata circa 300.000 anni fa. Da qui, è nata la nuova ipotesi secondo cui la nostra specie avrebbe fatto la sua comparsa prima di quanto si creda e, soprattutto, sarebbe nata in tanti punti diversi del continente: Nordafrica, Africa orientale e Africa meridionale. Potreste averne sentito parlare come l’ipotesi multiregionale africana.

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La diffusione di Homo sapiens dall’Africa e siti di insediamento di altre tre forme
umane coeve. Credits: Geo4Map–Libreria Geografica

Cosa accadde quando Homo sapiens lasciò l'Africa?

Una delle scoperte antropologiche più recenti riguarda le migrazioni umane in Asia. Quando Homo sapiens si diffuse dall'Africa, infatti, arrivò dapprima in Medio Oriente e poi, da lì, in tutta l'Eurasia. Dopo essersi insediato in Medio Oriente e nella penisola arabica, il ceppo fondamentale dell’espansione umana si adattò alla zona persiana, (quindi tutti i territori che oggi corrispondono, all'incirca, all'Afghanistan, all'Iran e la alla Turchia). Quei luoghi divennero una sorta di hub, di punto di smistamento, un crocevia. Da lì, Homo sapiens si spostò prima verso l’oriente, seguendo fiumi e coste, arrivando in India e Cina, poi dirigendosi verso Nord, dove incontrò e convisse coi Neanderthal sui monti Altaj. Successivamente, un altro ceppo si diresse verso l'Anatolia e l'Europa e, anche stavolta, convisse con Homo neanderthalensis nella zona dei Balcani. Nell’atlante, questi spostamenti si vedono e sono indicati molto precisamente.

A proposito di monti Altaj, sappiamo che sono un luogo molto importante per le scoperte antropologiche. Ci spiega perché?

I monti Altaj sono, da sempre, il punto di separazione tra le due grandi steppe asiatiche: quella cinese da una parte e quella del mar Caspio dall’altra. Sono sempre stati un luogo ricchissimo di risorse, e si è scoperto che, proprio lì, c’erano tre specie umane che hanno convissuto per tantissimo tempo. Stiamo parlando di Homo denisova, nato lì, Homo neanderthalensis, arrivato in seguito, e, infine, Homo sapiens, sopraggiunto da Sud. Queste tre specie non hanno soltanto convissuto ma sappiamo per certo che si sono ibridate tra loro. Tutte.
Nella grotta di Denisova, nell'odierna Russia, i paleoantropologi hanno trovato i resti di una giovane donna, dalle cui analisi genetiche si è scoperto che aveva un papà e una mamma di due specie umane diverse. Era un ibrido di prima generazione, con un papà Neanderthal e una mamma della specie denisoviana, Homo denisova.

Cosa possiamo dedurre da queste ibridazioni?

Innanzitutto, che se ne troviamo così tante, allora forse non erano così eccezionali. In più, dato che abbiamo trovato il dato genetico delle specie oggi estinte nel nostro DNA, vuol dire che i cuccioli che nascevano dalle ibridazioni erano sani, sicuramente hanno avuto una discendenza e, molto importante, erano accolti dalle comunità di riferimento.

Ciò che questi ritrovamenti ci insegnano, è che la storia umana è una storia plurale, fatta di migrazioni, spostamenti e incontri. Fatta di ibridazioni, una sorta di "matrimoni misti", accettati dalle comunità senza pregiudizio.

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