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23 Giugno 2025
9:00

Accartocciate o appiattite? Ecco come andrebbero differenziate correttamente le bottiglie di plastica

Le bottiglie di plastica vanno appiattite per essere correttamente smaltite e riciclate. Questa operazione, aiuta il corretto funzionamento delle operazioni preliminari di smistamento nei centri di selezione e stoccaggio della plastica.

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Accartocciate o appiattite? Ecco come andrebbero differenziate correttamente le bottiglie di plastica
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Per smaltire correttamente una bottiglia di plastica per la raccolta differenziata è meglio appiattire la bottiglia per il lato lungo della stessa piuttosto chiudendola con il tappo piuttosto che accartocciarla. Questo è importante per agevolare i meccanismi automatizzati di selezione del materiale, durante il processo di smistamento. Il dilemma quotidiano che affrontiamo quando dobbiamo smaltire una bottiglia di plastica utilizzata, sebbene possa sembrare un accorgimento di poco conto, la modalità di smaltimento di questi prodotti è cruciale nel garantire un efficace servizio di riciclo della plastica.

Le modalità quotidiane di smaltimento delle bottiglie di plastica

Certamente, le bottiglie utilizzate vanno in qualche modo compattate prima di essere smaltite. La risposta immediata è piuttosto semplice e dipende ovviamente dal fatto che questo ne limita drasticamente l'ingombro, consentendo quindi di smaltire molte più bottiglie in uno stesso contenitore. Nei fatti, la compattazione garantisce una maggiore riduzione dell'impatto ambientale e una sensibile riduzione dei costi di trasporto e logistica. Tuttavia, queste motivazioni ora esposte non fanno pendere la bilancia verso nessuna delle due modalità che quotidianamente mettiamo in campo. Quali sono queste modalità?  Non rendendocene neanche tanto conto, utilizziamo in sostanza due metodi per la compattazione e lo smaltimento fai-da-te delle bottiglie di plastica:

La prima, forse più spesso utilizzata, è quella di accartocciare la bottiglia su se stessa, spostando l'aria presente al suo interno e giovando indirettamente della plasticizzazione del materiale, che quindi assume una nuova forma, più contenuta. A schiacciamento avvenuto, la chiusura col tappo garantisce che non vi si possa riaccumulare aria, che muterebbe nuovamente la configurazione deformata ora ottenuta e ne aumenterebbe l'ingombro.

La seconda modalità, forse meno diffusa della prima ma più corretta ai fini dello smaltimento, prevede che la bottiglia sia schiacciata da stesa, ovvero mantenendo come dimensione finale predominante quella del lato lungo della stessa, che non è altro che la sua altezza iniziale. Il procedimento di compattazione è fisicamente lo stesso, ovvero l'aria dentro la bottiglia viene espulsa e la variazione di pressione tra dentro e fuori ne garantisce la compattazione, a discapito del materiale che ovviamente subisce una deformazione permanente anche in questo caso. Anche qui, è necessaria la chiusura con il tappo a compattazione avvenuta. In questo caso, si parla di appiattimento.

Perché le bottiglie di plastica devono essere appiattite e non accartocciate

Ebbene, l'appiattimento delle bottiglie di plastica a valle del loro utilizzo è il corretto modo per procedere al loro smaltimento. Questa procedura infatti agevola il lavoro dei macchinari che fanno parte degli impianti di riciclo, in particolare dei detettori ottici che si occupano del riconoscimento del tipo di materiale che giace sul nastro trasportatore, durante le fasi iniziali di riconoscimento e selezione.

I detettori ottici sono in grado di attivare la differenziazione tra le varie sottocategorie di prodotti, affinché questi possano essere indirizzati nella giusta sezione di riciclo, solo se hanno un sufficiente range di lettura (cioè, un'adeguata lunghezza). La selezione a valle del riconoscimento avviene meccanicamente, con ugelli che sparano aria compressa e – letteralmente – alzano le bottiglie per spostarle su un nuovo nastro: avendo una maggiore superficie esposta all'aria, la spinta è più grande e la bottiglia può essere effettivamente spostata verso l'alto. Inoltre, visto che le bottiglie utilizzate vengono trasportate su lunghi nastri per seguire varie fasi del processo, avere una bottiglia appiattita piuttosto che schiacciata ne facilita la movimentazione lungo il nastro. La bottiglia schiacciata, infatti tende ad avere una forma più raccolta, il che la renderebbe più suscettibile a movimenti relativi rispetto al nastro trasportatore.

Quindi, in sostanza, i lettori ottici dell'impianto di riciclo hanno necessità di una superficie abbastanza estesa di materiale per un opportuno riconoscimento. Nel caso in cui questa superficie non sia sufficiente (ad esempio, appunto, quando schiaccio a fisarmonica la bottiglia), il prodotto in questione potrebbe non essere correttamente avviato a riciclo, cioè incanalato nel percorso giusto. La plastica, infatti, non è tutta uguale e necessita di una selezione preliminare, che avviene nei cosiddetti centri di selezione e stoccaggio: è proprio qui che, in funzione del polimero, della tipologia di plastica e colore dell'oggetto avviene una selezione accurata e automatizzata.

In questa fase, avere una bottiglia appiattita piuttosto che schiacciata ne identifica la corretta selezione e quindi il corretto indirizzamento a riciclo. Esistono anche macchinari che effettuano le operazioni di compattazione prima dell'arrivo al centro di selezione e stoccaggio. In alcuni casi, soprattutto negli ultimi tempi, si sono diffusi i cosiddetti eco-compattatori, che agevolano le operazioni di selezione e stoccaggio preliminare, in alcuni casi fornendo contestualmente premi a chi conferisce correttamente i rifiuti.

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