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Un Boeing 737-8AS operato dalla compagnia Jeju Air con 181 persone a bordo, tra cui sei membri dell’equipaggio e 175 passeggeri, quasi tutti sudcoreani, si è schiantato contro un muro dopo essere uscito di pista all’aeroporto internazionale di Muan, Corea del Sud, per la mancata apertura di un carrello. La tragedia del volo 7C2216 si è consumata questa mattina, alle 9:03 ora locale, e il bilancio delle vittime, ancora in aggiornamento, è drammatico: solo due persone dell'equipaggio sono state trovate vive, e al momento sono 179 le vittime accertate, di cui 65 identificate secondo quanto dichiarato dai vigili del fuoco sudcoreani. Dalle prime ricostruzioni sembrerebbe che il motore destro del velivolo abbia preso fuoco durante la discesa: si ipotizza – oltre a un guasto tecnico – un bird strike, cioè l'impatto di uno o più uccelli con la turbina del motore. Stando a quanto dichiarato dal ministro dei trasporti sudcoreano, la torre di controllo avrebbe avvertito l'equipaggio del rischio di Bird strike alle ore 8:57; il pilota ha poi inviato un mayday alle 8:58. Una volta toccato terra, l'aereo è uscito di pista e dopo lo schianto contro il muro ha preso fuoco. Le operazioni di recupero delle vittime e ricerca dei dispersi sono ancora in corso e si stanno rivelando particolarmente complesse.
Dinamica dell’incidente e primi dettagli
L’aereo, operato dalla compagnia low-cost Jeju Air, stava rientrando da Bangkok, in Thailandia, quando un’avaria al carrello ha trasformato l’atterraggio in una catastrofe. Secondo quanto dichiarato dall’ufficio emergenze, il carrello non è sceso regolarmente, causando una perdita di controllo del velivolo, che è scivolato fuori pista, colpendo una recinzione e incendiandosi. Le immagini mostrano il momento drammatico in cui l’aereo tenta l’atterraggio senza carrello, scivola e infine impatta contro un muro, avvolgendosi nelle fiamme.
Tra le prime ipotesi sulle cause dell’incidente si ipotizzano un guasto tecnico o una collisione con uno stormo di uccelli, aggravate da condizioni meteorologiche sfavorevoli. A quanto riferito dal ministro dei trasporti della Corea del Sud, il pilota del volo era stato avvertito del rischio di Bird strike un minuto prima di inviare il mayday alla torre di controllo. “La causa esatta sarà determinata da un’indagine congiunta”, ha dichiarato il capo dei vigili del fuoco, Lee Jeong-hyun, durante una conferenza stampa.
Soccorsi in corso e difficoltà di recupero
Sul luogo dell’incidente sono attive 32 autopompe e decine di vigili del fuoco, ma le operazioni di recupero si stanno rivelando estremamente complesse. L’aereo è “quasi completamente distrutto”, come riportato dal dipartimento dei vigili del fuoco di Muan, e molte vittime sono state sbalzate fuori dalla fusoliera. “L’identificazione delle persone decedute si sta rivelando difficile. Il processo di localizzazione e recupero dei resti richiede tempo”, si legge in un comunicato ufficiale.
Dei 175 passeggeri a bordo, 173 erano cittadini sudcoreani e due thailandesi. La compagnia Jeju Air, in una dichiarazione pubblicata sui propri canali social, si è scusata per la tragedia, promettendo il massimo impegno nell’assistenza ai familiari delle vittime. “Chiniamo la testa chiedendo scusa a tutti coloro che sono stati danneggiati”, si legge nella nota.
Nelle prossime ore vi aggiorneremo; siamo già in contatto con un pilota e con esperti del settore così da fornire un approfondimento nel giro dei prossimi giorni.