
Pyramiden è un ex insediamento minerario risalente all’epoca sovietica, oggi considerato una delle città fantasma meglio conservate al mondo. Situato sull'isola di Spitsbergen, l'unica abitata dell'arcipelago delle isole Svalbard, a circa 1000 km dal Polo Nord, è un luogo sospeso nel tempo che racconta gli anni della Guerra Fredda, quando il mondo era diviso in due enormi fazioni e aleggiava il timore di un conflitto nucleare.
Tra Norvegia e Polo Nord: l’insediamento ai confini del mondo
Il nome della città, Pyramiden, deriva dalla montagna che la sovrasta e che si affaccia sulla baia di Adolfbukta, a est dell’isola, in corrispondenza del ghiacciaio Nordenskjøldbree: la sua silhouette richiama proprio quella di una piramide. Edificato dalla Svezia nel 1910, e poi ceduto all’Unione Sovietica nel 1927, questo insediamento nacque come centro abitato destinato ai lavoratori delle miniere di carbone limitrofe. Durante la Seconda guerra mondiale subì gravi danneggiamenti da parte delle forze tedesche ma, a partire dagli anni '60, venne ricostruito e trasformato in un villaggio modello: fiore all'occhiello dell'URSS nell’Artico.

Fonte:Di Prillen – Opera propria, CC BY–SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=11302041
Secondo i dati, infatti, verso la metà degli anni Settanta la popolazione locale aveva raggiunto i 1.500 individui: famiglie di minatori che godevano di vitto e alloggio gratuiti e percepivano stipendi fino a cinque volte superiori alla media. Tra gli aspetti più interessanti figurava poi la qualità della vita: oltre ai servizi ospedaliero e scolastico garantiti, la città era dotata di numerose strutture per la collettività, tra cui un cinema, un teatro, una biblioteca e una piscina comunale con acqua di mare riscaldata. Nella piazza principale di Pyramiden si trova anche una statua di Lenin, ed è quella più a nord del mondo.
Il declino inesorabile e l'abbandono della città
Dopo la caduta dell'Unione Sovietica i problemi cominciarono a emergere con forza. La mancanza di fondi e la scarsa qualità del poco carbone rimasto nelle miniere spinsero la popolazione ad abbandonare la città vicina al Polo Nord. Un evento tragico accelerò la crisi: nel 1996, un volo charter della Arktikugol si schiantò, causando la morte di 141 persone, tra cui molti abitanti di Pyramiden e della vicina Barentsburg. Gli ultimi residenti lasciarono così l'insediamento appena due anni dopo: il 10 ottobre 1998.

Fonte Di Hylgeriak / Wikipedia – Opera propria, CC BY–SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=15834221
La "Pompei Artica": com'è oggi Pyramiden
Si potrebbe immaginare che della città sia rimasto un cumulo di ruderi ed edifici fatiscenti in completo stato di abbandono, ma cosi sorprendentemente non è. Il governo russo ha infatti scelto di valorizzare ciò che rimaneva di Pyramiden investendo in strutture alberghiere e turistiche, così da renderla attrattiva proprio in quanto città fantasma e autentica capsula del tempo. Gestita da un gruppo di custodi della società Arktikugol, la città è oggi nota come la “Pompei Artica”, poiché l’abbandono improvviso da parte degli abitanti lasciò case e spazi pubblici in larga parte intatti e ancora colmi di oggetti quotidiani, perfino i più personali.
A fare da sfondo e ad accrescere ulteriormente il fascino del luogo è la leggenda secondo cui, all'interno della Casa della Cultura – l’edificio che ospitava biblioteca e teatro – si trovi ancora un pianoforte a coda perfettamente accordato. Il clima rigido, avrebbe mantenuto le corde in costante tensione, preservandone in modo sorprendente la resa sonora.

Fonte:Di Zairon – Opera propria, CC BY–SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=52466484
Le visite a Pyramiden si svolgono prevalentemente in estate – indicativamente da giugno a settembre, quando vi è luce e il mare non è ghiacciato – e sono possibili solo se accompagnati da una guida locale esperta. Le ragioni sono legate alla sicurezza: da un lato al rischio di crolli degli edifici, dall’altro all’elevata presenza di orsi polari nella zona. I più intrepidi possono soggiornare presso l'Hotel Pyramiden (precedentemente noto come Tulpan o Tulip): grande edificio residenziale, un tempo abitato dai minatori, riconvertito in albergo verso la fine degli anni Ottanta. Chiuso dopo l’abbandono della città nel 1998, l'hotel è stato ristrutturato e riaperto nel 2013.