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15 Ottobre 2022
18:30

Angkor Wat: la storia del complesso templare più grande del mondo, simbolo della Cambogia

È il sito archeologico più conosciuto del Sud-est asiatico ed è raffigurato al centro della bandiera della Cambogia, simbolo dello splendore del suo passato imperiale. Scopriamo Angkor Wat.

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Angkor Wat: la storia del complesso templare più grande del mondo, simbolo della Cambogia
Angkor Wat

Angkor Wat è il nome di uno dei più celebri templi della città di Angkor, situata a 15 km dall’odierna Siem Reap, in Cambogia. Angkor fu sede delle diverse capitali dell’impero Khmer, il grande regno cambogiano che tra il IX e il XV secolo governò su gran parte dell’Indocina, comprendendo gli odierni territori di Cambogia, Thailandia, Laos e Vietnam meridionale.

Con i suoi 400 km2 di estensione e centinaia di strutture al momento note, Angkor è uno dei siti archeologici più vasti al mondo e sicuramente il più rappresentativo dell’arte e dell’architettura cambogiane. L’edificio più celebre è il tempio di Angkor Wat, noto in tutto il mondo ma per molti versi ancora tutto da scoprire.

storia Angkor Wat

La storia della città di Angkor

Angkor è un termine Khmer relativamente moderno, derivante dal sanscrito nagara, che significa “città”. Con questo termine si fa riferimento appunto al centro nevralgico del grande impero Khmer. Tra il IX e il XV secolo ad Angkor furono edificate, in successione, le diverse capitali Khmer, delle quali oggi sono visibili solo i monumentali templi in pietra, mentre degli altri edifici (case e palazzi), costruiti con materiali deperibili come il legno, restano solo sporadiche tracce.

Per quanto Angkor sia uno dei siti archeologici più noti al mondo, ricostruire la sua storia non è un'impresa facile, a causa dell’assenza di fonti scritte sugli Khmer: ricercatori e storici derivano la loro conoscenza su Angkor dai risultati delle indagini archeologiche e dallo studio delle iscrizioni su pietra e dei bassorilievi che decoravano i templi, nonché dei resoconti di mercanti e diplomatici che in epoca medievale visitarono, tra i primi, le rovine di Angkor.

scoperta Angkor Wat

Lo studio combinato di queste fonti ha premesso di ricostruire le principali tappe della costruzione di Angkor, organizzata attorno a tre monumentali bacini idrici rettangolari (detti baray), il più grande dei quali misura 8 x 2 km! La realizzazione di imponenti opere idrauliche per garantire il controllo dell’acqua, fondamentale per l’irrigazione delle immense coltivazioni di riso alla base dell’economia dell’impero Khmer, è indicativa della grandezza e complessità di questo regno.

Le più moderne tecniche di ricerca, basate sullo studio del territorio attraverso l’uso di foto satellitari e laser per il telerilevamento, hanno infatti permesso di riconoscere le tracce di una complessa città, con una serie di insediamenti e piccoli santuari, separati da una fitta rete di strade, canali e dighe e articolati attorno ai monumentali santuari in pietra. Questi ultimi sono i veri protagonisti di Angkor, costruiti ciascuno da un sovrano secondo uno stile architettonico particolarmente distintivo della cultura Khmer.

visita Angkor Wat

La struttura del tempio di Angkor Wat

Angor Wat, letteralmente il “tempio della città”, è il più rappresentativo dei templi Khmer. Cosa possiamo raccontare oggi di questo edificio? Il tempio fu costruito per volere di Suryavarman II, che regnò dal 1113 al 1150 circa. Per volere del re, la costruzione del complesso procedette contemporaneamente da ciascuno dei quattro lati del recinto rettangolare che lo delimitava e in poco meno di 40 anni fu completata.

Angkor Wat è il tempio meglio conservato di Angkor e in esso sono riassunti gli elementi distintivi della cultura Khmer.  Il complesso religioso è circondato da un ampio canale esterno, superato il quale si accede ad un cortile delimitato da una cinta muraria.

Angkor Wat architettura

Quattro porte di accesso, dette gopura, sormontate da torri e collegate da gallerie, si aprono in corrispondenza dei punti cardinali. Le mura delimitano un’area di oltre 800.000 m2, oggi in gran parte occupata dalla foresta tropicale, dove un tempo abitazioni e palazzi (di cui non restano che tracce) si articolavano intorno alla struttura principale, il cosiddetto tempio-montagna.

Si tratta di una gigantesca torre piramidale costruita sopra un terrazzamento rialzato e composta da tre gallerie, riccamente decorate con bassorilievi, che si alzano verso la sommità della piramide. Qui svettano cinque torri santuario, dette prasat, quattro delle quali sono disposte agli angoli di un quadrato mentre la quinta, più grande, è nel centro geometrico e sovrasta il sacrario dove un tempo era collocata la statua del dio Visnù a cui era dedicato il tempio.
Piccola curiosità: sulle pareti del tempio sono scolpite 3000 incantevoli apsara (ninfe celesti). Sono tutti pezzi unici con 37 diverse acconciature.

archeologia Angkor Wat

Il significato simbolico di Angkor Wat

Angkor Wat, così come gli altri templi della città, replica attraverso l’architettura i principi fondamentali della cosmologia induista, la religione di stato degli Khmer. Il tempio-montagna rappresenta il Monte Meru, la montagna sacra dimora delle divinità induiste. Il canale, oltre ad avere una funzione pratica di raccolta delle acque monsoniche, rappresenta l’oceano cosmico che delimitava la casa degli dei. Le mura perimetrali rappresentano le montagne che circondano il Monte Meru.

Angkor Wat, inoltre, è l’unico tempio di Angkor orientato verso ovest, cioè verso il regno del dio Visnù a cui il tempio è dedicato (gli altri templi sono orientati verso est, che è invece associato al dio Shiva). Poiché l’ovest, il tramonto, rappresenta simbolicamente anche la fine della vita e l’aldilà, è opinione comune dei ricercatori che Angkor Wat sia un santuario reale funerario costruito dal sovrano Suryavarman II per proteggere il suo regno e per prepararlo alla vita dopo la morte.

significato Angkor Wat

L'abbandono e la valorizzazione di Angkor

Agli inizi del XV secolo l’impero Khmer iniziò il suo inesorabile declino, decretato in particolare dall’espansione del Siam, l’odierna Thailandia. Le armate siamesi della città di Ayutthayache distrussero buona parte di Angkor nel 1431.

La città non fu completamente abbandonata e nel XVI secolo Angkor Wat fu riconvertito a tempio buddhista ed è rimasto in uso con questa funzione fino ai nostri giorni, sebbene sia stato progressivamente trascurato. La vera rinascita di questo sito archeologico si è avuta a partire dalla metà del 1800 grazie alle entusiaste note di viaggio del naturalista ed esploratore francese Henri Mouhot.

Angkor Wat bandiera Cambogia

A partire dagli inizi del Novecento le strutture di Angkor furono sottoposte a notevoli lavori di restauro; gli sforzi per preservare e valorizzare Angkor e in particolare Angkor Wat si sono intensificati a partire dagli inizi degli anni Novanta, soprattutto dopo la proclamazione del sito a patrimonio UNESCO nel 1992. Oggi Angkor Wat non è solo un simbolo dell’orgoglio nazionale della Cambogia, ma uno dei siti archeologici più visitati al mondo.

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