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Dopo il recupero del relitto dello yacht Bayesian affondato il 19 agosto 2024 al largo di Porticello, vicino a Palermo, nella giornata di lunedì è stato portato in superficie anche l'albero maestro di 72 metri, il più alto al mondo. L'albero – recuperato da una profondità di 49 metri – è arrivato a Termini Imerese, dove si trova già il veliero, per consentire ai tecnici della Procura di effettuare le indagini necessarie per chiarire le cause del naufragio che costò la vita a 7 persone che erano a bordo del superyacht.
Come per il recupero dello scafo, anche la riemersione dell'albero del veliero è avvenuta senza operatori in acqua, ma solamente tramite l'utilizzo di ROV (Remotely Operated Vehicle), cioè dei robot filoguidati in grado di operare nelle profondità marine: questa è una novità assoluta che crea un precedente importante nel campo delle operazioni di recupero di relitti. Per il galleggiamento dell'albero recuperato sono stati usati anche palloni idrostatici.
Un sommozzatore esperto in operazioni di recupero (che preferisce rimanere anonimo) ci ha raccontato come si sono svolte le operazioni di recupero e quali ROV sono stati impiegati.
Come è avvenuto il recupero dell'enorme albero maestro
Quando lo yacht naufragò, il suo relitto affondò nel fondale marino stesso sul fianco destro, con albero e boma ancora attaccati allo scafo. Questi due elementi avebbero reso troppo difficoltose le operazioni di recupero, quindi sono stati tagliati con l'ausilio di robot appositi dotati di cavi diamantati. Il loro recupero è avvenuto quindi in un secondo momento, mentre lo scafo riemerso era già arrivato al porto di Termini Imerese in attesa delle indagini.
Per il recupero dell'albero sono stati usati un ROV e una gru apposita posizionata sulla chiatta Hebo Lift 2 (un'altra gru, sulla Hebo Lift 10, aveva aiutato per il recupero dello scafo e lo ha trasportato al porto di Termini Imerese).
Per prima cosa, il ROV ha passato un capo di una fascia ultraresistente sulla testa dell'albero, chiamata corona, mentre l'altro capo era fissato sulla gru. All'altra estremità dell'albero non è stata applicata una fascia, per un motivo molto ingegnoso: conficcandosi nel fondale marino, infatti, avrebbe fatto da perno favorendo quindi il raddrizzamento dell'albero. Quest'ultimo quindi non è stato sollevato in posizione orizzontale, ma fatto ruotare fino a raggiungere la posizione verticale. Essendo più alto del fondale marino (49 metri di profondità nel luogo dell'affondamento), l'albero è quindi emerso di oltre 20 metri rispetto alla superficie dell'acqua.
In questa posizione, l'estremità emersa dell'albero è stata bloccata sulla fiancata del pontone, lasciando libera la gru. Soltanto a questo punto il ROV ha passato un'altra fascia all'estremità sommersa dell'albero, consentendo alla gru di issare questa estremità facendo nuovamente ruotare l'albero fino a farlo arrivare in superficie in posizione orizzontale parallela al pontone.
Recuperato l'albero, il suo galleggiamento è stato garantito collegandolo a dei palloni idrostatici. Non rimane quindi che trainarlo fino al porto di Termini Imerese. Qui sotto potete osservare un time-lapse delle operazioni di recupero.
I due ROV usati per il recupero dello yacht affondato
Le operazioni di recupero sono state eseguite da due ROV prodotti dalla Saab, chiamati Panther-XT Plus e Cougar-XTi. Il principale, Panther, è dotato di ben 10 motori e 2 manipolatori che funzionano un po' da “braccia”. È largo 2,14 metri, alto 1,2 metri e largo 1,1 metri per un peso di 800 kg con la capacità di trasportare fino a 150 kg di carico, e può operare fino a 800 metri di profondità. Monta a bordo diversi strumenti, tra cui due fotocamere e una videocamera, due sonar, un misuratore ultrasonico di spessore, tre strumenti per le operazioni di taglio, due strumenti per le operazioni di pulizia e un altimetro.

Per il recupero dello scafo è stato usato anche il ROV Cougar come supporto per alcune operazioni. Si tratta di un apparecchio un po' più piccolo del Panther (1,5 metri × 0,8 metri × 1 metro) e più leggero (430 kg con la possibilità di trasportare carichi fino a 80 kg), con 6 motori e in grado di raggiungere ben 2000 metri di profondità.
