In estate spopola sui social un metodo alternativo per liberarsi delle zanzare che prevede di bruciare i residui di caffè, perché si formerebbero composti ad effetto repellente nei confronti delle zanzare. Chiariamo subito che non esistono studi a supporto di questa tesi e il caffè non contiene degli insetticidi. C'è da dire che molti insetti non sono attratti dal fumo. Quindi, se notate una diminuzione delle zanzare dopo aver bruciato i residui di caffè, è probabile che sia il fumo a tenerle lontane. Di conseguenza, indipendentemente da cosa brucerete, potreste ottenere quest'effetto. In realtà i fondi di caffè potrebbero essere utili in altro modo. Dalle ricerche si è visto che soluzioni di acqua contenenti caffè in varie concentrazioni influenzano la deposizione e lo sviluppo delle larve, di fatto riducendo il numero di zanzare circostanti. Vediamo nel dettaglio gli effetti del caffè sull'ovoposizione delle zanzare.
Il caffè altera le abitudini di ovoposizione delle zanzare
Le zanzare depongono le proprie uova in prossimità di acque stagnanti, da fiumi e acquitrini alle ciotole d’acqua dei nostri animali e ai sottovasi delle piante. Se hanno a disposizione più siti in cui deporre le uova (ovoposizione), solitamente preferiscono acque scure, colorate rispetto all’acqua limpida, ma non nel caso del caffè, indicando che riescono a percepire sostanze nocive per lo sviluppo delle larve.
Infatti, analizzando le preferenze di ovoposizione di 60 zanzare femmina, un gruppo di ricercatori ha scoperto che preferibilmente deponevano le uova nell’acqua, o nelle soluzioni di glucosio, mentre evitavano quelle contenenti caffè. Di 3306 uova, solo l’11,77% è stato deposto nelle soluzioni contenenti estratti di caffè, sia polvere tostata che residui.
Addirittura, eliminando i siti di deposizione contenenti acqua e lasciando solo quelli a base di caffè, le zanzare preferivano ritenere (e quindi non deporre) una grossa percentuale di uova mature! Quindi: soluzioni contenenti caffè riducono la deposizione delle uova da parte delle zanzare, e già questa sembra una buona notizia. Ma cosa succede alle uova deposte nel caffè?
La percentuale di uova che si schiude è nettamente più bassa rispetto a quelle deposte in acqua e in base alla concentrazione di caffè si va dal 28% (basse concentrazioni di caffè) all’85% (alte concentrazioni di caffè) in meno di uova schiuse per l’Aedes albopictus e dal 49% all’85% in meno per l’Aedes aegypti.
Quelle poche che sopravvivono, vivono di meno e se sono femmine tenderanno a deporre le uova in soluzioni di caffè, riducendo ulteriormente la popolazione.
Sostanze presenti nel caffè alterano lo sviluppo delle larve
Che il caffè influisse negativamente sullo sviluppo di insetti e mammiferi, è ampiamente documentato, ma non è chiaro come.
Sappiamo però che nelle larve che maturano negli estratti di caffè ci sono un aumento di enzimi, come le caspasi e le perossidasi, che innescano la morte cellulare e alterazioni dello sviluppo motorio e cellulare delle larve, in particolare della morfologia dell’intestino medio. Più è alta la concentrazione di caffè, minori sono lo sviluppo e la maturazione larvale.
Uno dei problemi principali è la mancanza di caratterizzazione delle molecole che compongono gli estratti utilizzati negli studi. In base a dove e come viene prodotto, ogni estratto ha concentrazioni diverse delle molecole che lo compongono. E in più processi come la tostatura stessa generano fino a 950 nuovi composti.
D’altronde, molte molecole presenti nel caffè, come l’acido clorogenico e gli alcaloidi, vengono sintetizzate dalla pianta proprio con lo scopo di tenere lontani insetti e altri predatori, ma non è chiaro quale o quali molecole inducano le modifiche osservate nelle larve.
Quello che è chiaro è che sia il caffè verde (ossia i chicchi non tostati), che la polvere tostata e anche i residui hanno avuto effetti simili. E no, la caffeina sarebbe responsabile solo in parte, perché anche il caffè decaffeinato ha ottenuto gli stessi risultati del caffè normale.
Ha senso bruciare i fondi di caffè?
La risposta semplice è: no. Forse si pensa che bruciando la polvere o i residui si ottenga una sorta di zampirone “naturale”, ma non ci sono evidenze scientifiche che confermino la creazione, o la presenza di molecole ad effetto repellente nel fumo di caffè. In realtà, molti insetti non amano il fumo, quindi è più probabile che, se notate un minor numero di zanzare dopo aver dato fuoco ai residui di caffè, sia semplicemente il fumo ad allontanarle.
Come abbiamo visto, gli studi presenti in letteratura parlano tutti di soluzioni acquose, contenenti residui di caffè, caffè tostato in polvere e caffè verde e che ridurrebbero a monte la popolazione di zanzare influenzandone riproduzione e sviluppo.
Si tratta di studi di grande interesse soprattutto per ridurre le arbovirosi, ossia quelle malattie trasmesse da punture di insetti, come la dengue e il virus La Crosse, contro cui soluzioni ad altissime concentrazioni di caffeina (molto più alte di quelle riscontrabili nei residui delle nostre caffettiere) sembrano anche ridurre l’infezione del virus nelle zanzare stesse. Ma, sebbene promettenti, c’è ancora molta strada da fare nella ricerca, quindi per ora affidiamoci ai repellenti attualmente approvati.