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In un mondo dove la maggior parte degli oggetti tecnologici ha una vita limitata, la lampadina centenaria ne è di fatto una eccezione straordinaria. Questa lampadina, conosciuta anche come "Centennial Light", sta illuminando ininterrottamente la rimessa delle autopompe della caserma dei vigili del fuoco di Livermore, in California, da oltre 124 anni. La lampadina centenaria, prodotta a Shelby (Ohio) non è solo una curiosità, ma anche un simbolo storico di innovazione: la prima lampadina a incandescenza infatti fu brevetta ta nel 1878, solo 23 anni prima di quando la Centennial light fu accesa per la prima volta. La sua luce continua a brillare, seppur fioca, ancora oggi, ricordandoci che è possibile creare oggetti in grado di superare di gran lunga la prova del tempo.
Caratteristiche tecniche della lampadina centenaria
Dal punto di vista tecnico si tratta di una lampadina a incandescenza con filamento in carbonio, contenuta in una ampolla di vetro soffiato dove al suo interno è stato creato il vuoto. Si stima che da nuova la lampadina consumasse una potenza di 60 W mentre oggi questa si è ridotta di 15 volte ed è pari a circa 4 W: questo è legato alla naturale sublimazione del filamento dovuta all'utilizzo. La lampadina infatti emette una luce molto calda e fioca; la superficie interna dell'ampolla è ormai brunita dai depositi di carbonio che si sono staccati dal filamento e si sono depositati sul vetro.
La storia della Centennial Light
La lampadina fu prodotta a Shelby, in Ohio, dalla Shelby Electric Company verso la fine degli anni novanta dell'Ottocento. Secondo il racconto di Zylpha Beck Bernal, nel 1901 suo padre, Dennis Bernal, la donò ai vigili del fuoco. Bernal, all'epoca proprietario delle infrastrutture energetiche e idriche di Livermore, offrì la lampadina come dono in seguito alla vendita della sua azienda.
Questa però subì almeno 4 spostamenti, il più degno di nota fu sicuramente l'ultimo, avvenuto nel 1976. La lampadina fu scortata dalla polizia e dai vigili del fuoco nella sua attuale sede: 4550 East Ave, Livermore, California. Per il trasporto, fu tagliato il cavo di alimentazione, poiché si temeva che rimuovere la lampadina dal portalampada potesse causarne il danneggiamento. Durante lo spostamento, la lampadina rimase scollegata dall'alimentazione e venne posizionata all'interno di un contenitore progettato appositamente per proteggerla. Complessivamente, la lampadina rimase spenta per 22 minuti.

Da quel momento, la lampadina viene tenuta accesa in modo continuo e controllato, anche durante i blackout, grazie a un gruppo di continuità dedicato. Inoltre, una webcam la riprende senza interruzioni, consentendo di osservarla in tempo reale tramite un apposito sito web.
Alcuni avvenimenti curiosi da citare sono:
- Sopravvisse alla ristrutturazione della caserma dei pompieri nel 1937, durante l'evento, rimase spenta per circa una settimana;
- Durante i suoi primi 75 anni di vita fu alimentata direttamente dalla rete elettrica cittadina a 110 Volt, e quindi soggetta alle fisiologiche interruzioni di corrente;
- Ci fu una interruzione nel maggio 2013, a seguito di un guasto al cavo di alimentazione, il quale aveva generato un cortocircuito a causa della sua condizione ormai logora. La lampadina rimase spenta per almeno 9 ore e mezza. Quando venne ricollegata, stranamente riprese a funzionare a 60 W per alcune ore, dopodiché tornò a consumare i suoi abituali 4 W;
- Il lasso di tempo massimo per cui la lampadina ha continuato ininterrottamente ad illuminare è pari a 37 anni, dal 1976 al 2013;
- La lampadina è sopravvissuta ad almeno tre tecnologie differenti di web cam che dal 1990 la monitorano costantemente h24.
Nel 1972, il Guinness dei Primati l'ha riconosciuta come la lampadina più longeva del mondo. Inoltre, è un'icona locale a Livermore e una fonte di ispirazione per chi auspica una maggiore sostenibilità nella produzione industriale.

Come fa la lampada a funzionare ancora?
Gli esperti si interrogano ancora oggi sul segreto di questa incredibile durata. Alcuni attribuiscono la sua longevità alla qualità dei materiali usati, mentre altri credono che il basso consumo di 4 W e il filamento spesso abbiano giocato un ruolo cruciale. Quello che è certo, è che questa lampadina ha dichiarato apertamente guerra alla cosiddetta obsolescenza programmata, la strategia commerciale per cui molti prodotti moderni sono progettati per rompersi dopo un certo periodo di tempo.
La lampadina centenaria ci invita a riflettere sull'uso delle risorse e sull'importanza di progettare prodotti più duraturi. In un'epoca dominata dal consumismo, il suo esempio è un promemoria del fatto che una maggiore attenzione alla qualità e alla sostenibilità potrebbe ridurre significativamente l'impatto ambientale.