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La piattaforma digitale ETNAS (Etna Integrated Alert System) è un sistema di allerta precoce sviluppato dall'Osservatorio Etneo dell'INGV che sfrutta algoritmi di intelligenza artificiale per per individuare segnali precursori dell'attività esplosiva. Nel caso dell'eposidio parossistico del 2 giugno, il sistema ETNAS ha fatto scattare l’allarme circa sei ore prima, permettendo di adottare misure di sicurezza. ETNAS viene “addestrato” con una significativa quantità di dati sia in tempo reale, ottenuti nelle stazioni di monitoraggio del vulcano, sia storici, relativi alle eruzioni del passato.
Che cosa sono i sistemi di allerta precoce come ETNAS
I sistemi di allerta precoce (early warning) sono un insieme di strumenti che permettono di inviare un avviso prima che un dato evento accada e con un anticipo sufficiente perché sia possibile prepararsi per la sua gestione. Questi sistemi sono progettati per sfruttare la differenza tra la velocità di propagazione di un fenomeno fisico e la rapidità di trasmissione dei dati ottenuti durante il monitoraggio. Ciò consente di avere a disposizione un “tempo utile” a mettere in atto misure preventive in grado di ridurre le conseguenze più gravi per la popolazione di fenomeni naturali quali le eruzioni vulcaniche.
L’allerta precoce, secondo una definizione dell’ONU, si basa su:
- conoscenza e valutazione del rischio;
- monitoraggio e previsione dei fenomeni per poter stimare il potenziale rischio;
- diffusione delle informazioni attraverso sistemi di comunicazione efficaci;
- risposta efficace tramite coordinamento e piani di azione adeguati.
Il funzionamento del sistema di allerta precoce ETNAS
L’ETNAS (ETna iNtegrated Alert System) è un Sistema di allerta precoce molto avanzato sviluppato dall’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) – Osservatorio Etneo. Il suo compito è fornire in tempo reale dati sullo stato dell’Etna, in modo da prevedere in anticipo il verificarsi di fontane di lava e l’apertura di fratture eruttive laterali. Si tratta di una piattaforma digitale che aggrega i dati relativi a parametri chimici e fisici, ottenuti grazie a circa 160 stazioni di monitoraggio dell’Etna che li raccolgono e trasmettono in tempo reale. L’ETNAS si basa sul machine learning (o apprendimento automatico), una branca dell’intelligenza artificiale che utilizza le reti neurali artificiali, un modello matematico ispirato alle reti costituite da neuroni presenti nel cervello. Lo scopo di questa rete è elaborare informazioni e trovare soluzioni. Per “addestrare” la rete neurale artificiale, in modo che questa migliori la sua capacità di compiere elaborazioni, servono grandi quantità di dati (nel caso dell’Etna si tratta sia di dati in tempo reale sia di dati storici relativi alle numerose eruzioni anche esplosive del passato).
ETNAS prevede due stati di warning:
- F1 o warning di primo livello: indica un’alta probabilità imminente che si verifichino fontane di lava, ma con elevata possibilità di falsi allarmi;
- F2 o warning di secondo livello: indica un’altissima probabilità imminente che si verifichino fontane di lava, meno soggetto a falsi allarmi.
È previsto anche uno stato di warning specifico che segnala fenomeni di intrusione magmatica che comportano l’apertura di fessure eruttive.

Comunicazione dell’allerta ed efficienza del sistema ETNAS
Il sistema ETNAS invia automaticamente email e SMS agli indirizzi del Dipartimento di Protezione Civile, del Dipartimento Regionale e dei Centri di Competenza, informandoli in modo tempestivo sulle variazioni dello stato del vulcano. In questo modo possono essere attivate le procedure di emergenza in tempo utile.
Negli ultimi anni il sistema ETNAS si è dimostrato molto efficace, riuscendo a prevedere le eruzioni con sufficiente anticipo e con pochi falsi allarmi. Durante l’eruzione del 2 giugno 2025 il sistema ha segnalato l’approssimarsi dell’attività parossistica in tempo per adottare misure di sicurezza per la popolazione e i visitatori. ETNAS è destinato a elaborare previsioni sempre più accurate grazie ai crescenti progressi che riguardano l’intelligenza artificiale e le tecnologie utilizzate per il monitoraggio vulcanico.
