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11 Novembre 2025
20:00

Come funzionano le ATP Finals di Torino, il torneo dei maestri: punti e montepremi (quasi) da Slam

Si stanno disputando a Torino le Netto ATP Finals di tennis, un torneo maschile davvero unico nel suo genere per formato, punti assegnati e montepremi. I migliori 8 tennisti del mondo, tra cui Jannik Sinner, si sfidano all'Inalpi Arena fino al 16 novembre 2025.

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Come funzionano le ATP Finals di Torino, il torneo dei maestri: punti e montepremi (quasi) da Slam
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Le Nitto ATP Finals – il torneo che chiude la stagione maschile del tennis – si stanno disputando in questi giorni, fino a domenica 16 novembre 2025, all’Inalpi Arena di Torino. La settimana successiva seguirà la Coppa Davis. Un torneo in cui il grande spettacolo del tennis viene condensato in 8 giorni di match che andranno ad eleggere il “Maestro” del 2025. È l'occasione per vedere in azione i campioni italiani. Nel singolare, l'attesa è tutta per il numero 1 del ranking ATP, Jannik Sinner, e per Lorenzo Musetti. L'altoatesino ha già iniziato il suo torneo in modo eccellente, battendo ieri sera Auger-Aliassime per 2 set a 0 (7-5; 6-1), mentre Musetti giocherà questa sera alle 20:30 contro l'australiano De Minaur dopo aver perso il match d'esordio contro Taylor Fritz. Grande attesa anche per il torneo di doppio, dove la coppia azzurra formata da Simone Bolelli e Andrea Vavassori ha già raggiunto le semifinali, dopo aver battuto Granollers e Zeballos per 2-0.

Le Nitto ATP finals di Torino, un torneo diverso da tutti gli altri

La caratteristica più evidente del “Torneo dei maestri”, come veniva chiamato un tempo, è che i partecipanti sono solamente 8. Non i migliori 8 del ranking ATP ma i migliori 8 della “Race”, cioè della classifica che considera solo i punti accumulati nell’anno solare.
Ciò che però è completamente diverso da qualsiasi altro torneo è il formato: due gironi all’italiana da 4 tennisti ciascuno (o 4 coppie, nel torneo di doppio), in cui ognuno affronta tutti gli avversari del proprio girone. I primi due avanzano in semifinale, e da lì in finale.

Questo regolamento fa emergere alcune anomalie affascinanti per gli amanti del tennis tra cui il fatto che è possibile perdere una partita della fase a gironi senza essere eliminato dal torneo, un caso più unico che raro. Un atleta può anche incrociare due volte lo stesso avversario: una volta nel girone, la seconda in finale, così come successo per due anni consecutivi a Sinner: contro Novak Djokovic nel 2023, con vittoria di Jannik nel girone e vittoria di Novak in finale per 6-3 6-3, e contro Taylor Fritz nel 2024, con l’italiano vincitore per 6-4 6-4 sia nel girone che in finale.

Questa struttura rende le Finals un torneo imprevedibile in grado di ribaltare i pronostici, giocato dai migliori tennisti dell’anno, che però spesso arrivano in questa fase della stagione provati da 10 mesi di match ad altissimo livello. Basta quindi poco per perdere la concentrazione in un torneo in cui non esistono avversari semplici da affrontare.

Punti e montepremi da Slam nel torneo dei maestri di Torino

Anche i punti messi in palio dal torneo seguono uno schema unico, e particolarmente generoso. Infatti, ogni vittoria nel girone vale ben 200 punti, la vittoria in semifinale 400 punti, la vittoria in finale 500. Questo significa che il vincitore, se non ha perso nessun match, si porta a casa ben 1500 punti, cioè una via di mezzo tra un Masters 1000 (che mette in palio appunto 1000 punti) e un torneo del Grande Slam, che ne garantisce 2000.

La grande differenza è che in uno Slam i tennisti iscritti al tabellone principale sono 128, qui soltanto 8, con l’aggiunta di poter pure perdere un match senza rinunciare alla possibilità di alzare il trofeo.
Tantissimi punti riservati a pochissimi atleti, una specie di “premio produzione” per essere arrivati a fine anno tra i migliori al mondo.

Anche in termini economici non si scherza: il campione, se imbattuto, porterà a casa un assegno da 5.071.000 $, il più alto della storia delle Finals, circa 200 mila dollari in più rispetto alla scorsa edizione.

Il montepremi totale è di 15.5 milioni di dollari, da spartire tra i pochi eletti che intascheranno 331.000$ solo per la partecipazione al torneo. Una vittoria nel girone vale poco meno di 400.000$, vincere la semifinale garantisce 1.183.500$, vincere la finale 2.367.000$.
Per fare un paragone, Jannik Sinner vincendo Wimbledon quest’anno ha incassato un assegno da 3 milioni di sterline, poco meno di 3,5 milioni di euro.

Anche nel torneo di doppio non si scherza seppur con cifre decisamente più basse: la coppia vincitrice, se imbattuta, intascherà poco meno di 1 milione di dollari. Una ricompensa decisamente generosa per un torneo che si disputa tra soli 8 partecipanti al meglio dei 3 set.

Spettacolo dentro e fuori dal campo

Le ATP Finals sono pensate per essere un grande show, non soltanto una competizione sportiva. La cerimonia d’apertura con ospiti Max Pezzali e i Pinguini Tattici Nucleari (e biglietti a partire da 100€), un enorme fan village in cui si possono conoscere da vicino i propri idoli, guardare le partite su un maxi schermo, assaggiare le migliori specialità del nostro Paese o giocare a qualsiasi sport che preveda una racchetta, e ancora talk ed eventi in centro città e party nei weekend di apertura e chiusura del torneo.

Non è un caso se molti addetti ai lavori, tra cui il presidente ATP stesso, Andrea Gaudenzi, sottolineino come uno dei criteri principali nella scelta della sede delle Finals sia proprio l’atmosfera che può generarsi attorno all’evento. Non è sufficiente una struttura indoor di qualità: è necessario rendere il pubblico parte integrante dello show.
In questi anni Torino è cresciuta come location, ha mostrato ambizione e capacità organizzative. Il bilancio è sicuramente positivo, con pubblico in aumento anno dopo anno (così come il costo dei biglietti, con prezzi a partire da 660€ fino a 2000€ per un biglietto per la finale di domenica 16), investimenti e miglioramenti, anche grazie all’esplosione del tennis italiano e la Sinner-mania.

Media, sponsor e pubblico guardano al torneo con occhi speciali: è l’evento capace di catalizzare l’attenzione in un periodo in cui il tennis rischia di far parlare poco di sè, condensando in pochi giorni tutto ciò che il tennis ha rappresentato in una stagione: la competizione, lo spettacolo, l’eccellenza, la pressione.

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