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28 Aprile 2023
15:30

Come mai nelle città ci sono sempre più cinghiali?

Nelle città italiane e nelle maggiori metropoli europee sono sempre di più e sempre più frequenti le incursioni di branchi di cinghiali. Le cause di questo fenomeno singolare sono diverse: spopolamento delle comunità montane, rimboschimento e regolamentazione dell'attività venatoria. Gli effetti, invece, ci dicono che siamo di fronte a un problema e urge trovare una soluzione.

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Come mai nelle città ci sono sempre più cinghiali?
cinghiale città
Credit: Filip Dabrowski, CC BY–SA 3.0, via Wikimedia Commons

Secondo i dati dell'osservatorio ASAPS e Ispra, oltre un milione di cinghiali vagano per il nostro Paese, distruggendo i raccolti e provocando un incidente stradale ogni 41 ore. Eppure, non si tratta di un problema tipico italiano ma riguarda diverse aree d'Europa. A causa dell'urbanizzazione e della ricrescita delle foreste, infatti, negli ultimi anni le popolazioni di cinghiale (Sus scrofa) sono aumentate, spingendosi in molte metropoli europee come Berlino, Madrid e Varsavia. Ma perché è successo, e quali soluzioni sono state finora proposte?

Il fenomeno dei cinghiali in città

In Italia, i cinghiali si stanno riversando sempre di più nelle aree urbane grazie all'abbondante spazzatura non protetta nelle strade e i cittadini che, incontrandone alcuni da vicino, spesso offrono loro del cibo. Sembra che ormai i cinghiali siano una presenza familiare in 105 città italiane e la causa primaria del fenomeno affonda le sue radici nel secondo dopoguerra.

Se all'inizio del XX secolo, la pressione umana dovuta al popolamento di aree estese del territorio e all'agricoltura portò la specie quasi all'estinzione, le cose cambiarono dopo la seconda Guerra Mondiale. Con il boom economico dell'Italia e una forte urbanizzazione, lo sfruttamento antropico dei boschi diminuì e la fauna selvatica tornò a ripopolare questi habitat. Fu così che i cinghiali, animali opportunisti, hanno potuto approfittare dello spopolamento delle montagne e del declino della popolazione di lupi – in particolare del lupo grigio, principale predatore- che ha conosciuto il suo minimo storico negli anni Settanta.

Oltre a ciò, dobbiamo anche considerare gli effetti dell'indizione di aree protette e la regolamentazione della caccia come contributo alla loro rapida crescita.

L'invasione è l'effetto di una crescita incontrollata

Secondo dati Ispra, la popolazione italiana dei cinghiali è raddoppiata nel periodo 2010-2020 – da 500 mila esemplari a 1 milione – arrecando diversi problemi economici e di sicurezza. I danni descritti riguardano gli incidenti stradali che, come è già successo, hanno provocato vittime sia tra i membri della specie che tra gli automobilisti e quelli all'agricoltura, ma non mancano anche danni alla biodiversità dei boschi.

cinghiali attraversano strada

Come onnivori, i cinghiali hanno un'alimentazione molto varia che li porta a cibarsi dei frutti di orti e coltivazioni varie, ghiande (tantissime!) che però costituiscono la dieta principale di roditori quali lo scoiattolo e piccola fauna vertebrata. Di fatto, i cinghiali stanno diventando una vera minaccia ecologica per diverse specie e, in particolare, per l'avifauna che nidifica al suolo.

Le strategie di controllo per arginare il problema

Le soluzioni al problema del sovrannumero di cinghiali sono diverse, qui vediamo solo alcune tra quelle proposte.

Trappole di cattura

Un metodo di contenimento consiste nell'installazione di trappole per la cattura di uno o più esemplari. Questa pratica viene delegata spesso agli agricoltori delle zone interessate e una volta catturati, gli individui vengono abbattuti e la loro carne venduta.

Caccia

Un'altra strategia riguarda l'implementazione della caccia. Su questo tema, però, esistono alcune controversie che riguardano il lato utilitaristico. Data la costante progressione in numero dei cinghiali nonostante l'attività venatoria, alcuni pensano che questa non solo non sia la soluzione al problema ma che addirittura lo intensifichi. Si tratta, però, di opinioni non supportate da dati precisi e anzi, la letteratura in merito sembra affermare proprio il contrario.

Strategie alternative

Tra le strategie applicabili in città, infine, ve ne sono alcune davvero interessanti: a Roma, per esempio, sono state installate reti intorno ai bidoni della spazzatura per dissuadere i cinghiali a cimentarsi in incursioni notturne, mentre in Spagna si è anche optato per recinzioni costituite da piante a loro sgradite.

Alcuni gruppi animalisti, invece, sostengono la sterilizzazione delle femmine attraverso iniezioni di ormoni per evitarne l'abbattimento. Purtroppo si tratta di un approccio limitato da diversi punti di vista: logistica e costi di iniezione manuale di ciascun esemplare femmina sono proibitivi. Inoltre, l'effetto del trattamento svanirebbe dopo qualche anno, mentre pensare di somministrare contraccettivi con il cibo risulterebbe molto poco selettivo e dannoso per altre specie animali.

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