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24 Febbraio 2025
18:30

Come riconoscere l’autenticità dell’oro annusandolo? C’è un fondamento scientifico

L'oro non ha il caratteristico odore di "metallo" che emanano oggetti di ferro, rame e zinco. Questo perché è un metallo nobile e difficilmente ossidabile.

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Come riconoscere l’autenticità dell’oro annusandolo? C’è un fondamento scientifico
Oro annusare carati riconoscere

Negli ultimi tempi, sui social è diventato virale il caso di un gioielliere capace di riconoscere l’oro semplicemente annusandolo. Ma c’è davvero una base scientifica dietro questa affermazione? La risposta è sì: è tutta una questione di chimica. In breve: se l'oggetto preso in considerazione puzza di "metallo" (poi capiremo quali molecole odorose ci sono dietro), non è oro. Se invece non emana questi odori, con buona probabilità è formato d'oro. Ad ogni modo questo è solo un metodo qualitativo. Per avere la certezza servono ulteriori test chimico-fisici che approfondiamo in questo video-articolo.

Perché se tocchiamo un oggetto di metallo, puzza di "metallo"

Se hai mai toccato delle monete di rame, delle chiavi o qualsiasi oggetto in ferro, avrai notato che le mani restano con un caratteristico odore di “metallo”. Ma cosa succede a livello chimico? In realtà, il nostro naso non percepisce il metallo stesso: non ci sono atomi di metallo che evaporano ed entrano nel naso. Quello che succede è che i grassi della pelle reagiscono con con il ferro o il rame trasformandosi in molecole odorose. Tra queste, la principale responsabile dell’odore metallico è la 1-otten-3-one, una molecola derivata dalla degradazione riduttiva dei perossidi lipidici. In fondo all'articolo trovare lo studio.

molecola puzza di metallo

Perché l’oro non ha odore e non “puzza”

L’oro è un metallo nobile, il che significa che è estremamente stabile e non reagisce facilmente con l’ambiente circostante. A differenza del ferro o del rame, l’oro non interagisce con i grassi della pelle per formare molecole odorose. In parole semplici: l’oro non puzza di metallo.

Quindi, se un gioiello emana un odore metallico quando lo si sfrega tra le mani, è molto probabile che contenga metalli meno nobili come ferro, rame o zinco. Se invece è inodore, potrebbe effettivamente trattarsi di oro autentico.

I metodi utilizzati per riconoscere l'oro

Ovviamente, annusare l’oro è solo un primo test qualitativo. Per una verifica più approfondita esistono altre tecniche scientifiche:

  1. Test con acido nitrico: l’oro non si scioglie nell’acido nitrico, mentre i metalli meno nobili sì. Nel video approfondiamo la composizione chimica delle diverse miscele utilizzate per fare i test.
  2. Pistola a raggi X (XRF): questo strumento, chiamato anche analizzatore XRF portatile, analizza la fluorescenza emessa dai metalli per determinarne la composizione.
  3. Metodo della calamita: se un oggetto viene attratto, non è formato d'oro. Questo perché l'oro non è un materiale ferromagnetico e quindi non viene attratto.
test acido nitrico oro

Ricordiamo ad ogni modo che spesso i gioielli presentano una piccola incisione che indica la purezza dell'oro. Ad esempio se c'è la scritta 750, significa che è oro 18 carati. Ecco una tabella indicativa delle carature più comuni, con la relativa percentuale di oro (arrotondata) e il corrispondente titolo in millesimi:

  • 24 carati (24k): ~99,9% oro puro (999/1000)
  • 22 carati (22k): ~91,6% oro puro (916/1000)
  • 21 carati (21k): ~87,5% oro puro (875/1000)
  • 18 carati (18k): 75% oro puro (750/1000)
  • 14 carati (14k): 58,5% oro puro (585/1000)
  • 10 carati (10k): 41,7% oro puro (417/1000)
  • 9 carati (9k): 37,5% oro puro (375/1000)
Sono un appassionato del mondo microscopico, a partire dalle molecole fino agli artropodi. La laurea magistrale in chimica mi ha permesso di avere gli strumenti necessari per comprendere il funzionamento del mondo, ma soprattutto ha saziato la mia fame di risposte. Curioso, creativo e con idee folli: date una videocamera, un drone o una chitarra al DeNa e lo renderete felice.
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