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Ha fatto decisamente "rumore" l'ultimo articolo pubblicato dall'astronomo dell'Università di Harvard Avi Loeb sulla piattaforma non peer-reviewed ArXiv in cui afferma che la terza cometa interstellare mai scoperta dall'uomo, 3I/ATLAS, possiede delle caratteristiche orbitali particolari che sarebbero compatibili con una origine aliena dell'oggetto. Il responsabile del Progetto Galileo per la ricerca di prove di tecnologia extra-terrestre non è nuovo ad affermazioni controverse che siano completamente all'opposto di quelle comunemente accettate dalla comunità astronomica. Nell'articolo, che egli definisce un "esercizio pedagogico", Avi Loeb si spinge addirittura ad affermare che l'oggetto potrebbe essere potenzialmente ostile, proponendo di intercettarlo con la sonda Juno nei pressi di Giove il 14 marzo 2026 per svelarne la natura. Inutile precisare che in realtà 3I/ATLAS è tutt'altro che di origine artificiale, trattandosi semplicemente di una cometa interstellare che ha la caratteristica affascinante di provenire dall'esterno del nostro Sistema Solare.
Cosa afferma Avi Loeb sulla natura "aliena" della cometa 3I/ATLAS
3I/ATLAS è la terza cometa interstellare, cioè proveniente da fuori il nostro Sistema Solare, mai scoperta dall'uomo, dopo la cometa 2I/Borisov e 1I/‘Oumuamua. Già in occasione del passaggio vicino alla Terra di 1I/‘Oumuamua, l'astronomo di Harvard Avi Loeb aveva lanciato un accorato appello alla comunità astronomica e spaziale per progettare con grande rapidità una missione che raggiungesse la cometa per studiarne la sua presunta origine extra-terrestre.
Puntuale con l'arrivo del terzo oggetto interstellare, ecco che Avi Loeb si è lanciato in nuove affermazioni circa la possibile natura aliena di questo lontano visitatore. In un paio di articoli pubblicati sulla piattaforma ArXiv (in cui i manoscritti non sono soggetti a revisione paritaria ad opera di esperti del settore) Avi Loeb e i suoi co-autori hanno affermato che la cometa potrebbe essere in realtà una qualche forma di tecnologia aliena segreta inviata qui da una civiltà extraterrestre avanzata e potenzialmente aggressiva. Gli autori parlano semplicemente di un "esercizio pedagogico", non fornendo nessuna prova convincente della natura extra-terrestre dell'oggetto, salvo parlare genericamente di caratteristiche anomale mostrate dalla cometa, legate in particolare alla velocità maggiore rispetto a 2I/Borisov e 1I/‘Oumuamua e all'angolo di ingresso nel Sistema Solare, laterale rispetto all'orbita del Sole attraverso la Via Lattea.
In un post sul sito Medium a corredo dell'articolo, Avi Loeb spiega che la traiettoria dell'oggetto sarebbe stata deliberatamente scelta da una intelligenza extra-terrestre di modo da passare abbastanza vicino a Giove, Marte e Venere per dispiegare segretamente delle sonde. Inoltre il punto di massimo avvicinamento al Sole avverrà quando 3I/ATLAS sarà dal lato opposto della nostra stella rispetto alla Terra, impedendone così osservazioni dettagliate da telescopi terrestri proprio quando l'oggetto è più luminoso e quando potrebbe potenzialmente dispiegare sonde per studiare il nostro pianeta.
Ma non finisce qui perché Loeb afferma anche che la velocità di 3I/ATLAS è studiata apposta per rendere molto difficile il lancio di una sonda spaziale per intercettarla e che nel caso 3I/ATLAS sia un artefatto alieno, allora questa sarebbe una prova a sostegno della "Teoria della foresta oscura". Quest'ultima afferma che il motivo per cui non abbiamo ancora trovato prove dell'esistenza degli extra-terrestri è dovuta al fatto che questi ultimi sono silenti per rimanere nascosti a potenziali civiltà più avanzate e ostili in grado di distruggerli. I ricercatori concludono quindi il loro "esercizio pedagogico" affermando che non via siano prove sufficienti per dimostrare in modo conclusivo che 3I/ATLAS sia una cometa, soprattutto a causa della presunta mancanza di "sostanze volatili", ovvero sostanze chimiche specifiche associate alle comete, all'interno della sua chioma.

Le vere caratteristiche della cometa interstellare
Da quando la cometa è stata identificata il primo luglio 2025 dal telescopio ATLAS in Cile, un numero crescente di telescopi sempre più sofisticati, come il Vera C. Rubin Observatory, sono stati puntati in direzione di 3I/ATLAS portando ad un generale consenso nella comunità astronomica che si tratti di una "semplice" cometa interstellare, espulsa dal suo sistema stellare madre come già accaduto a miliardi di altre comete nel Sistema Solare.
Secondo i dati più recenti, 3I/ATLAS ruota su se stessa ogni 16 ore e mostra già i primi segni di attività cometaria, contrariamente a quanto affermato da Loeb, che sono pienamente compatibili con quelli attesi da una cometa che si trova a metà strada tra l'orbita di Marte e quella di Giove, a circa 3,3 unità astronomiche dal Sole. In particolare, è stata notata la "firma" spettrale di grandi granelli di ghiaccio d'acqua nella chioma della cometa, con per ora solo un debolissimo accenno di coda. Il passaggio ravvicinato a Marte è previsto per la prima metà di ottobre, mentre il suo massimo avvicinamento al Sole è previsto per il 29 ottobre 2025, quando passerà a soli 1,3 unità astronomiche dalla nostra stella. Successivamente, 3I/ATLAS proseguirà la sua folle corsa a 58 km/s (208.800 km/h) su di un'orbita iperbolica (caratteristica distintiva delle comete interstellari) che la porterà prima vicino a Giove, il 16 marzo 2026, e poi verso la periferia esterna del Sistema Solare lasciando per sempre il nostro sistema planetario.

Insomma 3I/ATLAS è sì un oggetto eccezionale, ma non certo per la sua natura extra-terrestre. Gli articoli provocatori di Avi Loeb hanno scatenato reazioni alquanto stizzite nella comunità scientifica. Gli astronomi sono infatti dell'idea che affermazioni come quella di Loeb minino la validità del lavoro di indagine scientifica della cometa, derubricando questi studi al grande pubblico come una inutile ricerca di omini verdi nello spazio. "Affermazioni eccezionali richiedono prove eccezionali", diceva Carl Sagan, e quelle portate da Avi Loeb e collaboratori sono decisamente non eccezionali.