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16 Gennaio 2024
17:30

Cosa è la manna e qual è il significato dell’espressione «manna dal cielo»?

Secondo la Bibbia, la manna sfamò il popolo ebraico in fuga dall'Egitto. Ma che cos'è la manna? Scopriamo questa linfa zuccherina estratta dal fusto di un albero: l'orniello.

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Cosa è la manna e qual è il significato dell’espressione «manna dal cielo»?
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Molti usiamo l'espressione «manna dal cielo» per intendere un evento fortunato e provvidenziale in grado di cambiare le sorti di una situazione sfavorevole. L'origine di questa locuzione deriva dall'episodio biblico, riportato nel libro dell'Esodo, che narra di come Dio sfamò il popolo ebraico in fuga dall'Egitto, durante la traversata del deserto del Sinai, facendo scendere dal cielo una sostanza granulosa e zuccherina: la manna, appunto. Secondo il racconto biblico, il popolo in fuga poté salvarsi grazie a questo evento inatteso e miracoloso. Il significato di «manna dal cielo» a indicare una soluzione “miracolosa” a una situazione difficile deriva proprio da questo racconto.

A questo punto si potrebbe associare l'idea della manna a una qualche sostanza tipica del Medio Oriente, che magari può essere trasportata dal vento. In realtà si tratta di una resina zuccherina secreta dal fusto di un albero: l'orniello (Fraxinus ornus). Quest'albero cresce a quote medio basse, in un'area molto estesa che va dalla penisola Iberica all'Asia Minore ed è molto diffuso anche in Italia in tutta la penisola e nelle isole.  Predilige terreni calcarei insieme a querce, biancospini, ginepri e noccioli.

In Sicilia alcune varietà di orniello vengono coltivate per la produzione di manna; questa coltivazione risale al IX secolo d.C. e fu introdotta dagli Arabi. Fino ai primi del Novecento la manna rappresentava un prodotto pregiato e costoso, utilizzato nell'industria farmaceutica e dolciaria. Oggi invece è in gran parte sostituita da uno zucchero sintetico, il mannitolo. Sul Massiccio delle Madonie, comunque, la produzione della manna è rimasta una coltivazione tradizionale ed è possibile assistere alle sue fasi di lavorazione.

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Credits: Consultaplantas, CC BY–SA 4.0, via Wikimedia Commons.

La manna viene ottenuta praticando delle incisioni sul tronco del frassino orniello in modo da far uscire la linfa. Le incisioni sul tronco dell’albero vengono eseguite quotidianamente nel periodo estivo, da fine luglio fino a settembre, con un caratteristico attrezzo tagliente detto in gergo mannaruolo, procedendo dal basso verso l’alto. Dalle incisioni fuoriesce la linfa che, a contatto con l’aria e con il calore del sole, solidifica assumendo l'aspetto e la forma di una stalattite. Si forma così la così detta  “manna a cannolo” che viene lasciata ad essiccare al sole ancora per alcuni giorni prima di  essere commercializzata sotto forma di bastoncini bianchi e spugnosi.

La manna è composta principalmente da mannite, acidi organici, acqua, una bassa percentuale di glucosio e resine. Per le sue proprietà viene utilizzata non solo nella preparazione dei dolci, ma anche in farmacia e in erboristeria. È consigliata al posto dello zucchero tradizionale in soggetti diabetici in quanto contiene bassi livelli di glucosio e ha proprietà lassative e depurative.

Ecco la storia della manna che, come la mirra, è una resina estratta da una pianta che ha assunto importanza storica grazie ai suoi utilizzi alle sue proprietà farmaceutiche e alimentari.

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