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24 Giugno 2023
18:30

10 curiosità sulla Sicilia: dallo Stretto di Messina al cuscus alla trapanese

La Sicilia è la più grande isola del Mediterraneo ed è da secoli un punto di incontro di popolazioni europee, asiatiche e africane. Vediamo 10 curiosità geografiche, storiche e culturali che la riguardano.

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10 curiosità sulla Sicilia: dallo Stretto di Messina al cuscus alla trapanese
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Separata dalla penisola italiana dallo Stretto di Messina (largo circa 3 km tra i comuni di Messina e Villa San Giovanni), la Sicilia è l’isola più grande del Mar Mediterraneo (25.832 km²) ed è una terra di natura, vulcani (l'Etna su tutti), arte e storia, nonché un punto di incontro tra la cultura occidentale, quella asiatica e quella africana. Il suo capoluogo è Palermo e la ragione conta quasi 5 milioni di abitanti.

In questo articolo vediamo 10 curiosità geografiche, storiche e culturali sulla Regione.

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L'origine del nome Sicilia

Il termine Sicilia affonda le sue radici nella lingua greca. Con la parola Sikelìa si indicava infatti l’antica popolazione dei Siculi, in greco Sikeloi, che abitarono l’area orientale dell’isola prima della colonizzazione ellenica e della nascita della Magna Grecia. Lo stesso nome dei Siculi avrebbe origine dal presunto re Sikelòs, ma la sede di origine di questa popolazione è ancora oggetto di dibattito tra gli storici moderni.

Oltre al popolo dei Siculi, la Sicilia era abitata, nell’area centro-occidentale, anche dalle popolazioni dei Sicani, Sikenoi, giunti sull’isola probabilmente dalla penisola iberica, e degli Elimi, nella parte più occidentale della regione.

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I numeri della Regione

La Sicilia è l’isola più grande del Mediterraneo e la settima isola d’Europa per estensione, con una superficie di 25.832 km2, il che la rende anche la regione italiana più estesa (pari all’8,6% di tutto il territorio nazionale).

Oltre all’isola principale, altre isole minori e diversi arcipelaghi concorrono a costituire il territorio regionale con una superficie totale di circa 285 chilometri quadrati. Tra questi, le Eolie, le Pelagie e le Egadi sono gli arcipelaghi maggiori, a cui si aggiungono le isole più grandi di Pantelleria e di Ustica.

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Il simbolo della Sicilia

La bandiera della regione Sicilia è caratterizzata da due diversi simboli intersecati tra loro che storicamente rappresentano l’identità dell’isola. Benché la bandiera sia nata nel XIII secolo, durante il Regno di Sicilia, i simboli in essa rappresentati hanno origini molto più antiche che si perdono nella notte dei tempi.

Il primo simbolo, la Triscele, nota anche come Trinacria, è caratterizzato da una creatura mitologica con tre gambe disposte a spirale. Questa raffigurazione, di origine neolitica, richiama elementi che possiamo ritrovare in diverse culture della storia del mondo, dai Celti alle civiltà Indiane, dai popoli del Centro America a quelli della Mesopotamia.

Il secondo simbolo è quello del Gorgoneion, la gorgone (conosciuta anche come Medusa): la testa di una figura femminile con lunghi serpenti al posto dei capelli.

La bandiera siciliana, oltre a rimandare alla lunga e complessa storia della regione e ai suoi rapporti con le civiltà del Mediterraneo, richiama anche la forma triangolare dell’isola.

bandiera sicilia

Lo Stretto di Messina

Lo Stretto di Messina è la sottile fascia di mare che mette in comunicazione il Mar Tirreno e il Mar Ionio e separa l’isola della Sicilia dalla penisola italiana, e quindi dal resto del continente europeo. Nel punto più vicino dello Stretto, racchiuso tra il massiccio dell’Aspromonte (Calabria) e la catena dei Monti Peloritani (Sicilia), le terre distano poco più di 3 chilometri appena.

In Età classica, lo Stretto di Messina era legato alla leggenda delle due creature mostruose di Scilla e Cariddi: la presenza dei promontori e l’incontro di diverse correnti marine rendevano infatti particolarmente complessa la navigazione, e secondo i marinai dell’epoca, le cause erano da attribuire appunto alla presenza dei due mostri.

In particolari condizioni climatiche, lungo lo stretto si verifica un curioso effetto ottico, conosciuto come effetto Fata Morgana: quando questo fenomeno si verifica possiamo osservare gli oggetti all’orizzonte come sospesi nel vuoto, al di sopra della superficie terrestre.

Benché sia stato oggetto di numerose leggende nel corso del tempo, il fenomeno è da attribuire alla presenza di strati d’aria con temperature diverse, e quindi con densità diverse, che provocano la rifrazione della radiazione luminosa, in altre parole, deviano i raggi solari. Questo fenomeno, unito a particolari condizioni climatiche è responsabile del curioso effetto ottico.

stretto messina

Le Saline di Trapani

Da tempi immemori il mare rappresenta una fonte di vitale importanza per l’estrazione del sale. Questa attività economica conobbe un grande sviluppo sotto la corona spagnola, tanto da trasformare il porto di Trapani nel principale polo di estrazione e commercio del sale di tutta Europa.

Oggi le Saline di Trapani sono diventate area protetta: la riserva naturale orientata delle Saline di Trapani e Paceco, che si estende per poco meno di 10 chilometri quadrati lungo la costa occidentale dell’isola ed è gestita dal WWF.

L’attività di estrazione del sale continua ancora oggi con la produzione del sale marino di Trapani, prodotto IGP della Regione, in un contesto di ambienti ed ecosistemi umidi, ricchissimi di biodiversità, soprattutto per quanto riguarda le specie di uccelli migratori, che identificano nella zona una preziosa area di sosta nel loro lungo viaggio vero il continente africano.

saline trapani

L’Etna

La Sicilia è conosciuta per i suoi fenomeni di vulcanismo, cioè tutte le forme di fuoriuscita di materiali lavici ed emissioni gassose dalla crosta terrestre. Sono ben noti infatti i suoi vulcani che eruttano di frequente e in modo costante nel corso del tempo e, tra questi, l’Etna è certamente il più conosciuto.

L’Etna, con i suoi 3.357 metri di altitudine sul livello del mare, è il vulcano attivo più alto d’Italia, d’Europa ma anche di tutta la placca euroasiatica e si è formato durante il periodo Quaternario, più di 500.000 anni fa a causa dell’intensa attività geologica provocata dal contatto tra la placca euroasiatica e quella africana.

Le eruzioni dell’Etna sono piuttosto frequenti e ravvicinate nel tempo. Grazie alla sua attività regolare, che gli permette di liberare costantemente energia, l’Etna è un vulcano attivo relativamente sicuro e questo lo rende un’importante meta turistica dell’isola.

etna

L’Opera dei pupi

Tra il Settecento e l’Ottocento nasce il teatro tradizionale delle marionette conosciuto come opera dei pupi, e diventato oggi uno dei simboli della Sicilia. Questa forma di espressione artistica ha origini incerte e prevede esibizioni di marionette in legno rivestite con vere e proprie armature meravigliosamente decorate.

I protagonisti degli spettacoli teatrali sono i paladini dell’imperatore Carlo Magno, Angelica, la bellissima principessa del poema cavalleresco L’Orlando innamorato, e i loro nemici, i saraceni. Nelle sue due varianti, la scuola palermitana e la scuola catanese, l’opera dei pupi è oggi inserita nella lista dei Patrimoni immateriali dell’umanità dell’UNESCO.

pupi siciliani

Cuscus alla trapanese

Una testimonianza della complessa personalità storica della Regione è rintracciabile nella tradizione enogastronomica locale, con il cous cous alla trapanese. Il cuscus è un piatto a base di semola di grano duro originario delle regioni del Maghreb, in Nord Africa, che si è diffuso anche in Sicilia in seguito ai profondi contatti tra le due realtà.

Il cuscus alla trapanese, a differenza di quello magrebino, preparato principalmente con carne e verdure, viene cotto al vapore in una particolare pentola, la cuscussiera, ed è servito con pesce fresco. Come tutte le ricette della tradizione italiana, anche questo piatto ha origini estremamente umili: nasce infatti nelle case dei pescatori, che avevano a disposizione solo pochi e semplici ingredienti.

cuscus trapanese

La Valle dei Templi

Nel territorio del Comune di Agrigento si trova la celebre Valle dei Templi. L’area è conosciuta per i numerosi templi dorici realizzati dagli antichi Greci a partire dal VI secolo a.C. presso l’antica polis di Akragas. Questo immenso patrimonio storico e artistico è inserito nella Lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO ed è il parco archeologico più esteso di tutta Europa e uno dei più grandi al mondo, con una superficie di oltre 1 300 ettari. Oltre agli undici templi, il parco archeologico comprende una serie di necropoli, santuari e infrastrutture come fortificazioni e opere idrauliche.

valle dei templi agrigento

La testa di moro

Passeggiando per i centri storici delle meravigliose città d’arte siciliane è molto probabile imbattersi nelle teste di moro: tradizionali vasi in ceramica raffiguranti un volto femminile e uno maschile, il moro appunto.

Secondo la leggenda, un soldato arabo, nell’anno mille, durante la dominazione islamica , si innamorò perdutamente di una ragazza palermitana con cui instaurò subito una profonda storia d’amore. Al momento di separarsi, il soldato confessò alla donna siciliana la verità sulla sua famiglia in Oriente. Famiglia da cui sarebbe dovuto tornare al più presto. Per vendetta, la giovane gli tagliò la testa e la utilizzò come vaso per piantare un germoglio di basilico. In questo modo non si sarebbe mai più separata dal suo amato.

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