Uno dei simboli più iconici delle Olimpiadi è sicuramente la torcia olimpica, protagonista della cerimonia di apertura delle Olimpiadi 2024. Per tradizione la fiamma olimpica viene accesa a Olimpia, in Grecia, e che ha il compito di trasportare la fiamma per mano di migliaia di tedofori fino alla città che ospita i Giochi Olimpici. Il design cambia ogni volta per incarnare l'identità di ciascuna edizione e a seconda di ciò che vuole comunicare il Paese che ospita i Giochi, ma la struttura di base e lo scopo rimangono sempre gli stessi: mantenere la fiamma accesa il più a lungo possibile. Il fuoco infatti simboleggia lo spirito collettivo e collaborativo dello sport e il collegamento tra i giochi olimpici moderni e quelli antichi: è l'accensione del braciere durante la cerimonia di apertura dei Giochi che dà ufficialmente il via alle Olimpiadi. Quest'anno il tedoforo che illuminerà il braciere è il tennista paraplegico Kevin Piette.
Come è fatta la torcia olimpica di Parigi 2024: il design
La torcia dei Giochi Olimpici di Parigi 2024 è alta 70 centimetri e pesa 1,5 kg. Il corpo è composto di acciaio riciclato al 100% e spesso 0,7 millimetri di color champagne (un evidente richiamo alla Francia ma anche una “sintesi” dei colori oro, argento e bronzo delle medaglie). Il designer francese Mathieu Lehanneur ha scelto una linea quasi perfettamente simmetrica per simboleggiare il valore di uguaglianza che è così centrale nella storia francese. Una delle particolarità di questo design è che infatti che, a differenza di molti Giochi precedenti, verrà usato sia per i Giochi Olimpici sia per i Giochi Paralimpici. La metà inferiore della torcia è ondulata per richiamare il tema dell'acqua, importante per queste Olimpiadi visto il ruolo di rilievo che il fiume Senna ha per la città di Parigi e avrà nel corso dei Giochi già sin dalla cerimonia di apertura.
Nella parte superiore della torcia è presente una fessura che serve a dare stabilità alla fiamma per contrastare le intemperie.
La torcia di Parigi 2024 è realizzata dall'azienda francese ArcelorMittal. In un'ottica di sostenibilità ne ha prodotte 2000 copie, a fronte delle circa 10.000 realizzate per i Giochi Olimpici precedenti. Contrariamente a quanto alcuni pensano, infatti, non è un'unica torcia a compiere l'intero percorso: ciò che deve arrivare al braciere non è tanto l'oggetto in sé ma la fiamma che viene accesa a Olimpia.
Per produrre la torcia l'acciaio (interamente riciclato da scarti di altre produzioni) viene laminato, poi tagliato, modellato (da un orafo in Normandia) e infine rivestito per renderlo più resistente e per dargli la colorazione desiderata. I 10 fogli d'acciaio modellati vengono poi montati assieme.
Come funziona una torcia olimpica e come fa la fiamma a rimanere accesa
Purtroppo non sono disponibili i dettagli tecnici sulla torcia olimpica di Parigi 2024, ma concettualmente tutte le torce funzionano allo stesso modo. All'interno del corpo, nella parte inferiore, è presente un serbatoio che contiene una miscela di fluidi infiammabili pressurizzati. Tipicamente si tratta di gas (per esempio propilene, butano o propano) che, per via delle elevate pressioni, si conservano nel serbatoio allo stato liquido. Questo fuoriesce gradualmente tramite un sistema di valvole che termina in un ugello molto stretto (qualche decina di millesimi di millimetro). L'improvvisa espansione porta il fluido allo stato gassoso producendo così un flusso costante e graduale di gas disponibile alla combustione. Questo ha un ruolo cruciale nel mantenere accesa la fiamma più a lungo possibile. Ci sono poi gli accorgimenti di design, in cui la parte superiore della torcia ha un ruolo fondamentale per “tagliare” vento e pioggia.
Alcune torce olimpiche adottano un sistema a doppia fiamma, con due diversi percorsi per il fluido combustibile: uno produce la fiamma di colore giallo che tutti possono vedere, alta circa 25 centimetri, mentre l'altro produce una fiamma più in basso, nascosta dalla torcia stessa e di colore blu, che è molto efficace nell'aiutare la fiamma gialla a non spegnersi.
Quando e come si accende la torcia olimpica
Per tradizione, la fiamma olimpica viene accesa durante una cerimonia rituale di fronte alle rovine dell'antico tempio di Era a Olimpia, in Grecia. La cerimonia, che quest'anno ha avuto luogo il 16 aprile, è svolta da attrici in costume che rievocano le sacerdotesse del tempio di Era. Per accendere la fiamma si usa – come si faceva nei giochi olimpici dell'antica Grecia – uno specchio parabolico. Lo specchio raccoglie i raggi solari e li focalizza in un punto (non a caso chiamato fuoco) concentrando così abbastanza energia solare per accendere la fiamma. In caso di mancanza di sole il giorno della cerimonia, uno o due giorni prima viene accesa una fiamma “di backup” che verrà usata per accendere la torcia olimpica.
La fiamma passa così (insieme a un ramo d'ulivo, simbolo di pace) al primo tedoforo, che accende la torcia olimpica vera e propria. Ha così inizio la lunga staffetta che nei mesi successivi trasporterà la fiamma di tedoforo in tedoforo e di torcia in torcia fino alla sede dei Giochi Olimpici, dove infine accende il braciere che durante la cerimonia di apertura dà inizio ai Giochi Olimpici.
Cosa succede se la fiamma olimpica si spegne?
Le fiamme olimpiche devono affrontare le situazioni più disparate, e talvolta estreme. Sono progettate per ospitare fiamme quanto più difficili da spegnere, ma a volte succede che la torcia si spenga. Questo non è un problema: in ogni dato momento infatti sono accese più torce – tutte che hanno raccolto la fiamma originaria accesa a Olimpia – e se la torcia principale si spegne ce n'è sempre una pronta con cui riaccenderla. Come già detto sopra, infatti, la priorità è la continuità della fiamma. L'eccezione più notevole a questa regola risale al 1976, anno delle Olimpiadi di Montreal, quando un temporale spense la fiamma e un funzionario la riaccese con un accendino…