Riprende a tremare la terra ai Campi Flegrei: una nuova scossa di terremoto di magnitudo 4.0 è stata registrata oggi venerdì 26 luglio alle ore 13:46, con epicentro in mare al largo del Golfo di Pozzuoli, come riporta l'INGV. È stata avvertita in molti quartieri di Napoli. È stata la scossa più intensa dopo il terremoto di magnitudo 4.4 del 20 maggio 2024, che a sua volta è stata la più intensa dalla crisi bradisismica del 1982-84. L'epicentro del sisma è posizionato in mare, al largo del Golfo di Pozzuoli, quindi al centro della caldera vulcanica dei Campi Flegrei, e la profondità stimata dall'Osservatorio Vesuviano dell'INGV è di 4 km. La scossa è stata avvertita in tutta l'area flegrea: numerose segnalazioni sono arrivate da Bacoli a Pozzuoli fino al centro storico di Napoli, e anche sulle isole di Ischia e Procida. Al momento non sono segnalati feriti o danni particolari, ma è stata una scossa intensa rispetto agli standard dell'attività sismica ai Campi Flegrei e molte persone sono scese in strada per lo spavento.
L'attività sismica dei Campi Flegrei è dovuta al bradisismo, un fenomeno vulcanico in cui il suolo si solleva e si abbassa regolarmente, provocando frequenti terremoti e sciami sismici durante le fasi di sollevamento. Secondo l'ultimo bollettino settimanale dell'INGV sui Campi Flegrei, il suolo flegreo sta continuando a sollevarsi con un ritmo di circa 20 millimetri al mese in corrispondenza del Rione Terra, un valore in linea con il trend degli ultimi 3 mesi e circa doppio rispetto al tasso registrato nei primi tre mesi del 2024 (circa 10 millimetri al mese). In totale, la stazione di rilevamento al Rione Terra si è sollevata di 12 centimetri dall'inizio del 2024.
Il fatto che questa scossa sia stata più intensa del solito non significa che “i Campi Flegrei si sono risvegliati”: non hanno mai smesso di tremare negli ultimi mesi. Soltanto nell'ultima settimana L'INGV ha registrato 70 terremoti nell'area con una magnitudo massima di 3.6. Questa nuova scossa non significa nemmeno che ci sia il rischio di un'eruzione imminente ai Campi Flegrei: ricordiamo infatti che il sistema di monitoraggio dell'Osservatorio Vesuviano dell'INGV – uno dei più avanzati al mondo – monitora costantemente l'attività della caldera e al momento non riscontra elementi di rischio.