;Resize,width=638;)
La Biblioteca di Babele, farebbe impallidire anche la più grande biblioteca del mondo, perché è un luogo talmente ampio da contenere tutti i libri possibili. Conterrebbe in più volumi ogni combinazione di lettere, punteggiatura e spazi, proprio per questo costruirla sarebbe impossibile per questioni di spazio, e inutile perché trovarvi un'informazione di senso compiuto diventerebbe pressoché improbabile. Infatti si tratta di uno dei mondi più affascinanti mai partoriti dalla mente di uno scrittore, Jorge Luis Borges, che ne parla in un racconto fantastico breve pubblicato nel 1941, poi incluso nella raccolta "Finzioni". Non è solo una storia, è una vera e propria metafora dell’universo, dell’infinito, della conoscenza… e del caos. Il titolo richiama palesemente la Torre di Babele, simbolo di un’umanità che voleva elevarsi fino al cielo costruendo una torre immensa, proprio nella città di Babilonia. Secondo la Bibbia, Dio punì questa hybris (presunzione) con la confusione delle lingue: nacque così il caos, e la torre rimase incompiuta.
La struttura della Biblioteca di Borges
Borges riprende il racconto della Torre di Babele e lo trasforma, la sua biblioteca infatti è perfetta nella forma, ma incomprensibile nel contenuto. Come la Torre, è frutto dell’ambizione umana di contenere il sapere assoluto. L'autore descrive la Biblioteca come un edificio infinito (anche se matematicamente definirla infinita non è esatto, dato che il numero di volumi in essa contenuti è calcolabile) fatto di gallerie esagonali tutte uguali; ogni galleria ha scaffali su quasi tutte le pareti, pieni di libri identici nel formato, ma unici nel contenuto; ogni libro infatti ha 410 pagine e ogni pagina ha 40 righe formate da 80 caratteri scelti da un alfabeto di 25 simboli: le lettere dell’alfabeto, più spazio, punto e virgola. Si tratta quindi di 25 simboli complessivi, moltiplicati per ogni spazio disponibile in un libro.

Il numero totale di combinazioni possibili è gigantesco: 25 elevato a 1.312.000 e inoltre, trovare qualcosa di utile nella Biblioteca di Babele è praticamente impossibile: anche se sappiamo che il libro perfetto esiste, potrebbe esistere in milioni di versioni leggermente diverse.
Simulazioni e siti web
Realizzare fisicamente la Biblioteca di Babele è semplicemente inconcepibile: per quanto il numero di libri sia "finito", è così vasto e assurdo da superare ogni capacità umana, tecnologica e materiale. Qualcuno ha provato comunque a visualizzarla: un artista ha creato un modello 3D, un'animazione ipnotica che dà l’idea dell’infinità geometrica e del labirinto mentale di cui parla Borges. Ma il vero colpo di genio è venuto da Jonathan Basile, che ha creato un sito web capace di simulare l’intera Biblioteca: libraryofbabel.info. Tutti i libri, tutte le pagine, tutte le combinazioni già scritte, già lì, non generate, ma indicizzate matematicamente: si può cercare qualunque frase, che poi sia sensata nel contesto in cui si trova è quasi impossibile. Infatti come nella Biblioteca di Babele, accanto alla verità si trovano anche miliardi di assurdità.

L'ispirazione dello scrittore
Borges non si è inventato tutto da zero. L’idea di una biblioteca totale era già apparsa in altri autori: il tedesco Kurd Lasswitz, ad esempio, ne parlava nel 1904, e ancora prima Jonathan Swift immaginava in "I viaggi di Gulliver" una macchina che permetteva di scrivere libri a caso girando dei cubi con parole stampate sopra. Addirittura Aristotele parlava di lettere come atomi capaci di creare tragedie o commedie, a seconda di come le mescoli.
La cosa più affascinante, che rende questa struttura immaginaria sempre attuale, è che la Biblioteca parla di noi uomini, del nostro desiderio di ordine, di verità, di senso. Ma anche dello smarrimento di fronte al sovraccarico di informazioni. In un’epoca come quella attuale, dove tutto è online e ogni opinione ha il suo contrario, l’intuizione di Borges è più attuale che mai. Alla fine del racconto, l’autore ci lascia con una visione inquietante: la specie umana si estinguerà, ma la Biblioteca resterà, piena di risposte che nessuno leggerà mai.