La nebbia è uno tra i fenomeni atmosferici più caratteristici della stagione invernale. Si presenta come una nube all'altezza del suolo e, nonostante possa dar vita a scenari suggestivi, può presto rivelarsi estremamente pericolosa per chiunque decida di mettersi al volante. Ma come si forma esattamente la nebbia? E quali tipi di nebbia esistono?
L'origine della nebbia
La nebbia è, sostanzialmente, una nuvola a bassa quota che si trova all'altezza del terreno e che si forma in seguito alla condensazione del vapore acqueo presente in atmosfera. Per ottenere la nebbia, oltre che ad avere un'elevata umidità dell'aria, è necessario che ci sia una situazione meteorologica stabile, cioè che siano assenti movimenti verticali delle masse d'aria in atmosfera. Per ottenere la nebbia servono anche dei nuclei, cioè delle particelle (come polvere o inquinanti) che possono permettere la condensazione delle gocce. Di solito queste hanno un diametro tra i 3 e i 20 micrometri, quindi più sottili di un capello umano!
Un esempio tipico è quello della Pianura Padana, la "patria" della nebbia, all'interno della quale si forma spesso questo fenomeno a causa della particolare morfologia della valle e del raffreddamento della superficie durante la stagione autunnale e invernale.
Differenza tra nebbia e foschia
Spesso confusi, nebbia e foschia si riferiscono a due fenomeni leggermente diversi. In particolare, la principale differenza sta nella quantità di umidità: la nebbia richiede più umidità e, per questo motivo, ostruisce la visuale in modo molto più marcato di quanto non faccia la foschia. Secondo il National Geographic, se la visibilità è tra 1 e 2 km si può parlare di foschia, se è minore di 1 km allora si parla di nebbia.
Tipi di nebbia
Anche se spesso si parla di "nebbia" in senso generico, ne esistono in realtà di diverse tipologie, a seconda del meccanismo di formazione.
Nebbia per irraggiamento
Questa è una tra le tipologie di nebbie più comuni, specialmente nella Pianura Padana. Per far sì che questo tipo di nebbia si formi è necessario che il cielo sia sereno: questo permette al suolo di rilasciare umidità (durante la giornata) per evaporazione e di consentire la sua condensa di sera, quando il suolo si raffredda per irraggiamento. Se la nebbia che si forma non è troppo spessa, il riscaldamento del suolo durante la giornata successiva permette di ripristinare i moti convettivi in atmosfera e, quindi, a disperdere la nebbia. Se però questa è molto spessa il suolo resta freddo e, di conseguenza, la nebbia può resistere anche per diversi giorni consecutivi.
Nebbia di avvezione
La nebbia di avvezione si forma quando una massa di aria calda e umida passa al di sopra di una superficie fredda, condensando e dando vita alla nebbia. Questo si verifica spesso quando correnti di aria tropicale (calda) passano al di sopra acque oceaniche (fredde): casi tipici di questo tipo sono visibili sulla costa occidentale degli Stati Uniti. Lo stesso fenomeno può verificarsi anche sulla cima delle montagne, dove i ghiacciai prendono il posto dei freddi oceani.
Nebbia orografica
La nebbia orografica si forma solitamente in inverno all'interno delle valli montane. Qui i rilievi impediscono all'aria più densa di uscire dalla valle, intrappolando la nebbia sul fondovalle. Pensate che nel 1930 nella Meuse Valley (Belgio) il vapore condensò attorno a delle particelle di inquinamento atmosferico, comportando la morte di circa 60 persone, avvolte da questa nebbia tossica.
Nebbia gelata
La nebbia gelata (conosciuta anche come "galaverna") si verifica quando le gocce di nebbia iniziano a congelare attorno alla superfici con cui vengono a contatto. In pratica, il vapore acqueo resta tale finché si trova in aria ma congela istantaneamente appena viene in contatto con superfici come lampioni, alberi, ragnatele, manto stradale, ecc. Per creare questo fenomeno sono necessarie temperature inferiori allo zero e, se queste scendono oltre ai -30°C, si può verificare anche il fenomeno della nebbia ghiacciata. In questo caso anche il vapore acqueo presente in aria (quindi anche quello non a contatto con le superfici) è formato da cristalli di ghiaccio.
La nebbia gelata si può formare anche in Italia, ad esempio in zone fredde e montane, mentre la nebbia ghiacciata richiede situazioni più estreme, come quelle tipiche della Scandinavia e dell'Antartide.
Perché c'è sempre nebbia nella Pianura Padana?
Che in Pianura Padana ci sia nebbia in autunno ed inverno è cosa ben nota. Le cause di questo fenomeno sono in larga parte da ricercare nella particolare conformazione della Pianura stessa: essendo circondata su tre lati dalle Alpi e dagli Appennini, l'alta pressione favorisce la stabilità meteorologica, portando alla formazione di nebbie diffuse. Solitamente in Pianura il periodo più frequente delle nebbie va da ottobre a febbraio circa, cioè quando il raffreddamento del suolo è più intenso e duraturo rispetto agli altri mesi dell'anno.