Cos’è il Pentagon Pizza Index: si può davvero prevedere una crisi globale usando la pizza?

La teoria del Pentagon Pizza Index propone di prevedere i conflitti internazionali in base al numero di ordini ricevuti dalle pizzerie vicine al Pentagono. L’idea alla base è che, nei momenti di alta tensione geopolitica, il numero di pizze ordinate dal personale del Pentagono aumenti, poiché lavorano fino a tardi e mangiano in ufficio. Questo indice è conosciuto da tempo dai giornalisti statunitensi, che lo usano per provare ad anticipare le notizie su crisi militari e politiche. Nonostante sia stato utile per anticipare molti eventi importanti, l’ultimo dei quali è l’attacco statunitense all’Iran nella notte del 22 Giugno, non ci sono ancora abbastanza dati per dimostrare che ci sia effettivamente una relazione di causa-effetto tra gli ordini di pizza e le crisi mondiali e che non si tratti di semplici coincidenze.

Cos’è il Pentagon Pizza Index

Il Pentagon Pizza Index è un indicatore informale utilizzato per cercare di prevedere l’inizio di una crisi internazionale. Alla base della teoria c’è l’idea che un aumento degli ordini da asporto nelle pizzerie vicino al Pentagono possa indicare che i funzionari del governo stanno lavorando fuori orario, spesso in risposta a situazioni di emergenza o a decisioni operative urgenti. Poiché il Pentagono è il quartier generale del Dipartimento della Difesa statunitense, un’anomalia nel numero di consegne notturne può suggerire che si stiano preparando azioni militari o che siano avvenuti eventi critici.

L’indice della pizza per predire guerre nasce come tecnica di spionaggio russa

Anche se questa teoria può sembrare assurda, il Pentagon Pizza Index  è stato sorprendentemente utile per predire crisi mondiali e risale ai tempi della Guerra Fredda. In quel periodo si diceva che gli agenti sovietici a Washington monitorassero le consegne delle pizze, il cibo d’asporto più comune all’epoca, e gli straordinari degli inservienti per seguire le attività del governo statunitense. Questa tecnica di spionaggio si meritò il soprannome di "Pizzint", ovvero Pizza Intelligence.

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Questa teoria divenne poi di dominio pubblico negli anni ‘90, quando Frank Meeks, che gestiva 43 negozi della catena di pizzerie Domino’s nell’area di Washington, dichiarò al Los Angeles Times di poter predire quando sarebbe accaduto qualcosa di grosso prima dei media semplicemente osservando la vendita di pizze:

“I media non sanno sempre quando sta per accadere qualcosa di importante perché sono a letto, ma chi consegna la pizza è in giro alle 2 del mattino".

Aveva infatti notato che la notte del 1 Agosto 1990 la CIA aveva ordinato molte più pizze del normale. Il giorno successivo, l’Iraq invase il Kuwait, dando inizio alla guerra del golfo.

Per quanto rimanga uno strumento del tutto informale, nel tempo il Pizza Index è stato usato dai giornalisti per capire se stesse succedendo qualcosa di grosso prima che uscissero le notizie ufficiali. Negli anni ’90, aumenti anomali nelle vendite di pizza sono stati registrati in coincidenza con l’invasione del Kuwait, lo scandalo Clinton–Lewinsky e l’avvio dell’operazione “Desert Fox” in Iraq.

Ha anticipato gli attacchi all’Iran

Questa teoria è ricomparsa da poco, quando il 13 Aprile 2024, in concomitanza con l’attacco iraniano verso Israele, è stato registrato un picco di attività in un locale della catena di pizzerie Papa John’s.

A differenza degli anni ’90, oggi non è più necessario chiedere ai gestori dei locali per conoscere l’aumento dell’attività nelle varie pizzerie: grazie a Google è possibile visualizzare in tempo reale quando un esercizio commerciale riceve un numero di visite superiore alla media. È proprio sfruttando questi dati che è nato l’account X (ex Twitter) “Pentagon Pizza Report”, dedicato a monitorare e segnalare ogni anomalia nei livelli di attività delle pizzerie nell’area del Pentagono.

Negli ultimi giorni, l’account ha attirato l’attenzione per aver anticipato due eventi militari di rilievo. Il 12 giugno 2025 ha segnalato un “enorme aumento di attività” al District Pizza Palace, appena un’ora prima che Israele colpisse Tehran. Il 22 giugno, invece, un altro picco è stato rilevato in un locale Papa John’s, poco prima che Donald Trump annunciasse l’attacco statunitense agli impianti di arricchimento nucleare iraniani.

Quanto è attendibile il Pentagon Pizza index?

Naturalmente, utilizzare le consegne di pizza per prevedere una crisi globale non è un metodo scientificamente verificato. Il Pizza Index non si basa su dati ufficiali e cercare di interpretare l’aumento delle consegne come segnale di un’imminente crisi può portare a conclusioni del tutto infondate. Le dichiarazioni ufficiali del Pentagono respingono questa teoria, sottolineando che all’interno dell’edificio sono disponibili molte opzioni per mangiare (non solo pizza, ma anche sushi, panini e ciambelle) rendendo poco necessario ordinare cibo dall’esterno.

Per poter considerare attendibile questo tipo di indice, sarebbe necessario dimostrare un rapporto di causa-effetto tra l’aumento delle consegne e lo scoppio di eventi globali. Ma con i dati attualmente disponibili, tutto ciò che possiamo osservare è quanto le pizze e le crisi siano legate tra loro. In statistica si dice che le pizze e le crisi sono correlate (cioè variano insieme), ma non c’è alcuna prova che una causi l’altra.

Un altro limite di questo indice è il rischio di considerare solo i casi che confermano la teoria, ignorando tutte quelle volte in cui l’attività delle pizzerie è aumentata senza che accadesse nulla di rilevante. Basti pensare, ad esempio, alle serate in cui gli ordini crescono per una partita di football. Questo “errore mentale” si chiama bias di conferma ed è la tendenza a notare e ricordare solo quei casi che ci danno ragione, trascurando il resto.

Detto questo, se all’improvviso le ordinazioni di cibo da asporto vicino al Pentagono iniziano a salire in modo anomalo, potrebbe comunque valere la pena di tenere d'occhio le notizie.