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14 Aprile 2025
17:13

Dazi USA sospesi da Trump su chip, smartphone e PC, ma l’esenzione è temporanea

Donald Trump ha riferito che «venerdì non è stata annunciata alcuna “eccezione” tariffaria» e anticipando che presto arriveranno misure che colpiranno direttamente i semiconduttori e l'intera catena di fornitura dell'elettronica, dagli smartphone ai chip.

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Dazi USA sospesi da Trump su chip, smartphone e PC, ma l’esenzione è temporanea
dazitechusa

I dazi USA continuano a dominare la scena anche nel mondo tech: i prodotti elettronici importati negli Stati Uniti  saranno esenti dai dazi del Presidente Donald Trump, come annunciato lo scorso venerdì in una nota ufficiale della U.S. Customs and Border Protection. Componenti fondamentali per la realizzazione di dispositivi tech, in gran parte importati dalla Cina, potranno quindi entrare nel mercato statunitense senza essere gravati da queste pesanti imposte, a patto che siano arrivati o prelevati dai magazzini a partire dal 5 aprile 2025. Questa, però, non è una vera e propria tregua: come ha confermato lo stesso Tycoon, presto arriveranno nuovi dazi che colpiranno il settore dei semiconduttori.

L’esenzione dei dazi USA su PC, chip e smartphone non segna la fine della guerra commerciale

La decisione rappresenta una pausa tattica in un conflitto commerciale ben più ampio, ma non va affatto considerata come una sua tregua, né tantomeno come una sua definitiva risoluzione. L'obiettivo dichiarato della Casa Bianca resta quello di riportare la produzione tecnologica in territorio americano. La complessità delle catene di fornitura globali e la dipendenza da partner asiatici – in particolare la Cina – rende questa transizione lunga, delicata e decisamente complessa. L’esenzione attuale, pur non annullando completamente i dazi, consente alle Big Tech, come Apple, Microsoft e NVIDIA, di avere un po' di respiro ed evitare rincari immediati per i consumatori, nonché mitigare le tensioni con gli investitori.

Questa sospensione, definita dagli analisti finanziari come «la migliore notizia possibile per gli investitori tecnologici», pur essendo interpretata come una sorta di boccata d’aria per il settore, potrebbe durare molto poco. Il governo Trump, infatti, ha già dichiarato che a breve valuterà nuove misure specifiche per semiconduttori e microchip, componenti centrali in tutti i dispositivi elettronici moderni. Di conseguenza, l'elettronica potrebbe essere nuovamente al centro di dazi mirati nel breve periodo.

Karoline Leavitt, portavoce della Casa Bianca, ha infatti riferito:

Il Presidente Trump ha chiarito che l'America non può fare affidamento sulla Cina per la produzione di tecnologie critiche, come semiconduttori, chip, smartphone e laptop. Per questo motivo, il Presidente si è assicurato migliaia di miliardi di dollari di investimenti statunitensi dalle più grandi aziende tecnologiche al mondo, tra cui Apple (Taiwan Semiconductor Manufacturing Company) e NVIDIA. Su indicazione del Presidente, queste aziende si stanno affrettando a trasferire la loro produzione negli Stati Uniti il ​​prima possibile.

Cosa ha detto Donald Trump sui dazi e i prodotti tech

In un lungo post pubblicato su Truth (la piattaforma social fondata dallo stesso Trump nel 2022), Donald Trump ha commentato la vicenda chiarendo che la sua amministrazione non ha fatto alcun dietro-front sui dazi applicati al mondo tech. Il Presidente degli Stati Uniti in carica, infatti, ha scritto:

Questi prodotti [tech, NdR] sono soggetti agli attuali dazi del 20% sul Fentanyl e stanno semplicemente passando a una “categoria” tariffaria diversa. […] Stiamo esaminando i semiconduttori e l'INTERA CATENA DI FORNITURA DELL'ELETTRONICA nelle prossime indagini tariffarie sulla sicurezza nazionale. Ciò che è emerso è che dobbiamo produrre prodotti negli Stati Uniti e che non saremo tenuti in ostaggio da altri Paesi, in particolare da nazioni commerciali ostili come la Cina, che farà tutto ciò che è in suo potere per mancare di rispetto al popolo americano.

Viste le parole durissime di Trump sulla questione dazi, dunque, più che di tregua al mondo tech potrebbe essere più appropriato parlare di “quiete prima della tempesta”.

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