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27 Dicembre 2024
7:00

Di buddhismo non ce n’è uno solo: storia e principali scuole di pensiero, dallo zen al tibetano

Il Buddhismo, nato in India nel VI secolo a.C., si è evoluto in tradizioni come Theravada, Mahayana e Vajrayana. Oggi ispira il mondo moderno, ma la sua crescente commercializzazione rischia di offuscarne la profondità spirituale.

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Di buddhismo non ce n’è uno solo: storia e principali scuole di pensiero, dallo zen al tibetano
buddhismo storia e tipologie

Il buddhismo è una delle tradizioni spirituali e filosofiche più antiche e influenti del mondo, nato nell'India settentrionale nel VI secolo a.C., ma spesso viene percepito come un sistema unico e uniforme di credenze. In realtà, nel corso dei secoli il buddhismo si è sviluppato come un mosaico di scuole e tradizioni, adattandosi ai contesti culturali e storici in cui si è diffuso. Dallo Zen giapponese al Vajrayana tibetano, ogni scuola interpreta e pratica gli insegnamenti del Buddha in modi particolari e unici.

Le origini del buddhismo

Il buddhismo affonda le sue radici nell’India settentrionale del VI secolo a.C., in un periodo di cambiamenti sociali, religiosi e filosofici. In questo scenario di fermento culturale e spirituale, nacque la figura di Siddhartha Gautama, che sarebbe diventato il Buddha, il "risvegliato", la cui biografia va ovviamente presa con le pinze. Attorno a un nucleo storico si è infatti creata nel tempo un'aura di fantasia e leggenda.

Siddhartha nacque nel regno di Kapilavastu, nell'attuale Nepal, figlio del re Suddhodana e della regina Maya. La sua nascita sarebbe stata segnata, secondo la tradizione, da alcuni prodigi. Tra i tanti, un saggio profetizzò che sarebbe potuto diventare un grande re o, se avesse visto la sofferenza del mondo, un grande illuminato. Per questa ragione, il padre, temendo che il figlio avrebbe intrapreso la via della rinuncia, avrebbe cercato di proteggerlo dalla sofferenza, tenendolo all'interno del palazzo reale, circondato solamente da lussi e piaceri.

Il mito più noto racconta che, Siddhartha, divenuto adulto, decise di lasciare il palazzo e scoprire il mondo all'esterno. Durante il suo viaggio, si sarebbe trovato di fronte ai simboli inequivocabili della sofferenza umana quali la morte, la vecchiaia e la malattia. Questo incontro lo avrebbe portato a intraprendere un cammino di ricerca spirituale e ascetismo alla ricerca della ragione sottostante alle sofferenze umane.

In una particolare notte di meditazione, Siddhartha avrebbe raggiunto il "risveglio" o nirvana, che lo portò alla formulazione delle Quattro Nobili Verità che divennero la base dell'intera tradizione buddhista:

  1. La sofferenza esiste (Dukkha): la vita, in tutte le sue manifestazioni, è segnata dalla sofferenza, che può essere fisica, psicologica o esistenziale. La sofferenza è quindi inevitabile e fa parte dell’esperienza umana.
  2. La sofferenza ha una causa (Tanha): la sofferenza nasce dal desiderio, dall'attaccamento e dall’ignoranza. Questi desideri inesausti creano un ciclo continuo di sofferenza, che non può essere fermato finché non vengono superati.
  3. È possibile cessare la sofferenza (Nirodha): la sofferenza non è una condanna inevitabile. Con il giusto cammino, è possibile spezzare il ciclo del desiderio e raggiungere una condizione di pace duratura.
  4. Esiste un cammino per porre fine alla sofferenza (Nobile Ottuplice Sentiero): questo cammino comprende pratiche etiche, meditative e di saggezza, che portano all’illuminazione.

Dopo aver raggiunto l'illuminazione, Siddhartha, ora conosciuto come il Buddha, iniziò a insegnare le sue scoperte, condividendo la sua esperienza con coloro che cercavano un modo per superare la sofferenza. La sua dottrina si diffuse rapidamente in tutta l'Asia e, nel corso dei secoli, il buddhismo si estese a livello globale, trasformandosi in una delle religioni principali del mondo.

Le principali scuole di pensiero buddhiste

  1. Theravada o il buddhismo delle origini

Theravada, che significa "La dottrina degli anziani", è considerata la tradizione più vicina agli insegnamenti originali del Buddha. Questa scuola si concentra sulla pratica individuale e sull'illuminazione personale, sottolineando la necessità di disciplina e meditazione per raggiungere il nirvana.

  • Pratiche principali: la meditazione Vipassana, che sviluppa la consapevolezza e l’introspezione.
  • Testi canonici: il Canone Pali, una raccolta di insegnamenti ritenuti autentici.
  • Diffusione geografica: Thailandia, Myanmar, Sri Lanka, Cambogia e Laos.
  • Caratteristica distintiva: enfasi sulla vita monastica come mezzo privilegiato per il progresso spirituale.
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Praying bhikkhus sitting in front of a gold statue of the seated Buddha, inside Wat Sensoukharam, Buddhist temple, in Luang Prabang, Laos.
  1. Mahayana: il Grande Veicolo

Il Mahayana, noto come il "Grande veicolo", si differenzia dal Theravada per il suo approccio più inclusivo. Questa tradizione si basa sull'ideale del bodhisattva, una figura che rinuncia al Nirvana per aiutare gli altri esseri a liberarsi dalla sofferenza.

  • Pratiche principali: meditazione, devozione e studio dei Sutra.
  • Testi canonici: il Sutra del Cuore, il Sutra del Loto e altri testi filosofici.
  • Diffusione geografica: Cina, Corea, Giappone, Vietnam e Nepal.
  1. Vajrayana: il Veicolo di Diamante

Il Vajrayana, o "Veicolo di diamante", è una forma esoterica di buddhismo che combina gli insegnamenti del Mahayana con rituali, simbolismo e pratiche tantriche.

  • Pratiche principali: utilizzo di mantra, mandala e meditazioni guidate da un maestro.
  • Testi canonici: i Tantra, che includono pratiche avanzate e istruzioni simboliche.
  • Diffusione geografica: Tibet, Nepal, Bhutan e Mongolia.

Una figura centrale del Vajrayana è il Dalai Lama, considerato il leader spirituale del buddhismo tibetano, che incorpora elementi di compassione e saggezza.

La "commercializzazione" del buddhismo  

Nel contesto attuale, il buddhismo si è diffuso a livello globale, dialogando con la scienza, la psicologia e l’etica, e offrendo risposte etico/morali a sfide moderne come la crisi climatica e la globalizzazione. Pratiche come la mindfulness, nate dal cuore della tradizione buddhista, sono ormai parte integrante delle terapie psicologiche occidentali, evidenziando come gli insegnamenti del Buddha continuino a essere rilevanti e applicabili nella vita quotidiana.

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Classe di meditazione. Credits: Akhlispurnomo

Questa crescente "commercializzazione" del buddhismo ha suscitato però anche alcune critiche, accusandolo di essere ridotto a una pratica superficiale, priva di una comprensione profonda delle sue radici filosofiche e spirituali. Spesso, infatti, si corre il rischio di isolare la meditazione e altre pratiche buddhiste dai principi più ampi del Buddha, come la compassione, l’altruismo e la ricerca della liberazione dalla sofferenza. In questo contesto, il buddhismo, pur continuando a offrire strumenti preziosi per la crescita personale e collettiva, rischia di perdere il suo carattere autentico e trasformativo, riducendosi a una semplice moda passeggera.

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