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In Italia, come nel resto del mondo, la grande maggioranza dei decessi è dovuta a malattie non trasmissibili, cioè non causate da virus o batteri: parliamo di condizioni come malattie cardiache, ictus, tumori, diabete e malattie respiratorie croniche. Quando si parla di cause di morte, il discorso può sembrare un po’ cupo ma sapere cosa ci espone ai maggiori rischi è il primo passo per vivere meglio e più a lungo. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, queste patologie sono responsabili di circa il 71% dei decessi a livello globale. Il panorama delle cause di morte varia molto tra i due sessi e tra le diverse età.
In Italia, complici i miglioramenti in medicina e il conseguente invecchiamento della popolazione, lo scenario delle cause di morte sta cambiando. Le malattie infettive sono sempre meno diffuse, soprattutto in confronto a contesti meno sviluppati, mentre crescono le patologie croniche legate all’invecchiamento. Vediamo le cause di morte più diffuse secondo i dati di un report dell'ISTAT del 2022.
Quali sono le principali cause di morte in Italia: la classifica
Nel grafico qui sotto, abbiamo riportato le 8 principali cause di morte in Italia nel 2022, purtroppo l’anno più recente per cui abbiamo dati completi e affidabili.

Al primo posto troviamo le malattie del sistema circolatorio, responsabili da sole del 31% dei decessi. Questa categoria comprende, tra le altre, l’infarto, l’ictus, l’insufficienza cardiaca e l’ipertensione arteriosa. Si guadagna, così, il titolo di “killer numero uno” degli italiani, data l’elevata presenza di anziani nel nostro paese. Al secondo posto ci sono i tumori, che rappresentano circa il 25% delle morti, con una prevalenza di quelli al polmone. Al terzo posto compare ancora il COVID-19, che nel 2022 continuò ad avere un impatto significativo sulla mortalità, anche se è destinato a perdere rilevanza nei dati più recenti.
Seguono le malattie del sistema respiratorio, le malattie endocrine, nutrizionali e metaboliche – una categoria in cui rientra per esempio il diabete – e poi le malattie del sistema nervoso, come Alzheimer e Parkinson. Malattie che fino a qualche anno fa non sarebbero entrate in questa classifica per lo scarso numero di soggetti che riuscivano a raggiungere età così avanzate da svilupparle con frequenza.
La grande protagonista, però, resta la salute del cuore: un dato che dovrebbe farci riflettere, perché segnali come una pressione alta o il colesterolo fuori controllo, spesso sottovalutati, possono davvero fare la differenza nel tempo. Prevenire è – letteralmente – una questione di vita o di morte.
Ma attenzione: questo quadro generale varia parecchio se guardiamo alle diverse fasce d’età o al sesso.
I rischi a seconda dell'età e l'importanza della prevenzione
Le cause di morte sono infatti molto specifiche. Per capirle meglio, abbiamo suddiviso la popolazione in cinque gruppi: l’età infantile (0 anni), quella pediatrica e adolescenziale (da 1 a 14 anni), quella giovanile (15-44), l’età adulta (45-74) e infine quella anziana (75 anni e oltre). Ogni fase della vita ha le sue fragilità e i suoi rischi prevalenti. Nel grafico vediamo con un po’ più di dettaglio, come si muore in Italia in base all’età – e scopriremo che alcune differenze non sono così intuitive come si potrebbe pensare.

Nel primo anno di vita, due terzi dei decessi sono causati da malattie sviluppate tra le ultime settimane di gravidanza e i primi istanti di vita dopo il parto. Tra gli 1 e i 14 anni, non c’è un motivo predominante altrettanto evidente, ma sono purtroppo i tumori a essere la causa di morte più comune. In particolare, le luecemie rappresentano il nemico numero uno in queste giovani età.
Tra i 15 e i 44 anni sono gli stili di vita e i comportamenti a rischio a causare il maggior numero di decessi. Le cosiddette cause esterne comprendono in particolare gli incidenti stradali, i suicidi e le morti violente. A pesare su questo dato sono gli uomini, tra i quali le cause esterne rappresentano quasi il 40% dei decessi, mentre il dato scende al 17% tra le donne. Restringendo l’analisi alla popolazione femminile, la causa di morte più comune sono ancora i tumori, in particolare al seno e alla tiroide.
Con l’avanzare dell’età tornano a essere i tumori la causa di morte più comune per l’intera popolazione, ma in qualche modo sono ancora legati agli stili di vita. Infatti, tra i 44 e i 75 anni, il tumore letale più frequente è quello ai polmoni, causato in larghissima parte dal vizio del fumo. A seguire il tumore al seno (per le donne) e il tumore alla prostata (per gli uomini).
Infine, a età anziane sono i problemi legati al cuore i più pericolosi e spesso più sottovalutati. Le malattie del sistema circolatorio sono la prima causa di morte, ma colpiscono uomini e donne in modo un po’ diverso: gli uomini tendono a essere vittime di eventi più acuti, come l’infarto, mentre le donne, che vivono più a lungo, si confrontano più spesso con disturbi cronici e silenziosi, come l’insufficienza cardiaca o l’ipertensione. E non sarà mai abbastanza, ricordare, a tutte le età, quanto sia importante la prevenzione e una diagnosi precoce.