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3 Luglio 2025
9:00

Di cosa si muore in Italia: ecco le principali cause di morte, dalle malattie cardiache al diabete

In Italia le principali cause di morte sono date da malattie non trasmissibili, come quelle cardiovascolari, tumori e respiratorie con un impatto crescente a causa dell'invecchiamento della popolazione. Le cause di morte variano in base all'età e al sesso, con un forte legame tra stili di vita. Prevenzione e diagnosi precoce riducono il rischio di morte prematura.

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Di cosa si muore in Italia: ecco le principali cause di morte, dalle malattie cardiache al diabete
cause di morte in Italia

In Italia, come nel resto del mondo, la grande maggioranza dei decessi è dovuta a malattie non trasmissibili, cioè non causate da virus o batteri: parliamo di condizioni come malattie cardiache, ictus, tumori, diabete e malattie respiratorie croniche. Quando si parla di cause di morte, il discorso può sembrare un po’ cupo ma sapere cosa ci espone ai maggiori rischi è il primo passo per vivere meglio e più a lungo. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, queste patologie sono responsabili di circa il 71% dei decessi a livello globale. Il panorama delle cause di morte varia molto tra i due sessi e tra le diverse età.

In Italia, complici i miglioramenti in medicina e il conseguente invecchiamento della popolazione, lo scenario delle cause di morte sta cambiando. Le malattie infettive sono sempre meno diffuse, soprattutto in confronto a contesti meno sviluppati, mentre crescono le patologie croniche legate all’invecchiamento. Vediamo le cause di morte più diffuse secondo i dati di un report dell'ISTAT del 2022.

Quali sono le principali cause di morte in Italia: la classifica

Nel grafico qui sotto, abbiamo riportato le 8 principali cause di morte in Italia nel 2022, purtroppo l’anno più recente per cui abbiamo dati completi e affidabili.

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Nel grafico è riportata la percentuale di decessi dovuti a ognuna delle 5 cause di morte principali in Italia nel 2022. Elaborazione su dati ISTAT

Al primo posto troviamo le malattie del sistema circolatorio, responsabili da sole del 31% dei decessi. Questa categoria comprende, tra le altre, l’infarto, l’ictus, l’insufficienza cardiaca e l’ipertensione arteriosa. Si guadagna, così, il titolo di “killer numero uno” degli italiani, data l’elevata presenza di anziani nel nostro paese. Al secondo posto ci sono i tumori, che rappresentano circa il 25% delle morti, con una prevalenza di quelli al polmone. Al terzo posto compare ancora il COVID-19, che nel 2022 continuò ad avere un impatto significativo sulla mortalità, anche se è destinato a perdere rilevanza nei dati più recenti.

Seguono le malattie del sistema respiratorio, le malattie endocrine, nutrizionali e metaboliche – una categoria in cui rientra per esempio il diabete – e poi le malattie del sistema nervoso, come Alzheimer e Parkinson. Malattie che fino a qualche anno fa non sarebbero entrate in questa classifica per lo scarso numero di soggetti che riuscivano a raggiungere età così avanzate da svilupparle con frequenza.

La grande protagonista, però, resta la salute del cuore: un dato che dovrebbe farci riflettere, perché segnali come una pressione alta o il colesterolo fuori controllo, spesso sottovalutati, possono davvero fare la differenza nel tempo. Prevenire è – letteralmente – una questione di vita o di morte.
Ma attenzione: questo quadro generale varia parecchio se guardiamo alle diverse fasce d’età o al sesso.

I rischi a seconda dell'età e l'importanza della prevenzione

Le cause di morte sono infatti molto specifiche. Per capirle meglio, abbiamo suddiviso la popolazione in cinque gruppi: l’età infantile (0 anni), quella pediatrica e adolescenziale (da 1 a 14 anni), quella giovanile (15-44), l’età adulta (45-74) e infine quella anziana (75 anni e oltre). Ogni fase della vita ha le sue fragilità e i suoi rischi prevalenti. Nel grafico vediamo con un po’ più di dettaglio, come si muore in Italia in base all’età – e scopriremo che alcune differenze non sono così intuitive come si potrebbe pensare.

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Nel grafico è riportata la percentuale di decessi (numeri sulla sinistra) in Italia dovuti ad ognuna delle 5 cause di morte principali per ogni gruppo di età nel 2022. Il nome delle cause di morte è sintetizzato. Elaborazione su dati ISTAT

Nel primo anno di vita, due terzi dei decessi sono causati da malattie sviluppate tra le ultime settimane di gravidanza e i primi istanti di vita dopo il parto. Tra gli 1 e i 14 anni, non c’è un motivo predominante altrettanto evidente, ma sono purtroppo i tumori a essere la causa di morte più comune. In particolare, le luecemie rappresentano il nemico numero uno in queste giovani età.

Tra i 15 e i 44 anni sono gli stili di vita e i comportamenti a rischio a causare il maggior numero di decessi. Le cosiddette cause esterne comprendono in particolare gli incidenti stradali, i suicidi e le morti violente. A pesare su questo dato sono gli uomini, tra i quali le cause esterne rappresentano quasi il 40% dei decessi, mentre il dato scende al 17% tra le donne. Restringendo l’analisi alla popolazione femminile, la causa di morte più comune sono ancora i tumori, in particolare al seno e alla tiroide.

Con l’avanzare dell’età tornano a essere i tumori la causa di morte più comune per l’intera popolazione, ma in qualche modo sono ancora legati agli stili di vita. Infatti, tra i 44 e i 75 anni, il tumore letale più frequente è quello ai polmoni, causato in larghissima parte dal vizio del fumo. A seguire il tumore al seno (per le donne) e il tumore alla prostata (per gli uomini).

Infine, a età anziane sono i problemi legati al cuore i più pericolosi e spesso più sottovalutati. Le malattie del sistema circolatorio sono la prima causa di morte, ma colpiscono uomini e donne in modo un po’ diverso: gli uomini tendono a essere vittime di eventi più acuti, come l’infarto, mentre le donne, che vivono più a lungo, si confrontano più spesso con disturbi cronici e silenziosi, come l’insufficienza cardiaca o l’ipertensione. E non sarà mai abbastanza, ricordare, a tutte le età, quanto sia importante la prevenzione e una diagnosi precoce.

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