È arrivato il rigassificatore a Piombino: che caratteristiche ha e come funziona la FSRU Golar Tundra

Alle 23:00 circa di domenica 19 marzo 2023 la nave rigassificatrice Golar Tundra è arrivata al porto di Piombino, in provincia di Livorno. Questa speciale imbarcazione detta FSRU (Floating Storage and Regasification Unit) ha come principale obiettivo quello di riportare allo stato gassoso il GNL, cioè il gas naturale liquefatto, che importiamo da Paesi come USA o Qatar. In termini numerici, si stima che la nave sarà in grado di immettere nella rete circa 5 miliardi di metri cubi di gas naturale all'anno.

L'autorizzazione all'utilizzo di due navi rigassificatrici in Italia – la seconda della quali sarà installata al largo di Ravenna – è stata confermata nel 2022 in ottica di ridurre la dipendenza italiana dal gas naturale russo. L'imbarcazione resterà attraccata alla banchina est della darsena nord del porto, realizzata inizialmente per lo smantellamento del relitto della Costa Concordia (che è poi avvenuto a Genova). Il gas naturale ricavato verrà immesso in rete grazie ad appositi collegamenti e, dopo vari test, l'impianto dovrebbe restare in funzione da maggio 2023 al 2026.

L'arrivo al porto del rigassificatore di Piombino

La Golar Tundra ha raggiunto Piombino da Singapore dopo 26 giorni di navigazione, passando per il canale di Suez. L'ingresso nel porto è avvenuto alle 23:00 circa dopo una sosta di circa quattro ore nel Golfo di Follonica ed è stato reso possibile dall'impiego di quattro rimorchiatori. La scelta di compiere questa manovra lenta ed estremamente precisa di notte è stata dettata dalla necessità di avere il porto il più sgombro possibile – dal momento che il traffico dei traghetti a quell'ora è interrotto.

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Capiamo come funziona un rigassificatore galleggiante (FSRU) per avere meno timori

Cosa sappiamo sulla Golar Tundra

La Golar Tundra misura circa 292 metri di lunghezza per 43,4 di larghezza e 55 di altezza ed è stata costruita nel 2015. L'imbarcazione è stata realizzata a Singapore ed è stata successivamente acquistata da SNAM, la società che si occupa della distribuzione del gas in Italia, per circa 330 milioni di euro – che diventano circa 450 se si considerano i lavori nel porto e la messa in funzione dell'impianto . La nave può operare sia come metaniera che come FSRU e in termini numerici sarà in grado di:

• rigassificare 5 miliardi di m³ di gas naturale all'anno grazie all'impianto posto a prua della nave;
• stoccare circa 170 mila m³ di GNL all'interno di quattro serbatoi, posti nella parte centrale dell'imbarcazione.

Come funziona la Golar Tundra

La Golar Tundra riceverà da altre metaniere il gas naturale liquefatto alla temperatura di -162°C circa. Queste arriveranno di notte una volta a settimana e trasferiranno il GNL all'interno dei serbatoi della FSRU tramite appositi bracci di carico. Da lì, verrà riconvertito stato gassoso grazie ad un cosiddetto scambiatore di calore. Di che si tratta?

Sono appositi impianti composti da una serpentina al cui interno scorre GNL. Questa è immersa in una vasca di acqua marina a temperatura ambiente: la differenza di temperatura tra i due fluidi è sufficiente a riportare il gas liquefatto allo stato gassoso – rendendolo pronto a essere immerso nella rete di distribuzione nazionale.

I rigassificatori in Italia

Oltre alla Golar Tundra, quali sono gli altri rigassificatori in Italia?
Ecco una breve mappa riassuntiva:

Quelli in nero sono gli impianti attualmente attivi:

• Panigaglia (SP) - impianto on-shore attivo dagli anni ‘70 con capacità di rigassificaizone di 3,5 mld m³/anno;
• Cavarzere (vicino a Rovigo) - impianto off-shore attivo dal 2009 con capacità di 8 miliardi di mld m³/anno;
• Livorno (sul Mar Tirreno) - impianto FSRU attivo dal 2013 con capacità di 3,75 mld m³/anno.

Quelli in rosso invece sono quelli che devono ancora essere attivati, quindi Piombino con la Golar Tundra e Ravenna con la FSRU BW Singapore. Quest'ultima imbarcazione, a differenza di quella di Piombino, non sarà attraccata in porto ma posizionata in corrispondenza della piattaforma Petra, a circa 8,5 km dalla costa. La sua capacità di rigassificazione sarà pressappoco la stessa della Golar Tundra, cioè circa 5 mld m³/anno.