Il GNL è gas naturale liquefatto, cioè gas metano che non si presenta nello stato gassoso ma in quello liquido – a differenza di quello russo che invece giunge in Italia sotto forma di gas attraverso vari metanodotti. Per trasformarlo da gas a liquido, però, è necessario mettere in pratica una serie di processi: tra questi, la fase principale è quella del raffreddamento che viene eseguita ad una temperatura di circa -160°C a pressione atmosferica. Questi processi permettono di ridurre notevolmente il volume rispetto a quello del gas di partenza, rendendo più agevole anche la fase di trasporto e stoccaggio.
Trattandosi di un combustibile comodo da trasportare, si è ad esempio pensato di aumentare le nostre importazioni di GNL dagli Stati Uniti per andare a sostituire il gas naturale russo.
Ma facciamo un passo indietro. Come si ottiene il GNL? E perché viene utilizzato?
Cos'è il GNL e come si ottiene?
Il gas naturale liquefatto è una miscela di idrocarburi composta per il 90-99% di metano e componenti secondari come etano, butano e propano. Si ottiene a partire dal gas naturale estratto dai giacimenti nel sottosuolo; viene poi sottoposto ad un passaggio di stato, da gassoso a liquido. La temperatura necessaria per la liquefazione raggiunge i -162°C (a pressione atmosferica).
Perché si usa il GNL?
Il gas naturale liquefatto, occupando un volume di circa 600 volte inferiore rispetto allo stato gassoso, è più facile da trasportare e da stoccare. Il GNL è trasportabile anche via mare, grazie ad apposite navi metaniere e in questo modo può percorrere migliaia di chilometri senza l'utilizzo di metanodotti. Una volta arrivato a destinazione il gas naturale liquefatto è scaricato presso un cosiddetto terminale di rigassificazione, che ha il compito di riportarlo nella forma gassosa e immetterlo nella rete di metanodotti oppure può essere trasportato allo stato liquido tramite autocisterne o piccole navi metaniere.
Dal punto di vista strategico, per l'Italia (e per altri paesi) il GNL rappresenta una soluzione alternativa di approvvigionamento energetico perché permette di diversificare le fonti di importazione.
In Italia abbiamo tre terminal di rigassificazione: Porto levante, Livorno e Panigaglia. Secondo il bilancio del MISE nel 2021 l'Italia ha importato 9,8 miliardi di metri cubi sotto forma di GNL (7,3 miliardi Smc da Porto Levante, 1,4 da Livorno e 1 da Panigaglia).
Che differenza c'è con il GPL?
Il GPL ,invece, è un tipo di carburante il cui acronimo sta per Gas di petrolio liquefatto, e non gas propano liquido. Si tratta di una miscela derivata dalla distillazione di idrocarburi ed è principalmente composta da propano e butano. Il GPL si presenta allo stato gassoso a temperatura e pressione ambiente, ma generalmente lo si liquefa per stoccarlo e/o trasportarlo più facilmente. Il processo di liquefazione è tecnicamente più semplice rispetto al gas naturale (GNL) dal momento che richiede pressioni meno elevane e temperature meno basse.