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L’abbronzatura che tanto cerchiamo durante l'estate può essere rovinata dall'aria condizionata che usiamo una volta rientrati a casa? La risposta è complessa e come prima cosa è bene chiarire che non ci sono studi specifici a riguardo. Innanzitutto, l'aria condizionata non elimina l'abbronzatura in sé, né influisce direttamente sulla produzione di melanina, che avviene nello strato più profondo della pelle. Da qui, migra verso gli strati più esterni della pelle, dove si accumula nei cheratinociti, scurendo la pelle e limitando i danni delle radiazioni ultraviolette dei raggi solari. Questi sono infatti responsabili di numerosi danni a carico del DNA cellulare, contribuendo all'invecchiamento cutaneo precoce e aumentando il rischio di neoplasie della pelle, come il melanoma.
L'aria condizionata però, riducendo l'umidità ambientale delle nostre stanze, potrebbe contribuire a disidratare la pelle e aumentare il turnover cellulare (quel meccanismo fisiologico con cui la pelle si libera dello strato più esterno di cellule). Questo potrebbe portare a una perdita più rapida degli strati cutanei superficiali, dove è appunto concentrata la melanina, accelerando la scomparsa dell’abbronzatura. Si tratta però solo di un'ipotesi, che necessita di maggiori conferme da parte della comunità scientifica.

L'aria condizionata potrebbe davvero influenzare un processo che ha origine dal punto più profondo della nostra epidermide? A primo impatto la risposta può sembrare scontata: no. Sebbene la sintesi di melanina avvenga a livello dei melanociti nello strato basale, l'effetto visivo finale dell'abbronzatura dipende anche da altri fattori come l'idratazione cutanea o il turnover cellulare, ovvero il meccanismo biologico con cui le cellule della pelle muoiono e vengono rimpiazzate da cellule nuove.
L'aria condizionata tende a ridurre il livello di umidità ambientale, contribuendo alla disidratazione della pelle. Una cute più secca appare più spenta, meno luminosa e, soprattutto, tende a esfoliarsi più rapidamente: questo porta a un'accelerazione del suo turnover, cioè alla rapida desquamazione degli strati epidermici più esterni. Il risultato potrebbe quindi essere un'abbronzatura che sbiadisce più in fretta: questa è l'ipotesi che potrebbe spiegare la percezione di chi, dopo essersi esposto a lungo all'aria condizionata, lamenta una "perdita di colore".
Tuttavia, sono necessari ulteriori studi per delineare meglio il rapporto tra abbronzatura e aria condizionata, tenendo presente che quest’ultima non può in alcun modo influenzare direttamente la produzione di melanina.