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15 Dicembre 2024
6:04

È vero che le carote migliorano la vista? Smontiamo la bufala

La credenza che le carote migliorino la vista nasce come trovata di marketing durante la Seconda Guerra Mondiale. Il governo britannico diffuse questa "bufala" per varie ragioni, incluso lo spingere al consumo di carote in un periodo di razionamento alimentare. Sebbene non migliorino direttamente la vista, le carote sono importanti per la salute oculare.

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È vero che le carote migliorano la vista? Smontiamo la bufala
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Le carote fanno bene alla vista: questa è la leggenda che viene tramandata di generazione in generazione come verità assoluta. Come spesso accade, però, dietro a queste credenze non c'è in realtà un fondamento scientifico e, anzi, in questo specifico caso sappiamo per certo che si tratta di una "trovata di marketing". Durante la Seconda Guerra Mondiale infatti il governo inglese iniziò volutamente a diffondere la notizia con l'obiettivo indiretto di aumentarne il consumo. In un'epoca di razionamento alimentare si trattava di un'iniziativa "a fin di bene", così da cambiare le abitudini alimentari di un intero Paese e garantire allo stesso tempo una dieta bilanciata. Si tratta quindi di un'esagerazione, perché come vedremo, anche se le carote non migliorano la vista, sono comunque un alimento molto importante per mantenere i nostri occhi in salute poiché sono ricche di vitamina A.

Mito o verità: le carote migliorano davvero la vista?

Mangiare regolarmente carote non vi donerà una supervista: o meglio, le carote non migliorano la vista nel senso stretto del termine. Nonostante sia nata come fake news consapevole durante la Seconda Guerra Mondiale, le carote – o per meglio dire la vitamina A prodotta dal nostro corpo a partire dal beta-carotene – sono essenziali per garantire una visione ottimale. Questa vitamina infatti aiuta il nostro occhio a convertire la luce in un segnale da trasmettere al cervello, permettendo dunque di vedere anche in condizioni di scarsa illuminazione. La carenza di vitamina A, frequente durante la guerra, poteva d'altro canto causare la perdita della cornea e si stima che ancora oggi tra i 250 e i 500 mila bambini in tutto il mondo diventino ciechi proprio per questo motivo.

Per questo motivo possiamo dire che le carote non migliorano la vista, quanto piuttosto contribuiscano a mantenere i nostri occhi in salute. Inoltre, non avrebbe senso mangiare carote in quantità industriali perché, se la concentrazione di Vitamina A nel nostro corpo è a un livello normale, il nostro corpo tende a regolarne la concentrazione per evitare che si accumuli vitamina A in eccesso. Quindi assumerne altra non migliorerà ulteriormente la nostra vista, né alla luce né al buio.

La nascita della bufala

Durante la Seconda Guerra Mondiale, il Regno Unito era spesso attaccato dall'aviazione tedesca. Per complicare l'identificazione dei bersagli, venivano attuati regolari blackout nelle città. Allo stesso tempo, l'esercito britannico aveva il compito di abbattere gli aerei nemici e per non rivelare pubblicamente l'esistenza di una tecnologia radar segreta in grado di localizzare i velivoli avversari anche al buio, il governo britannico decise di diffondere una bufala: si diceva che i soldati consumassero grandi quantità di carote, migliorando così la loro visione notturna e riuscendo a individuare gli aerei nemici anche nell'oscurità.

Questa fake news riuscì quindi a produrre un duplice effetto positivo:

  • nascondere l'utilizzo di tecnologie segrete, che vennero rese pubbliche solo al termine del conflitto;
  • spingere la gente ad aumentare il consumo di carote con la scusa del "vedere meglio al buio, come fanno i soldati", così da adottare una dieta più bilanciata e sopperire al razionamento del cibo.

Il razionamento del cibo durante la guerra

Nel Regno Unito tra il 1940 e il 1942 venne messo in atto un razionamento dei beni di prima necessità, come zucchero, burro, pancetta, carne, latte, formaggio e uova. Come è facile intuire, all'interno di questo elenco mancavano pane e vegetali, che per tutta la durata del conflitto non vennero mai razionati.
L'idea del governo, quindi, era quella di spingere la gente a consumare più alimenti di questo tipo, così da bilanciare i cibi razionati con il surplus di vegetali e, allo stesso tempo, garantire a ogni cittadino una dieta il più bilanciata possibile.

Per spingere la popolazione a mangiare più carote l'ex-Ministero del Cibo creò addirittura una mascotte, il Dr. Carrot, e vennero resi pubblici sia in forma cartacea che radiofonica diversi ricettari basati proprio sull'utilizzo di questo ortaggio.

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Credit: Imperial War Museum

Una volta finita la guerra, però, il passaparola non solo non è cessato ma da "le carote migliorano la vista al buio" si è passati a "le carote migliorano la vista" in generale, tant'è che ancora oggi questa credenza è diffusa in molti Paesi.

Sono un geologo appassionato di scrittura e, in particolare, mi piace raccontare il funzionamento delle cose e tutte quelle storie assurde (ma vere) che accadono nel mondo ogni giorno. Credo che uno degli elementi chiave per creare un buon contenuto sia mescolare scienza e cultura “pop”: proprio per questo motivo amo guardare film, andare ai concerti e collezionare dischi in vinile.
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