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11 Giugno 2024
6:00

Perché una notizia falsa viene definita una “bufala”? L’origine del sinonimo di fake news

Il termine "bufala" per indicare una notizia falsa è probabilmente legato all'animale omonimo, anche se il legame tra i due non è immediatamente ovvio. Secondo una teoria, l'origine del termine deriva dal detto "menare per il naso come un bufalo", col significato di "ingannare". Vediamo le varie teorie.

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Perché una notizia falsa viene definita una “bufala”? L’origine del sinonimo di fake news
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Immaginate di imbattervi in una notizia incredibile: "Scoperto un unicorno in una fattoria!". Dopo l'iniziale sorpresa, ovviamente scoprite che è tutto inventato. Insomma, è una "bufala". Ma perché usiamo proprio questa parola per indicare le notizie false o fake news? L'etimologia della parola "bufala" è strettamente legata all'animale omonimo, il bufalo, nonostante il legame tra l'animale e le fake news non sia immediato.

Una delle teorie più accreditate – perché comunque si parla di teorie, non di certezze – viene spiegata dall'Accademia della Crusca e suggerisce che l'uso di "bufala" col significato di "falsa notizia" derivi dall'espressione "menare per il naso come un bufalo", che significa ingannare qualcuno facendogli credere qualcosa di falso o ridicolo. Questo detto allude alla pratica di guidare i bufali tramite un anello al naso, simbolo di controllo e inganno.

Paolo D'Achille, linguista italiano, nel suo lavoro sui neologismi, propone invece una spiegazione interessante e differente per l'origine del significato figurato di "bufala". L’uso sarebbe nato in ambito gastronomico, non in riferimento alla mozzarella di bufala, ma alla carne. Alcuni ristoratori romani avrebbero infatti spacciato la carne di bufala per la più pregiata carne di vitella. Da qui, il termine "bufala" avrebbe acquisito il significato di "fregatura" e, per estensione, di "notizia falsa”.

Un'altra accezione interessante di "bufala" è quella che si riferisce a una "produzione cinematografica scadente", come attesta Tullio De Mauro, linguista, lessicografo e saggista, che ne rileva l'uso a partire dal 1960. Con questo significato l'avrebbe usato Gianfranco Calderoni, che parla di «un film che, anche prima di essere visto, fu definito una "bufala" dagli amici romani».

D'altro canto, quale che sia la vera origine etimologica dell'uso terminologico, con l'avvento di internet e dei social media, le "bufale" sono diventate un fenomeno globale, ormai all'ordine del giorno. In particolare il giornalismo ha giocato un ruolo cruciale nel consolidare l'uso del termine per descrivere notizie inventate o distorte.

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