;Resize,width=638;)
È bene chiarirlo subito: a oggi, in in letteratura scientifica non ci sono studi che riportano un effetto eccitante della camomilla, se la teniamo più di 3 minuti in infusione. Si tratta proprio di un falso mito che si è diffuso nel web. Chi non ha mai bevuto una tazza di camomilla prima di andare a dormire, magari la notte prima di un esame importante per calmare i nervi? La preparazione dell’infuso è semplice: basta far bollire dell’acqua e lasciare in infusione i fiori essiccati o le bustine per alcuni minuti, finché l’acqua assume il tipico colore giallo-verdastro. E se vi dimenticate la bustina in infusione potete stare tranquilli: la vostra camomilla non si trasformerà magicamente in una tazza di caffè capace di tenervi svegli tutta la notte.
Si è diffusa infatti la credenza che un’infusione prolungata (oltre 3–5 minuti) possa trasformare l’effetto calmante della camomilla in uno stimolante, simile a quello di tè o caffè, compromettendo il sonno notturno. Ma non esistono prove a favore di questa credenza popolare. Anzi, fonti autorevoli, come l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l’European Medicines Agency (EMA), non accennano minimamente a un effetto stimolante dovuto a una prolungata infusione. Al massimo, per una percentuale molto bassa di soggetti, la camomilla può causare reazioni allergiche. Sembrerebbe, infatti, non esserci stata neanche un’accertata segnalazione di un comportamento eccitante dell’erba medicinale.
Una pianta sicura con tante proprietà e benefici
Dagli studi disponibili in letteratura scientifica e da quanto riportato dagli enti internazionali, la camomilla non ha assolutamente proprietà eccitanti, né stimolanti.
La camomilla, in realtà, è un'erba medicinale dalle più svariate proprietà benefiche. Tra queste, le più note sono quelle antinfiammatorie e calmanti, come riconosciuto anche da enti internazionali come l'Agenzia Europea dei Medicinali (EMA). Gli estratti di camomilla vengono infatti utilizzati per alleviare sintomi di insonnia e disturbi gastrointestinali.
Oltre all’assenza, secondo le fonti ufficiali, di un effetto stimolante, l’FDA (Food and Drug Administration) considera la camomilla una sostanza del tutto sicura: è infatti inserita nella lista delle Sostanze Generalmente Considerate Sicure (Generally Recognized As Safe, GRAS). D’altronde, anche altre erbe medicinali vengono utilizzate da migliaia di anni per le loro proprietà benefiche e i limitati effetti collaterali o tossici, anche se mancano di solidi studi clinici che ne supportino l'efficacia.

Oltre alle proprietà citate, in letteratura c'è un largo interesse nella camomilla per altre proprietà che potrebbe avere e che ha dimostrato, soprattutto in test di laboratorio: sembra essere utile in alcuni tipi di problemi cardiovascolari, ma addirittura anche un agente anticancro, ma la ricerca deve ancora fare tanta strada per poterlo confermare.
Cosa c'è davvero nella camomilla
La camomilla è una delle erbe medicinali più antiche e apprezzate nella storia dell’uomo. Estratta dai fiori secchi della pianta di Matricaria recutita o Matricaria chamomilla, appartenente alla famiglia delle Asteraceae, possiede numerose proprietà benefiche per la salute.
Se diamo un occhio alla composizione chimica della camomilla, notiamo una serie di composti noti per le loro proprietà calmanti, antiossidanti e antinfiammatorie, non di certo eccitanti. Tra questi, il camazulene è un antinfiammatorio, l’α-bisabololo è un potente antiossidante e l’apigenina, insieme ad altri flavonoidi, contribuisce alle proprietà calmanti della camomilla.

Ricapitolando, nella camomilla non ci sono quindi molecole o composti stimolanti, come la caffeina, altrimenti non favorirebbe più il rilassamento né ridurrebbe l’ansia.