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Le piante da vaso sono degli ottimi elementi decorativi, ma forse non tutti sanno che oltre ad assorbire anidride carbonica, rilasciando ossigeno come tutte le piante, possono avere anche un ruolo funzionale, contribuendo alla purificazione dell'aria degli ambienti interni, spesso soggetti a inquinamento, causato da composti organici volatili (VOC, dall'inglese Volatile organics compounds) come formaldeide, benzene e toluene, presenti in vernici, detergenti e materiali da costruzione, ma anche da altri composti come come monossido di carbonio, diossido di azoto e ozono. Alcune piante da appartamento, come Sansevieria e Spatifillo, sono in grado di assorbire e neutralizzare tali sostanze attraverso foglie, radici e grazie all’azione del loro microbiota. Questo processo contribuisce a migliorare la qualità dell’aria e ridurre i rischi per la salute. Secondo studi effettuati negli anni ’80, dalla NASA le piante ridurrebbero i VOC negli ambienti chiusi fino al 90%. Inserire piante negli spazi chiusi è dunque una strategia utile per migliorare l’aria che respiriamo ogni giorno.
Quali sono le piante per purificare l’aria in casa: le migliori
Il ruolo delle piante nel rendere l'aria degli ambienti interni meno inquinata era noto già negli anni Ottanta, quando la quando la NASA eseguiva esperimenti per scoprire nuovi modi per rendere l'aria dentro le navicelle meno nociva per gli astronauti: secondo i loro studi, le piante in vaso diminuivano drasticamente le quantità di VOC all'interno di camere sigillate, passando dal 90% al 10% in 24 ore.
La ricerca della NASA mise in evidenza le piante più adatte nella lotta all'inquinamento degli ambienti interni, evidenziando anche contro quali composti fossero più indicate. Tra queste, la Sansevieria (Sansevieria trifasciata ‘Laurentii’), anche conosciuta come "Lingua di suocera", è ottima per liberarsi del monossido di carbonio e del tricloroetilene e di altri VOC, così come anche il Pothos (Epipremnum aures).

Lo Spatifillo (Spathiphyllum sp.) invece, insieme alla Felce di Boston (Nephrolepis exaltata ‘Bostoniensis’), sono utili contro la formaldeide. Varie specie di Ficus, come il Ficus Benjamin che adorna molte case, il Falangio (Chlorophytum comosum), conosciuta anche come "pianta ragno", o il Tronchetto della Felicità (Dracaena fragrans) si sono mostrati alleati nella rimozione del monossido di carbonio.
Non da ultime, anche le Orchidee rientrano nella categoria delle piante amiche per purificare l'aria, soprattutto per la rimozione di benzene, toluene, xylene.

Come funziona la fitodepurazione
Queste piante permettono di purificare l'aria delle nostre case tramite diversi meccanismi che rientrano nella cosiddetta fitodepurazione, termine che indica il processo attraverso cui le piante purificano l'aria circostante contribuendo a migliorare la qualità dell'aria interna. Tra le molecole che inquinano l'aria degli ambienti domestici troviamo, per esempio, delle molecole chiamate VOC, acronimo inglese di Volatile Organic Compounds, cioè composti che evaporano con facilità e si diffondono nell'aria degli ambienti chiusi. Esempi di VOC possono essere la formaldeide, oppure composti aromatici contenenti benzene o toluene. Queste sostanze possono essere emanate da numerosi materiali e prodotti presenti in casa, come vernici o detergenti; oppure possono provenire dall'esterno e rimanere "intrappolate" tra le mura di casa.

Alcune tipologie di piante, come la Sansevieria o lo Spatifillo, sono note per riuscire a purificare l'aria che le circonda, assorbendo alcune sostante inquinanti presenti negli ambienti domestici, tra cui anche certi VOC. Per esempio, foglie e radici funzionano come dei veri e propri filtri che eliminano alcune di queste molecole dall'aria- In altri casi, invece, i microrganismi che vivono sulla superficie delle piante (il cosiddetto microbiota) si nutrono di questi composti e li metabolizzano, trasformandoli in molecole meno dannose per l'organismo umano.
L'inquinamento degli ambienti interni
È ormai risaputo che le aree verdi urbane – come parchi o giardini privati – svolgono un ruolo fondamentale per mitigare il calore e migliorare la qualità dell'aria riducendo l'inquinamento e secondo un articolo accademico pubblicato su DMPI (Multidisciplinary Digital Publishing Institute) anche le nostre case necessitano lo stesso trattamento.
Lo studio afferma che nelle nelle città industrializzate, di solito, l'aria degli ambienti interni sia molto più inquinata dell'ambiente esterno, soprattutto in assenza di aria condizionata o di un qualsiasi sistema in grado di permettere il ricircolo dell'aria. L'inquinamento ambientale è rappresentato non solo dai VOC ma anche da altri contaminanti come il monossido di carbonio (CO), il diossido di azoto (NO2) o l'ozono (O3). Tutti questi composti si trovano in concentrazioni dalle 5 alle 10 volte più elevate rispetto all'esterno, il che rappresenta un forte rischio per la salute soprattutto per le categorie di persone più sedentarie, come gli anziani.
Ovviamente, questo è un discorso generale e per ogni casa ci sono diversi fattori che possono influenzare o meno la concentrazione di inquinanti nell'aria, come il tipo di ventilazione dell'appartamento o la posizione dell'edificio.