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17 Novembre 2025
11:27

Sinner trionfa alle ATP Finals contro Alcaraz: i numeri e le chiavi di una stagione da fenomeno

Jannik Sinner si è confermato Maestro del tennis a Torino battendo il rivale Carlos Alcaraz in finale: è il coronamento di una stagione da fenomeno, contraddistinta da trionfi storici come quello di Wimbledon e dalla squalifica di tre mesi causa vicenda Clostebol.

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Sinner trionfa alle ATP Finals contro Alcaraz: i numeri e le chiavi di una stagione da fenomeno
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Sinner dopo la vittoria delle ATP Finals a Torino. Credit: @ATPtour, via X

Si è lasciato andare a terra, chiudendo gli occhi per un istante come per godersi il momento e tenerselo tutto per sè come aveva fatto agli Australian Open 2024, il primo grande trofeo vinto in carriera. Nell'attesissimo epilogo delle ATP Finals, Jannik Sinner ha battuto Carlos Alcaraz in due set e si è confermato Maestro del tennis per il secondo anno consecutivo nella "sua" Torino, portandosi così a soli 550 punti dal rivale spagnolo che chiude l'anno da n° 1. Il tennista altoatesino (che non parteciperà alla Final 8 di Coppa Davis a Bologna questa settimana) chiude una stagione da fenomeno assoluto con il sesto titolo a fronte di "soli" 12 tornei disputati a causa della sospensione per la vicenda Clostebol che l'ha tenuto lontano dai campi per tre mesi. L'azzurro è diventato il primo tennista dal 1991 a dominare contemporaneamente le classifiche di rendimento al servizio e in risposta nella stessa stagione, vincendo rispettivamente il 92% e il 33% dei game. Analizziamo insieme la chiave tattica della finale contro Alcaraz e i record del suo 2025.

La seconda di servizio di Sinner e gli errori a rete di Alcaraz: l'analisi della finale di Torino

"Sicuramente dopo lo US Open abbiamo notato alcuni problemi, soprattutto con il servizio. Abbiamo cambiato il movimento, abbiamo cambiato il ritmo. Ha servito davvero bene da Shanghai fino a qui". Con questa frase durante la conferenza del trionfo torinese, il coach Simone Vagnozzi ha fotografato alla perfezione i miglioramenti al servizio del suo allievo altoatesino che ha chiuso le ATP Finals con un solo turno di battuta perso in tutto il torneo (a inizio secondo set contro Alcaraz). La crescita si è vista anche con la seconda di servizio: proprio con questo fondamentale è riuscito ad annullare il set point allo spagnolo sul 5-6 del primo parziale. Un missile a 187 km/h. "Anche se avessi sbagliato so che avrei fatto la cosa giusta, perché prima avevo sempre perso il punto giocando conservativo". Ha motivato così il rischio lo stesso Sinner davanti ai giornalisti.

Se l'azzurro ha mostrato una solidità granitica da fondocampo, rafforzata dalla sua imbattibilità sui campi indoor (non perde addirittura da due anni, 31 partite in totale), Alcaraz è sembrato a tratti tatticamente confuso, al netto del risentimento muscolare alla coscia destra per cui ha chiesto un Medical Timeout sul finire del primo set. La sua predisposizione alla variazione, che spesso annienta e disorienta gli avversari, è stata un boomerang sul cemento dell'Inalpi Arena: delle 15 discese a rete solo 7 hanno portato a punto perché, nella maggior parte dei casi, non precedute da accelerazioni "definitive". Come se mancasse ancora un pezzo nella costruzione del suo gioco sotto un tetto. Tradotto: ci sono ampi margini di miglioramento nella stagione indoor europea, terreno dove anche il suo idolo Rafael Nadal non ha mai raccolto grandi soddisfazioni (è l'unico dei Big Three a non aver mai vinto le ATP Finals).

La statistica emblematica della stagione di Sinner e i record alle ATP Finals

Per riassumere il 2025 da sogno di Sinner basterebbe citare questa statistica: l'azzurro è diventato il primo giocatore dal 1991 (anno da cui l'ATP ha iniziato a raccogliere questi dati) ad aver vinto contemporaneamente più game al servizio e più game in risposta di tutto il circuito maggiore nella stessa stagione, rispettivamente con una percentuale del 92% e del 33% (Alcaraz, ad esempio, ha vinto solo l'87% dei giochi con la propria battuta). Un dominio che gli ha permesso di confermarsi campione agli Australian Open a gennaio e, superato lo stop causa vicenda Clostebol, di diventare il primo italiano della storia a trionfare nel tempio del tennis a Wimbledon. Grazie al successo di Torino, torneo secondo per importanza solo agli Slam, si è unito alle leggende John McEnroe (3 a New York) e Boris Becker (2 a Francoforte) tra gli unici uomini ad aver vinto più volte le ATP Finals in patria, tra l'altro senza perdere set come fatto l'anno scorso e come fatto solo dallo stesso McEnroe e da Ivan Lendl negli anni Ottanta. E' anche il 9° tennista nella storia a fare back to back al torneo dei Maestri.

Cosa manca nel palmarès di Sinner?

"La terra sarà il grande obiettivo dell’anno prossimo". Darren Cahill, guida spirituale e padre tennistico di Sinner (l'australiano dovrebbe continuare nel box dell'italiano ancora un anno), ha tracciato l'agenda del 2026, alzando ulteriormente l'asticella di una carriera già a 24 anni leggendaria. Se c'è un periodo dell'anno in cui Jannik può ancora fare il salto di qualità è la terra rossa, superficie su cui ha conquistato un solo titolo (250) a Umago nel 2022. È vero, è stato ad solo punto (per tre volte consecutive) dalla conquista del Roland Garros, nella finale più spettacolare dell'anno contro Alcaraz, ma è proprio e solo sul rosso (superficie per antonomasia più lenta) che effettivamente il gap con il rivale è ancora evidente, soprattutto nelle giocate istintive e nelle variazioni. Ma come ci ha insegnato il fenomeno dai capelli rossi non esistono limiti nel tennis…

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