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Oggi, alle ore 12:07, una forte scossa di magnitudo 4.4 con epicentro a Pozzuoli ha colpito i Campi Flegrei e Napoli, a poca distanza dalla costa, fortunatamente senza provocare danni significativi ma causando spavento per la popolazione e l'evacuazione di scuole e università. Il sisma è stato avvertito distintamente in tutta la provincia e arriva appena due mesi dopo la scossa di magnitudo 4.6 del 13 marzo 2025, la più intensa mai registrata in epoca strumentale nella zona dei Campi Flegrei. Nonostante quello odierno non sia in assoluto il terremoto più forte, in molti sostengono di averlo sentito in maniera più intensa rispetto al precedente. Ma come è possibile?
Le caratteristiche dei terremoti
Dal punto di vista geologico si tratta di due sismi legati al fenomeno vulcanico del bradisismo, tipico dell'area flegrea. Infatti durante le fasi ascendenti del suolo è frequente la presenza di terremoti in tutta l'area, la cui magnitudo può variare da valori percepibili solamente dai sismografi fino a scosse piuttosto sostenute che possono essere avvertite anche a numerosi km di distanza. Questo, in parte, è legato anche alla bassa profondità della maggior parte dei terremoti nell'area flegrea, che riescono a rilasciare in superficie buona parte della loro energia senza che ci siano grandi volumi di roccia a dissipare la loro violenza. Nel caso del 13 marzo, infatti, la profondità era di appena 2 km, mentre nel caso odierno parliamo di circa 3 km.
Per quanto riguarda l'epicentro invece i due sismi sono localizzati in aree leggermente diverse: la scossa del 13 marzo di 4.6 vede come epicentro Bagnoli, sulla terraferma, mentre quella odierna di 4.4 ha come epicentro un punto a poche centinaia di metri dalla costa puteolana.

La diversa percezione dei terremoti
Sulla carta, il terremoto di 4.6 del 13 marzo sarebbe dovuto essere percepito in maniera più intensa rispetto a quello odierno, anche se leggendo sui social parrebbe essere il contrario. Questa percezione in realtà potrebbe essere giustificata da un mix di fattori.
Il primo ha a che fare con l'orario delle scosse: la scossa 4.6 si è verificata all'1:25 di notte, mentre la maggior parte degli abitanti dell'area stava dormendo. Al contrario, il sisma odierno ha fatto vibrare il terreno all'ora di pranzo, quando tutti erano svegli e attivi. Questo sicuramente può aver influito nella diversa percezione dell'evento.
C'è poi da considerare la distanza tra gli epicentri: se i due sismi si fossero verificati esattamente nella stessa zona fare un confronto sarebbe più semplice ma in questo caso tra un epicentro e l'altro c'è uno scarto di qualche km. Considerata la complessità geologica dell'area, è possibile che anche una variazione così piccola riflettersi in una variazione percepibile degli effetti della scossa in superficie, facendola avvertire in maniera più o meno intensa da una parte della popolazione.
Un ultimo aspetto da tenere in considerazione è la magnitudo effettiva del sisma. Infatti anche il terremoto del 13 marzo venne inizialmente stimato a 4.4 e, solo in un secondo tempo, aggiustato a 4.6 dopo analisi più approfondite. Non è quindi da escludere che anche il caso odierno venga aggiornato nelle prossime ore, aumentando magari di qualche decimale la magnitudo effettiva.