La grotta più grande del mondo finora scoperta si chiama Son Doong (in vietnamita Hang Sơn Đoòng, “Grotta del fiume di montagna”), e si trova nel cuore della foresta tropicale del Vietnam, nella provincia di Quang Binh. Si tratta di una formazione carsica, originata dall'erosione di un antico fiume sotterraneo che, nel corso di 2-5 milioni di anni, ha scolpito il substrato calcareo creando vasti tunnel e cavità naturali. L’azione erosiva dell’acqua, sia meccanica sia chimica, ha dato forma a un esteso sistema di cunicoli, alcuni dei quali si sono ampliati in seguito a crolli strutturali del calcare. La grotta Son Doong è situata all’interno del Parco Nazionale Phong Nha-Ke che ospita circa 200 km in lunghezza di grotte e formazioni naturali ancora in gran parte da mappare. Le fenditure superficiali lasciano filtrare la luce solare nella grotta, permettendo a un ecosistema e a un microclima unici di svilupparsi al suo interno, con rigogliose formazioni vegetali che creano un “mondo nel mondo” degno dei romanzi d’avventura di Jules Verne.
Le dimensioni da record della Grotta Son Doong
La grotta Son Doong è considerata la più grande scoperta finora in relazione al suo volume di 38,5 milioni di metri cubi, tanto da essere stata annoverata anche tra i Guinness World Records nel 2013 come “world's largest natural cave”.
La cavità ha un’estensione stimata in lunghezza di circa 9 km e i cunicoli che la compongono hanno una dimensione media di un’ottantina di metri, in larghezza e in altezza, ma in alcuni casi possono raggiungere delle dimensioni davvero ciclopiche, arrivando a superare i 200 metri, sempre in larghezza e altezza. Parliamo di cavità così ampie da poter ospitare al loro interno una cattedrale o un intero villaggio, e dotate di un microclima proprio con ecosistemi autonomi.
La scoperta della Grotta
L’ingresso dell’imponente formazione fu scoperto per caso nel 1990: un boscaiolo locale, di nome Hồ Khanh, durante la ricerca di agar nelle profondità della giungla, fu sorpreso da una tempesta e dovette correre ai ripari in una cavità ai piedi di una parete rocciosa. Quasi 20 anni più tardi, Hồ Khanh raccontò a una coppia di esploratori e speleologi britannici di aver sentito in quel punto il forte rumore di un corso d’acqua che doveva incunearsi tra le rocce a una profondità non ben definita. Dopo essersi recato di nuovo all’imboccatura della grotta, di cui nel frattempo aveva dimenticato l’esatta posizione, diede precise indicazioni agli speleologi europei, che guidarono la prima vera spedizione nelle profondità, in collaborazione con il Dipartimento di Geografia dell'Università delle Scienze di Hanoi. In breve tempo l’équipe comprese di trovarsi di fronte a qualcosa di mai visto prima: una grotta di dimensioni senza pari e comprendente, addirittura, un ecosistema autonomo. Da quel momento le notizie della scoperta della grotta più grande del mondo si diffusero in tutto il globo.
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