
Ci sono luoghi dove il silenzio racconta più di mille parole, e i cimiteri ne sono l’esempio più sorprendente: tra quelli più famosi e belli del mondo spiccano il Père-Lachaise di Parigi, il Monumentale di Milano e Staglieno a Genova, tre mete che uniscono arte, architettura e sentimento.bIn Italia non mancano luoghi suggestivi e perfino paurosi, come il Cimitero delle Fontanelle di Napoli o le Catacombe dei Cappuccini di Palermo, ed imponenti e ricchi di storia sono anche il Monumentale di Messina, mentre a Roma il Cimitero Acattolico incanta per la delicatezza delle sue sculture, come l’“Angelo del Dolore”. Tra i dieci cimiteri più spettacolari c'è anche quello di Săpânța, in Romania, dove le tombe colorate trasformano il riposo eterno, e ancora il Vecchio Cimitero Ebraico di Praga con migliaia di lapidi sovrapposte per mancanza di spazio; il Cimitero nel Bosco a Stoccolma che si basa sul concetto che la natura “possa curare” il dolore della perdita; il Cimitero con le bare appese nelle Filippine, che servono a proteggere i defunti delle inondazioni e permettere alla loro anima di arrivare prima nel regno dei morti, e quello sottomarino in Florida, costruito come una vera e propria città sommersa che ospita le ceneri e celebra il defunto con una targa commemorativa. Spettacolari o malinconici, questi luoghi custodiscono ciò che resta dell’arte, della storia e delle emozioni di chi ci ha preceduti.
- 1Il cimitero delle celebrità: il Père-Lachaise a Parigi
- 2Il Cimitero Monumentale di Milano, museo d’arte a cielo aperto
- 3Staglieno a Genova: dove la scultura diventa memoria
- 4Il Vecchio Cimitero Ebraico di Praga, con più di 12.000 lapidi sovrapposte
- 5Le Catacombe dei Cappuccini a Palermo, tra arte e macabro
- 6Il Cimitero delle Fontanelle a Napoli, il culto delle anime pezzentelle
- 7Il Skogskyrkogården a Stoccolma, il cimitero nel bosco
- 8Nelle Filippine, il cimitero verticale con le bare appese
- 9Il fascino romantico del Cimitero Acattolico di Roma
- 10Il Neptune Memorial Reef in Florida, il cimitero sottomarino
Il cimitero delle celebrità: il Père-Lachaise a Parigi

Voluto da Napoleone nel 1804 per seppellire i morti fuori dalle mura cittadine di Parigi, il Père Lachaise è, probabilmente, il cimitero più famoso del mondo – conta oltre tre milioni di visitatori l’anno! – perché, tra le sue lapidi si celano alcune tra le celebrità più famose di sempre. Infatti, passeggiando tra alberi e sentieri possiamo rendere omaggio, tra gli altri, a Jim Morrison, Maria Callas, Oscar Wilde, Marcel Proust, Amedeo Modigliani, Frédéric Chopin, Guillaume Apollinaire, Edith Piaf, Yves Montand. Situato fuori dal centro parigino, nel XX arrondissement, il Père Lachaise è intitolato al prete François de La Chaise (1624-1709), confessore di Luigi XIV, perché venne edificato dove sorgeva la sua residenza.
All’inizio i parigini non accolsero di buon occhio questa nuova zona dedicata alle sepolture, poiché lontana e malfamata: ma quando, a partire dal 1817, vennero spostate lì alcune spoglie di celebrità, tra cui quelle del commediografo Molière, il nuovo cimitero iniziò ad essere apprezzato fino a diventare la meta turistica che è oggi.
Il Cimitero Monumentale di Milano, museo d’arte a cielo aperto

Varcata la soglia del Monumentale di Milano, ci si trova immersi in un susseguirsi di viali e monumenti che raccontano la storia della città e dei suoi abitanti. Non è solo un luogo di sepoltura, ma una vera e propria galleria d’arte all’aperto: statue maestose, edicole in stile liberty e architetture d’autore trasformano ogni angolo in un museo a cielo aperto. Tra le tombe più celebri si possono ammirare il Famedio, il tempio monumentale dove riposano alcune delle figure più importanti della città, e opere come la Tomba Brioschi, con il suo angelo in bronzo che sembra vegliare sui defunti, o la Tomba Galbiati, un esempio straordinario di scultura neoclassica. Camminando tra le tombe, si percepisce il delicato equilibrio tra memoria e bellezza: qui riposano personaggi illustri e cittadini comuni, e ogni tomba racconta una storia di affetti, dolori e ricordi, rendendo il cimitero un luogo di riflessione, stupore e contemplazione.
Staglieno a Genova: dove la scultura diventa memoria

Appena si entra a Staglieno, la sorpresa è immediata: tra viali ombrosi e colline si stagliano statue monumentali, cappelle liberty e mausolei che sembrano quadri scolpiti nella pietra. Considerato uno dei più grandi musei a cielo aperto d’Europa, il cimitero custodisce capolavori come l’Angelo di Monteverde sulla tomba Oneto, celebre per l’espressione realistica, e la Venditrice di rose di Santo Varni, dalla grazia delicata. Qui riposano personaggi illustri come Giuseppe Mazzini, Fernanda Pivano, Gilberto Govi e Nino Bixio, ma anche tanti genovesi che vollero affidare alla scultura la memoria dei propri affetti. Passeggiando tra i porticati, ogni monumento racconta storie di epoche diverse e il marmo diventa un ponte tra memoria e bellezza.
Il Vecchio Cimitero Ebraico di Praga, con più di 12.000 lapidi sovrapposte

Il Vecchio Cimitero Ebraico di Praga, sorto nel 1439 nel cuore del quartiere Josefov, è un luogo dove la storia sembra sedimentarsi strato su strato, letteralmente. La scarsità di spazio spinse i custodi del tempo a sovrapporre le sepolture fino a dodici livelli di lapidi, oggi circa 12.000, molte decorate con simboli tradizionali come mani benedicenti, forbici, piante o animali. Tra gli alberi secolari e le ombre silenziose, spiccano tombe di grande rilievo, come quella di Rabbi Löw, creatore leggendario del Golem (una creatura mitologica della tradizione ebraica, un gigantesco essere d’argilla animato da rituali mistici, concepito per servire o proteggere chi lo evocava), la più antica di Avigdor Kara e quella di Moses Beck, ultima sepoltura registrata nel 1787. Passeggiare tra le pietre accatastate, osservare il gioco della luce tra le fronde e sentire il silenzio avvolgente, regala un’esperienza intensa e suggestiva: ogni angolo parla di memoria, tradizione e speranza, trasportando chi visita in un tempo lontano e rispettoso.
Le Catacombe dei Cappuccini a Palermo, tra arte e macabro

Scendere nelle Catacombe dei Cappuccini a Palermo è come entrare in una macabra galleria degli orrori, sotterranea, dove il tempo sembra sospeso. Anticamente destinate alla sepoltura dei frati, sono oggi famose per le mummie esposte nei corridoi: tra queste, spicca la piccola Rosalia Lombardo, detta la “mummia più bella del mondo”, ma anche corpi di personaggi illustri come Giovanni Paterniti, viceconsole degli Stati Uniti. Ad ogni angolo, volti e abiti raccontano storie di epoche diverse e di rituali antichi; la visita diventa un viaggio tra fede, arte e cultura popolare.

Il Cimitero delle Fontanelle a Napoli, il culto delle anime pezzentelle

Nascosto nel cuore del rione Sanità, il Cimitero delle Fontanelle è un luogo dove la storia di Napoli si intreccia con antiche credenze popolari. Nato nel XVI secolo come cava di tufo, diventò ossario durante la terribile peste del 1656 e, più tardi, ospitò le vittime del colera del 1836, accogliendo oltre 40.000 resti. Le gallerie scavate nella roccia raccontano storie di dolore, ma anche di straordinaria umanità. Un rito particolare, quello delle “anime pezzentelle”, vedeva i napoletani adottare un cranio, o “capuzzella”, pregando per la sua anima in cambio di protezione nella vita. Questo legame tra vivi e morti trasformava il cimitero in una comunità antica e vibrante. Tra le ossa anonime spiccano due eccezioni: Filippo Carafa, conte di Cerreto, e Donna Margherita Petrucci, le cui tombe sono custodite da lastre di vetro trasparente.
Il Skogskyrkogården a Stoccolma, il cimitero nel bosco

All’inizio del secolo scorso, l’amministrazione di Stoccolma capì che la città aveva bisogno di un nuovo spazio per accogliere i defunti. Nel 1917 prese forma il progetto del Skogskyrkogården, concepito secondo un approccio architettonico nordico che integrava urbanistica ed edilizia nel pieno rispetto della natura. L’idea era quella di creare un “cimitero nel bosco”, un luogo affascinante e misterioso, molto diverso dai grandi viali e dalle monumentali costruzioni in voga nel resto d’Europa.
Completato nel 1940, il cimitero si snoda tra fitte conifere, e le tombe, piccole e discrete, si fondono armoniosamente con il verde circostante. Qui, la natura non è solo sfondo: secondo il progetto originale, è essa stessa a curare il dolore della perdita e a creare un ponte delicato tra vita e morte. Passeggiando tra i sentieri ombrosi, si percepisce un’atmosfera suggestiva e meditativa, arricchita dal ricordo di figure celebri come l’attrice Greta Garbo e il musicista Avicii.
Nelle Filippine, il cimitero verticale con le bare appese

Nella città di Sagada, nella suggestiva Echo Valley tra i Monti Wuyi sull’isola di Palawan, si trova un cimitero davvero unico: le bare sono letteralmente appese alle pendici delle montagne e delle colline, sorrette da pali di legno, mentre altre sporgono dalle rocce, fissate anch’esse con pali. Le bare più antiche risalgono a circa 3.750 anni fa. Già in tempi così remoti, in questa e in altre zone simili, si diffuse l’usanza di appendere i defunti alle pendici per proteggerli dalle inondazioni, dalle piene e dagli animali.
Si credeva inoltre che quanto più le bare erano collocate in alto, tanto più sarebbero state vicine al cielo, agevolando così il passaggio dell’anima nell’Aldilà. Oggi, visitatori e curiosi possono ammirare lo spettacolo dall’esterno, ma non avvicinarsi alle bare: l’accesso è riservato esclusivamente ai familiari del defunto.
Il fascino romantico del Cimitero Acattolico di Roma

Una volta varcato il cancello del Cimitero Acattolico di Roma, ci si ritrova immersi in un giardino silenzioso, suggestivo, a pochi passi dalla storica Piramide Cestia e sotto lo sguardo delle Mura Aureliane. Creato nel 1716 per accogliere gli stranieri e i non cattolici – allora esclusi dalle sepolture ufficiali – questo luogo divenne presto rifugio per artisti, poeti e intellettuali, che hanno lasciato qui una traccia incancellabile. Tra i vialetti, si incontrano tombe dall’estetica raffinata come quella di William Wetmore Story e sua moglie, con la celebre scultura “Angelo del Dolore”, oppure la semplice lapide di John Keats, poeta romantico inglese. Non manca la tomba di August, figlio di Goethe, ornata da un medaglione realizzato dal celebre Thorvaldsen. Passeggiando tra cipressi e iscrizioni in decine di lingue, il cimitero rivela il suo delicato equilibrio tra memoria, bellezza e multiculturalità: ogni sepoltura racconta una storia, trasformando questo angolo di Roma in un luogo di riflessione e sorpresa, fuori dal tempo.
Il Neptune Memorial Reef in Florida, il cimitero sottomarino

Progettato come rappresentazione della città perduta di Atlantide, il Neptune Memorial Reef, più che un vero e proprio cimitero, è un luogo commemorativo per le cenere dei cremati, che possono essere situate qui. Si trova in Florida, a circa 12 metri di profondità al largo di Key Biscayne ed è concepito anche per essere un luogo di protezione della fauna e flora marina, e una zona di immersione protetta per il sub, che possono addentrarsi tra templi, colonne, torri, edifici e sculture proprio come dentro una vera e propria città sottomarina. Le ceneri vengono installate dentro le strutture in cemento, in modo che non si creino perdite e vengano rispettate le norme di sicurezza, e fuori dal luogo di “sepoltura” vengono collocate targhe commemorative.