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I ponti raffigurati sul retro di ogni banconota in euro non esistevano nella realtà quando l'euro è stato introdotto nel 2002: sono stati realizzati anni dopo, nel 2011 a Spijkenisse, nei pressi di Rotterdam nei Paesi Bassi, dal designer olandese Robin Stam con il progetto Europonti (The Bridges of Europe). L’Unione Europea infatti inizialmente decise di rappresentare ponti immaginari ispirati a diversi stili architettonici europei, evitando così di favorire un Paese rispetto a un altro e sottolineando l’idea di connessione e unità tra gli Stati membri. Sia sul fronte che sul retro, gli elementi grafici presenti sono una rappresentazione simbolica dell’integrazione europea. Infatti, finestre, portali e ponti mirano ad evocare lo spirito di apertura e cooperazione tra i popoli europei. Il tema comune della rappresentazione grafica è architettonico. Le banconote, infatti, vogliono rappresentare l'evoluzione storica dell'architettura tramite il valore del taglio.
Le tipologie architettoniche di ponte raffigurate nelle banconote in euro
Sebbene non esistano davvero, tutte le strutture raffigurate sulle banconote hanno una loro credibilità: sono tutte opere effettivamente realizzabili e di cui già oggi troviamo molti esempi in Europa, oltre che nel mondo. Nei fatti, pare che l'intento fosse quello di rappresentare strutture realistiche ma "immaginarie", di modo quindi da non creare una sorta di favoritismo tra i paesi dell'Unione Europea che sarebbero poi stati identificati tramite la stessa opera.
Le rappresentazioni affrontano diversi periodi architettonici:
- Banconota da 5 euro: architettura classica (IV sec. a.C. – IV sec. d.C.).
- Banconota da 10 euro: architettura romanica (XI-XII sec.)
- Banconota da 20 euro: architettura gotica (XIII-XIV sec.)
- Banconota da 50 euro: architettura rinascimentale (XV – XVI sec.)
- Banconota da 100 euro: architettura barocca e rococò (XVII-XVIII sec.)
- Banconota da 200 euro: architettura ottocentesca (XIX sec.)
- Banconota da 500 euro: architettura novecentesca (XX sec.)

L'architettura classica (banconota da 5 euro), romana (banconota da 10 euro) e gotica (banconota da 20 euro) hanno in comune sistemi strutturali identificati dall'utilizzo di costruzioni in muratura, realizzate mediante strutture ad arco, a tutto sesto o acuto. L'evoluzione delle forme utilizzate per la costruzione degli archi ricalca anche la conoscenza delle tecniche che si andava sempre più specializzando nel tempo.
Le rappresentazioni del periodo rinascimentale (banconota da 50 euro) e barocco (banconote da 100 euro), invece, ripropongono ponti ad arco con geometrie in alcuni casi richiamanti quelle classiche, oppure più innovative, come quelle degli archi semiellittici. In entrambi i casi, si distinguono ora arcate più lunghe delle precedenti, sintomo di una raggiunta maturità costruttiva e tecnica del periodo.
Le ultime rappresentazioni, invece, identificano uno stile architettonico più contemporaneo. Si evince anche dalla tipologia di materiale che si rappresenta. In entrambi i casi rimanenti, infatti, si fa spazio l'utilizzo dell'acciaio come elemento portante principale e si abbandona la muratura, che ha dominato invece i tagli piccoli. Ci sono, per esempio, utilizzi dei moderni composti arco-trave (banconota da 200€) e dei sistemi strallati (banconota da 500€). Ciononostante, non troviamo rappresentato su nessuna banconota un ponte sospeso, sebbene questo schema strutturale sia utilizzato, in giro per il mondo, già da tempo.
Gli Europonti di Spijkenisse nei Paesi Bassi
Nel 2011, in Olanda si decise di dare vita alle strutture raffigurate sulle banconote. Per tale ragione, nella località di Spijkenisse in Olanda Meridionale, vennero costruiti diversi ponti e/o passerelle pedonali, le cui forme e i colori richiamavano le strutture presenti sulle iconiche banconote. L'insieme delle strutture è conosciuto oggi sotto il nome di Europonti o The Bridges of Europe: completata nel 2013, l'idea è ancora una volta più una rappresentazione artistica, sebbene ora reale, del concetto strutturale descritto dalle banconote, piuttosto che una vera e propria realizzazione tecnica dei manufatti così come concepiti inizialmente. Basti pensare, infatti, che alcuni ponti sono realizzati in calcestruzzo armato, sebbene la struttura di partenza identifichi un sistema costruttivo in muratura.