
Il Giappone ha confermato la riapertura della centrale nucleare di Kashiwazaki-Kariwa, la più grande del mondo, a quasi 15 anni dal terremoto di Fukushima di magnitudo 8.9 – e dal conseguente tsunami – che portò le autorità a stabilirne l'arresto. Secondo quanto riportato dall'emittente giapponese NHK, la decisione, approvata dal parlamento della prefettura di Niigata, prevede di rimettere in funzione il reattore n.6 entro il 20 gennaio 2026. In quel momento, l'impianto diventerà ufficialmente la prima centrale nucleare gestita dalla Tokyo Electric Power Company (TEPCO) a riprendere le operazioni dopo il disastro nucleare di Fukushima.
La centrale nucleare di Kashiwazaki-Kariwa è situata sull'isola principale del Giappone, Honshu, a circa 300 km di Tokyo: si tratta di uno dei 54 reattori chiusi dopo il sisma del 2011, che causò la catastrofe di Fukushima. Da allora, il Giappone ha riavviato solo 14 reattori nucleari ancora operativi, nell'ottica di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili.
Perché la centrale Kashiwazaki-Kariwa era stata chiusa
In realtà, la centrale nucleare di Kashiwazaki-Kariwa ha subito diversi ben prima del 2011, legati sia ad alcune difficoltà tecniche ma soprattutto a causa dei numerosi terremoti che si sono verificati nell'area. In particolare, nell'ottobre del 2004, la prefettura di Niigata è stata colpita da un terremoto di magnitudo 6.9: nonostante l'intensità del sisma, in quell'occasione l'impianto resistette molto bene, con solo un reattore fermato temporaneamente a seguito di una scossa di assestamento che attivò il sistema di emergenza.
Nel luglio del 2007, però, un sisma di magnitudo 6.6 con epicentro a Chūetsu provocò diversi danni alla centrale, tra cui un grave incendio a uno dei generatori elettrici e delle perdite di materiale radioattivo, anche se estremamente contenute: in quel momento, l'impianto fu provvisoriamente chiuso, così da poter essere sottoposto alle riparazioni necessarie.
Il punto di svolta fu proprio nel 2011, quando la catastrofe di Fukushima spinse le autorità giapponesi a bloccare bloccato ben 54 centrali in tutto il Paese. A seguito dell'incidente, l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA) condusse un'ispezione approfondita dell'impianto di Kashiwazaki-Kariwa, confermando che la centrale non aveva subito danni: nel 2017, poi, l'Autorità di regolamentazione nucleare giapponese aveva dichiarato sicuri i reattori 6 e 7, assicurando il rispetto dei più severi standard di sicurezza introdotti dopo il disastro di Fukushima.
Ciononostante, sono occorsi quasi 15 anni per ottenere l'approvazione per una sua riapertura, complici le preoccupazioni riguardo alla sicurezza e la forte opposizione popolare.
Le caratteristiche della centrale nucleare più grande del mondo
Come anticipato, la centrale nucleare di Kashiwazaki-Kariwa è la più grande del mondo: sorge su un'area di ben 4,2 km2, situata tra le città di Kashiwazaki e Kariwa nella prefettura di Niigata, sulle coste del Mar del Giappone. In funzione, l'impianto può arrivare a generare di 8.212 MW di potenza, fornendo elettricità a circa 16 milioni di abitazioni (quasi la metà delle abitazioni italiane, secondo i dati più recenti dell'ISTAT).
Complessivamente, la centrale è dotata di sette reattori: cinque reattori di 2a generazione di tipo BWR (Boiling Water Reactor), che producono 1.100 MW ciascuno, e due reattori di 3a generazione ABWR (Advanced Boiling Water Reactor), che producono 1.356 MW ciascuno, i primi di questo tipo a essere stati installati in tutto il mondo.