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3 Gennaio 2024
17:30

La situazione delle centrali nucleari in Giappone dopo il terremoto del 1° gennaio 2024

A seguito del terremoto del 1° gennaio 2024, esaminiamo la condizione delle centrali nucleari in Giappone, sulle quali il governo sta puntando dopo Fukushima.

A cura di Frida Bonatti
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La situazione delle centrali nucleari in Giappone dopo il terremoto del 1° gennaio 2024
giappone centrali

Il sisma che ha colpito il Giappone il 1° gennaio 2024, ha riacceso la preoccupazione per la situazione delle centrali nucleari nel Paese nipponico.

Il pensiero di molti è andato al disastro nucleare di Fukushima del 2011, causato dal terremoto e dal conseguente maremoto. In quell’occasione, la centrale nucleare di Fukushima Dai-ichi fu raggiunta da onde alte fino a 13 metri, che causarono il danneggiamento di tre reattori e la fuoriuscita di materiale radioattivo. 

A seguito del recente sisma, analizziamo quindi la situazione delle centrali nucleari vicine all’epicentro, situato nella penisola di Noto, prefettura di Ishikawa.

A circa 60 km dall'epicentro, si trova la centrale di Shika, gestita dalla Hokuriku Electric Power. Qui non sono state riportate anomalie.
Dal sito della Nuclear Regulation Authority (NRA), l’autorità di regolamentazione nucleare giapponese, si evince che al momento del terremoto entrambi i reattori erano disattivati, per un’ispezione programmata.
Secondo il The Japan Times, in questa centrale si sarebbe attivato l'impianto antincendio in corrispondenza di un trasformatore, che fornisce energia elettrica all’impianto. Tuttavia, non sarebbe stato rilevato nessun incendio e le piscine di raffreddamento in cui è immagazzinato il combustibile nucleare esaurito avrebbero continuato a funzionare.

Un’altra centrale nucleare prossima all’epicentro, è Kashiwazaki Kariwa, gestita dalla Tokyo Electric Power Company Holdings. Questo impianto si trova nella prefettura di Niigata e conta sette reattori. Anche qui non sono stati rilevati danni o malfunzionamenti.

Per quanto riguarda le centrali elettriche nella prefettura di Fukui, gestite dalla Kansai Electric Power: non ci sarebbero stati danni agli undici reattori delle centrali di Mihama, Oi e Takahama.
Anche il Japan Atomic Power non ha riportato danni alla centrale di sua competenza, la Tsuruga, che conta due reattori.

La politica energetica giapponese punta sul nucleare

Dopo un periodo di chiusura di numerosi reattori in Giappone a seguito del disastro di Fukushima, il premier nipponico Kishida ha posto al centro della strategia energetica il rilancio del nucleare, con l'obiettivo di far raggiungere al Paese l'autosufficienza energetica.
Proprio nell'agosto dello scorso anno, aveva fatto scalpore la conferenza stampa in cui il premier e alcuni ministri mangiavano del pesce pescato nelle acque di Fukushima, per fugare ogni dubbio sulla radioattività dei prodotti provenienti dalle zone del disastro.

Dal 2011, sono state riattivate già dodici reattori, mentre altre cinque sono in fase avanzata di riavvio. L'esecutivo ha previsto anche l'estensione della durata di vita dei reattori nucleari oltre i 60 anni e la sostituzione di quelli che vengono demoliti con centrali di nuova generazione.

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Frida Bonatti
Redattrice
Dopo la laurea in Lettere, ho lavorato nel campo del restauro cinematografico per istituzioni culturali in Olanda, Svezia e Italia. Nel frattempo, ho coltivato l'interesse per la produzione di video online e podcast, che ha preso il sopravvento su quello per il cinema. Ho frequentato un corso di Content Management e Copywriting allo IED e sono entrata in Geopop, dove mi occupo della stesura di contenuti branded e editoriali. Sono una grande fan dei Beatles.
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