Con il termine “avocado di sangue” (blood avocados) si intendono gli avocado che vengono prodotti all’interno di coltivazioni controllate da gruppi criminali. Il mercato mondiale degli avocado è in grande crescita: ha raggiunto un valore di 10 miliardi di dollari e si stima che ne varrà quasi 30 tra meno di 10 anni. Ma accanto alle problematiche ambientali ed etiche, se ne sta affacciando una meno nota ma non per questo meno preoccupante: quella della sicurezza e della legalità. In alcuni casi, infatti, i gruppi criminali “tassano” le coltivazioni, cioè compiono estorsioni ai danni dei singoli contadini o dei proprietari delle piantagioni; in altri si appropriano dei terreni su cui questi vengono coltivati occupandoli militarmente. La coltivazione di avocado, infatti, richiede terreni adatti e condizioni climatiche specifiche, e alcuni cartelli hanno cercato di appropriarsi di queste risorse per il loro guadagno. Uno dei casi più rilevanti è quello dello Stato di Michoacán, in Messico.
Il caso degli “avocado di sangue” in Messico
Il caso più noto degli avocado di sangue è quello del Messico, dove i cartelli della droga sono entrati nella produzione di avocado nel tentativo di diversificare le loro attività economiche e di penetrare nell’economia legale. Più precisamente nello Stato di Michoacán, uno dei principali produttori di avocado in Messico, il Cartello di Jalisco Nuova Generazione (CJNG) è stato citato in alcuni rapporti riguardo alle sue attività connesse alla coltivazione dell’avocado in diverse parti dello Stato.
Anche l’agenzia di consulenza britannica Maplecroft, in un suo rapporto, ha rilevato come l’attività dei cartelli nello Stato di Michoacán nella coltivazione di avocado ha prodotto danni di diverso tipo. Gli esponenti del CJNG hanno compiuto violenze contro i contadini, occupato i terreni, addirittura disboscato pezzi di foreste per guadagnare spazi per la coltivazione di questi frutti. Gli analisti di Maplecroft hanno definito gli avocado come un caso di “bene di guerra” cioè come una materia prima particolarmente redditizia che può essere prodotta in contesti di guerra per poi essere commerciato nei mercati legali. Questo perché la richiesta del bene è così alta e il metodo di produzione così poco controllato che è facile trovare acquirenti. Esempi di questi beni sono per esempio i diamanti o il petrolio.
Come rendere sostenibile la filiera degli avocado
Per risolvere il problema degli avocado di sangue, le autorità messicane, insieme a organizzazioni internazionali e gruppi di settore, stanno lavorando per affrontare le questioni legate alla sicurezza e alla legalità nella produzione di avocado. La creazione di programmi di certificazione e l'implementazione di misure di controllo sulle piantagioni e i contadini sono solo alcune delle iniziative adottate per garantire la legalità e la sostenibilità nell'industria dell'avocado in Messico.
Alcune regioni produttrici di avocado sono state oggetto di dibattiti riguardo alle condizioni di lavoro e ai diritti dei lavoratori nelle piantagioni e questo ha portato a una maggiore attenzione da parte dei consumatori sulla provenienza etica degli avocado e sulla responsabilità sociale delle aziende coinvolte nella catena di approvvigionamento. Infine, diversi attori del settore stanno lavorando per sviluppare regolamentazioni più rigorose e certificazioni che promuovano la sostenibilità e il rispetto dei diritti umani. Gruppi come il Rainforest Alliance Certified e Fair Trade infatti si stanno battendo per incoraggiare un approccio responsabile nel commercio degli avocado.
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