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16 Novembre 2025
11:00

Il primo servizio di messaggistica istantanea è nato 52 anni fa ed esiste ancora: la storia di Talkomatic

52 anni fa nacque Talkomatic, un primordiale servizio di chat istantanea che mostrava le parole mentre venivano digitate. Il suo sviluppo venne abbandonato a metà anni ’80 e fu ripreso nel 2014. Oggi è disponibile come servizio open source.

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Il primo servizio di messaggistica istantanea è nato 52 anni fa ed esiste ancora: la storia di Talkomatic
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PLATO Terminal V. Credits: Jason Scott, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons.

Nel 1973 esisteva già un sistema in grado di far comunicare gruppi di persone in tempo reale, condividendo lo schermo e osservando le parole degli altri apparire lettera dopo lettera. Si chiamava Talkomatic, ed era un primordiale sistema di messaggistica istantanea progettato in un contesto molto particolare: non nel garage una startup nascente nella Silicon Valley, come forse starete già pensando, ma in un laboratorio universitario dedicato alla didattica. Se vi siete mai chiesti da dove arrivino le chat di gruppo, le stanze tematiche, la sensazione di “essere in presenza” pur essendo lontani, dovete assolutamente conoscere la storia di Talkomatic .

Talkomatic, il primo sistema di messaggistica istantanea: nascita e declino

Talkomatic nacque nel 1973 alla University of Illinois Urbana-Champaign. Sviluppato da due programmatori, Doug Brown e David Woolley, a onor del vero il progetto non partiva totalmente da zero. I due giovani sviluppatori lavoravano infatti su un sistema chiamato PLATO, acronimo di Programmed Logic for Automatic Teaching Operations, uno dei primi ambienti di e-learning informatico al mondo. PLATO era molto più di un semplice supporto didattico: era un vero ecosistema sociale, che già negli anni ’70 includeva posta elettronica, forum di discussione, messaggi privati ed esperimenti di gioco multiplayer. In un periodo in cui la maggior parte dei computer funzionava tramite schede perforate e risposte ritardate, PLATO permetteva invece l'interazione immediata tra utenti connessi in rete.

In questo contesto Brown costruì il primo prototipo di chat in grado di mettere in comunicazione più persone contemporaneamente. Woolley lo potenziò aggiungendo funzioni come la possibilità di creare stanze separate e una rudimentale gestione della privacy. Ciò che distingueva Talkomatic dagli strumenti successivi era la sua interfaccia a schermo condiviso: ogni partecipante “occupava” una porzione visibile dello spazio e, quando iniziava a digitare, gli altri vedevano ogni lettera apparire in tempo reale. Non si trattava quindi di attendere la pressione del tasto Invio a messaggio completato, come accade nella maggior parte delle chat moderne, ma di assistere direttamente al processo di scrittura di ciascun messaggio.

Guardare le parole emergere gradualmente, con esitazioni e correzioni, restituiva nei partecipanti alla chat una sensazione di “presenza ”che oggi colleghiamo più facilmente alla voce o al video. Nei tardi anni ’70 divenne uno degli elementi più popolari dell'intero sistema PLATO, rimanendo attivo fino alla metà degli anni ’80.

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Interfaccia di Talkomatic. Credit: David R Wooley.

Nonostante la sua influenza, Talkomatic non diventò il modello dominante della messaggistica negli anni successivi. Nel 1980, infatti, CompuServe introdusse il servizio CB Simulator, mentre nel 1988 arrivò IRC, l'Internet Relay Chat, che rese comune l'idea dei canali tematici su Internet. Questi sistemi privilegiavano un approccio più efficiente dal punto di vista delle risorse di rete, sacrificando però l'immediatezza “lettera per lettera” tipica di Talkomatic. La successiva diffusione delle interfacce grafiche negli anni ’90 diede origine ai client di messaggistica come PowWow, ICQ e AOL Instant Messenger.

Il ritorno di Talkomatic

In tutto ciò Talkomatic sembrava essere morto e sepolto. Nel settembre 2013, però, gli sviluppatori Brown e Woolley ripresero lo sviluppo di Talkomatic e l'11 marzo 2014 per la prima volta dopo diversi decenni, ci fu una nuova chat sulla nuova versione di Talkomatic, basata sui moderni standard Web, in particolare WebSocket, uno standard (risalente al 2011) che permette la comunicazione bidirezionale continua tra browser e server. Negli anni seguenti il servizio ha continuato a evolversi: nel maggio 2014 la versione 2.0 del servizio introdusse la funzione delle stanze private e nel luglio 2015.

Nel marzo 2024, però, la versione storica del servizio venne disattivata e solo pochi mesi dopo, nel giugno 2024, Talkomatic è stato rilanciato come progetto open source su Talkomatic.co, grazie al lavoro di Mohd Mahmodi e con il supporto di chi considera questa chat un patrimonio culturale della storia digitale. Oggi chiunque può entrarci e sperimentare direttamente com'era comunicare quando Internet non esisteva ancora nella forma che conosciamo.

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