Quante volte usiamo il simbolo della chiocciola, @, ogni giorno? Parecchie! Ecco, dovete sapere che il segno della chiocciola ha origine almeno nel Medioevo e nel corso degli anni è stato usato con vari significati, per lo più inerenti al commercio (perciò è chiamata anche “a commerciale”). Il simbolo è diventato comune soprattutto grazie alle e-mail, nelle quali fu introdotto nel 1971, ma è usato anche in altri ambiti, come ad esempio per taggare le persone sui social network. In questo articolo ripercorriamo la storia del segno, i suoi significati e i suoi usi.
Il nome e il significato della chiocciola nel mondo
La chiocciola, come sappiamo tutti, è una “a” inscritta in un cerchio: @. La sua forma ricorda quella dell’omonimo mollusco: la “a” è il corpo e il cerchio è il guscio. Perciò in italiano il simbolo ha questo nome, che però nel resto del mondo è poco diffuso. Tra le poche altre lingue nelle quali il segno @ è chiamato "chiocciola" vi sono l’ucraino (ravlyk), il bielorusso (s’limak) e il gallese (malwen o malwoden).
In molti casi, il nome deriva da quello di altri animali come la scimmia (olandese, polacco, rumeno), il cane (russo) o il gatto (estone, finlandese), perché il cerchio intorno alla “a” ricorda una coda arrotolata. In spagnolo (arroba), portoghese (arroba), catalano (arrova) e francese (arrobe o arobase) il nome deriva da un’unità di misura araba, ar-rub. Nella lingua con più parlanti al mondo, il cinese mandarino, è chiamata semplicemente “a cerchiata”. In qualche caso, si è fatto ricorso persino alla gastronomia: in ebraico la chiocciola è conosciuta come strudel perché somiglia a una fetta del celebre dolce in sezione.
In inglese, invece, è nota come at (più precisamente, at sign), cioè “presso”. La sua funzione negli indirizzi e-mail, infatti, è quella di indicare il luogo, sia pure virtuale, dove si trova il destinatario: nome utente – presso – server. Per esempio, l’indirizzo elettronico mariorossi @ mail.com, significa che la casella postale di Mario Rossi è situata presso "mail.com". Dall’inglese, il nome at si è esteso a molte altre lingue, come l’arabo, il turco, l’hindi, il tedesco.
Le prime attestazioni
La chiocciola nacque molto prima di internet. Il suo primo uso certo risale a un manoscritto bulgaro del 1345, la Cronaca di Manasse, oggi conservato nella Biblioteca apostolica vaticana, nel quale fu usata come prima lettera della parola “amen”. Ma la ragione per la quale l’amanuense che copiò il manoscritto l’avesse scelta al posto di una semplice “a” resta ignota.
Anche l’evoluzione grafica del segno @ non è chiara. Probabilmente si è passati dalla “a” semplice alla “a” inscritta in un cerchio attraverso vari passaggi. Una teoria vuole che in origine la chiocciola fosse la abbreviazione del latino ad, che significa “verso”: nel tempo la “a” e la “d” si sarebbero fuse in unico segno grafico. Non ci sono però prove che dimostrino la fondatezza di questa ipotesi.
L’uso commerciale dal Medioevo in avanti
Se le origini sono incerte, anche la storia successiva della chiocciola non è del tutto chiara, ma vi sono alcuni dati sicuri.
Sappiamo, per esempio, che la chiocciola è stata usata nel Quattrocento nella Penisola iberica come abbreviazione dall’unità di peso araba ar-rub, corrispondente all’incirca a 14,7 kg in Portogallo e 11,5 kg in Spagna.
Nel Medioevo e nell’Età moderna sono attestati anche altri usi commerciali. Per esempio, nella Repubblica di Venezia e in altri Stati della penisola italiana era usata come abbreviazione di “anfora” (un’unità di misura di peso e volume).
Anche nei secoli successivi la chiocciola è stata usata soprattutto in ambito commerciale, divenendo un simbolo per indicare il prezzo, con il significato di “at the price of ” o in italiano “al prezzo di”. Per questa ragione era presente su varie macchine da scrivere prodotte dalla fine dell’Ottocento in poi, come la Lambert del 1902.
Il “boom” della chiocciola: e-mail e internet
Negli anni ’70 del ‘900, la chiocciola ha superato il mondo degli scambi commerciali per iniziare il percorso che l’ha portata a diventare un segno grafico di uso molto comune, grazie alla sua presenza in internet. Nel 1971 fu introdotta come simbolo per indicare l’ “indirizzo” dei messaggi elettronici. Internet non esisteva ancora, ma da due anni era attivo Arpanet, una rete che collegava alcune università americane.
Un programmatore, Raymond Samuel Tomlinson, introdusse la chiocciola per indicare presso quale “host” (il computer al quale gli altri computer, detti “client”, possono accedere) era “domiciliato” il destinatario. L’innovazione era necessaria perché, grazie agli sviluppi della tecnologia, era diventato possibile mandare messaggi a un host diverso da quello del mittente (i messaggi elettronici esistevano sin dagli anni ’60, ma in origine si scambiavano solo sullo stesso host).
Dal 1971 la chiocciola è entrata definitivamente nel mondo di internet. Oggi il suo uso informatico non è limitato alle e-mail. Per esempio, nei forum di discussione in genere indica la risposta: se scrivo “@tizio” significa che sto rispondendo a un precedente messaggio di tizio. Simile è l’uso per i tag: su Twitter o Instagram, per esempio, anteporre la chiocciola al nome utente significa "taggarlo", cioè menzionarlo in una risposta visibile a tutti.
La chiocciola è presente anche in vari linguaggi informatici, con significati diversi a seconda dei casi.
Altri usi moderni
Talvolta la chiocciola “esce” dai computer e dagli smartphone per essere usata in ambiti diversi dall’informatica.
Negli Stati Uniti, in alcuni casi è usata al posto del comune v. o vs. (abbreviazione di versus, che significa “contro”) per indicare i due sfidanti di una partita. La chiocciola, infatti, ha il vantaggio di fare capire in casa di quale delle due squadre si disputerà l’incontro. Scrivere “NY Knicks @ LA Lakers” (invece che “NY Yankees vs. LA Lakers”), per esempio, significa che la partita si svolgerà a Los Angeles sul campo dei Lakers. Si tratta, però, di un uso limitato agli Stati Uniti, perché nel resto del mondo la prassi è indicare per prima la squadra che gioca in casa.
Esiste, inoltre, un uso “politico” della chiocciola, diffuso soprattutto nei paesi di lingua spagnola. Poiché il segno @ è una "a" all’interno di un cerchio, può indicare insieme la “a” e la “o”. Di conseguenza in alcuni ambienti politici, come i movimenti per la parità di genere, è usata per formare il plurale in maniera non ritenuto sessista. Secondo i sostenitori di questo utilizzo, la parola tod@s, per esempio, significa contemporaneamente todos (tutti) e todas (tutte) e consente di superare il principio di usare il maschile (todos, in questo caso) per indicare un insieme composto da uomini e donne.
Tuttavia la Real Academia Española, massima autorità linguistica dei Paesi ispanici, ha sconsigliato questo uso, perché il segno @ non è associato a un suono: si può scrivere, ma non si può pronunciare.