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L'incendio scoppiato alle pendici del Vesuvio non è ancora stato domato: nel corso della notte le fiamme hanno ripreso vigore anche sul versante di Torre del Greco, dove erano già state domate in precedenza. Al momento, il Direttore delle Operazioni di Spegnimento ha confermato la presenza di un fronte attivo, lungo circa un chilometro all'interno della Riserva Tirone – Alto Vesuvio, mentre nella zona della Valle dell'Inferno e lungo il sentiero numero 1 la situazione risulta sotto controllo.
Il rogo era divampato nella sera tra giovedì e venerdì nella pineta di Terzigno, lungo i versanti del Monte Somma, ma le fiamme si sono rapidamente estese a causa dei forti venti, raggiungendo quota 1050 metri e interessando soprattutto i territori di Terzigno, Boscotrecase e Trecase.
Secondo i dati raccolti dal programma Copernicus, a causa delle fiamme sono già bruciati 560,5 ettari di terreno, con oltre 4,8 km2 di macchia mediterranea andati persi.
Nell'ultimo aggiornamento delle ore 09:00 dell'11 agosto, è stato confermato l'intervento di 80 Vigili del Fuoco e 4 Canadair, con personale di rinforzo in arrivo anche da Toscana, Emilia-Romagna e Marche. Nella notte, quando l'intervento aereo è stato obbligato a fermarsi per motivi di sicurezza, diverse squadre di terra sono state impegnate per domare le fiamme sul versante Sud ed evitare che l'incendio arrivasse fino alle zone abitate.
Nel frattempo, il Dipartimento di Protezione Civile ha confermato l'attivazione del monitoraggio Copernicus EMS per la mappatura dell'incendio tramite satelliti. Dalle immagini rilevate dal satellite Sentinel-2 di Copernicus, il pennacchio di fumo provocato dall'incendio è ben visibile anche dallo spazio.

Grazie all'intervento dell'Esercito è stata poi realizzata una pista tagliafuoco, con l’ausilio di una trinciatrice e altri mezzi meccanici. Come confermato anche dal direttore generale della Protezione Civile della Regione Campania, Italo Giulivo, le attività di spegnimento si sono rivelate particolarmente complicate “sia per le condizioni atmosferiche (temperature elevate e forte vento) che per il fondo costituito dagli aghi di pino, che contribuiscono alla propagazione delle fiamme”.
Le cause del rogo restano ancora sconosciute, ma le autorità hanno aperto un'indagine per ipotesi di incendio doloso.
Le fiamme hanno coinvolto anche la zona della riserva naturale del Tirone, verso il mare, dove il rogo è sotto controllo da ieri pomeriggio. Proprio in quella zona, negli scorsi anni era stato avviato un programma di riforestazione dopo gli incendi devastanti del 2017 che distrussero 3000 ettari del Parco Nazionale del Vesuvio.

Nell'autunno del 2022, infatti, era stata avviata la campagna "Forestiamo insieme l'Italia" grazie alla collaborazione tra il Parco Nazionale del Vesuvio e Rete Clima, con la piantagione di numerosi alberi in diverse “zone di rinaturalizzazione”. Il programma di riforestazione aveva riguardato soprattutto la Riserva naturale del Tirone, dove trovano riparo diverse specie che appartengono alla tipica macchia mediterranea.